Sigma ha presentato poco fa il supergrandangolare che aspettavo da tempo: un piccolo, leggero e luminoso 20mm F/2 dell'ottima "Serie I" per fotocamere mirrorless Sony E-Mount e Panasonic, Sigma e Leica L-Mount. Grazie a Sigma e Mtrading per averlo potuto ricevere in anticipo per il test. Disponibile anche la videorecensione su YouTube.

Non è un segreto che io prediliga gli obiettivi supergrandangolari per cui, pur apprezzando tutti gli obiettivi della Serie I finora realizzati da Sigma e pur avendo l'ottimo Sigma 24mm F/2, mi mancava una focale più corta. Di solito il 20mm è un ottimo supergrandangolare tuttofare, meno critico dei vari 12 o 14mm, e riesce ad avere dimensioni e peso contenuti (ho ancora ed uso con piacere il piccolo Sony/Minolta 20/2.8 AF) e devo dire che oggi Sigma sembra avermi voluto accontentare presentando il Sigma 20mm F/2 DG DN Contemporary Serie I che completa, per quanto mi riguarda, il piccolo corredo base di questa ottima serie. Ricordo che gli obiettivi della 'Serie I' sono caratterizzati dalle rifiniture impeccabili e dalla costruzione interamente in metallo (anche il paraluce ed il tappo magnetico lo sono) con un'indiscutibile qualità Made in Japan ad un prezzo particolarmente conveniente se li si confronta con obiettivi similari più costosi e blasonati che spesso non offrono di più. La Serie I ha vinto due premi prestigiosi: il "2021 GOOD DESIGN BEST 100" ed il "2021 GOOD FOCUS AWARD [ DESIGN OF TECHNIQUE & TRADITION]" organizzati dal "Japan Institute of Design Promotion". Il "Good Focus Award [Design of Technique & Tradition]" viene assegnato solo a prodotti dalla superba realizzazione ed elevata qualità ottenute grazie ad avanzate tecnologie e capacità.

In mano
Il Sigma 20mm F/2 DG DN Serie I offre il solito, ottimo feeling tattile di tutti gli obiettivi della stessa serie che sta venendo sempre più apprezzata proprio per l'ottimo rapporto qualità/prezzo Made in Japan. Anche in questo 20mm troviamo la comoda ghiera dei diaframmi che avevamo dimenticato da molti anni. Nella confezione, oltre all'obiettivo con i tappi anteriore e posteriore in plastica, troviamo un paraluce in metallo ed il tappo magnetico. Il tappo magnetico è una chicca, ma non è facile da estrarre con il paraluce montato motivo per cui il più delle volte utilizzo il classico tappo in plastica. Il Sigma 20/2 è molto confortevole da adoperare sui piccoli corpi delle mirrorless, in particolare su quello della più piccola e leggera fotocamera mirrorless Full Frame attualmente sul mercato: la Sigma fp L della quale potete leggere il mio test su Nadir o vedere la videorecensione su YouTube.
Quello che mi piace di questi obiettivi della 'Serie I' è che, pur essendo piccoli e leggeri, hanno ancora dimensioni e peso da farne apprezzare la "consistenza" e farli sentire in mano: Sigma non ha puntato alla massima leggerezza rinunciando alla qualità dei materiali.
Una interessante novità introdotta con questo obiettivo ed il nuovo firmware della Sigma fp L, è la possibilità di cambiare la messa a fuoco da lineare a non lineare. Cosa significa questo? Semplicemente che, con la messa a fuoco lineare, ruotate la ghiera di un tot e la messa a fuoco cambierà di un tot come di consueto, mentre con quella non lineare, la velocità di rotazione della ghiera cambierà la quantità di messa a fuoco, quindi un movimento piccolo ma veloce farà spostare di molto la messa a fuoco. Viceversa, ruotando la ghiera molto lentamente, sarà più facile fare una regolazione di precisione.

Sul campo
La qualità delle immagini che il Sigma 20mm F/2 DG DN Contemporary è in grado di fornire la si intuisce già dai test MTF forniti dalla stessa Sigma: al centro è quasi pari a quella del Sigma 20/1.4 Art, ma perde di meno ai bordi estremi. Allora mi chiederete, come di consueto, "Allora il 20/2 Serie I è migliore del 20/1.4 Art e costa di meno? Che senso ha comprare gli obiettivi della serie Art?". La risposta è sempre la stessa: gli obiettivi della serie Art rasentano la perfezione per quanto riguarda la progettazione ottica e la correzione da tutte le aberrazioni ottiche, mentre la Serie I riesce a risparmiare su peso, dimensioni e prezzo affidando la correzione della distorsione e delle aberrazioni al firmware dell'obiettivo. Non sono obiettivi che nascono perfetti, ma con le correzioni applicate "in camera" lo diventano ed è difficile notare differenze anche coi 61Mpx della Sigma fp L o della Sony A7R IV. Gli Art hanno un maggiore senso di ariosità, vecchio concetto che mi era tanto caro ai tempi dell'analogico, ma dipende dai soggetti, dalle situazioni di ripresa e stiamo parlando di finezze che è possibile notare solo con le stesse foto messe una affianco all'altra.

La nitidezza del Sigma 20/2 DG DN Contemporary Serie I è molto elevata e le differenze tra centro e bordi si notano solo fotografando mire ottiche o la solita libreria. Nel mondo reale non si noteranno differenze, soprattutto con soggetti tridimensionali, paesaggi ed architettura. La partenza è ottima già ad F/2 e si arriva al massimo ad F/8, ma il miglioramento vale soprattutto per i bordi perché dal centro a 2/3 del campo era difficile fare di meglio. L'elevata nitidezza ed uniformità di resa su tutto il campo inquadrato, rende il Sigma 20/2 particolarmente adatto alla fotografia astronomica.

La distorsione, senza le correzioni in-camera, è a barilotto ed abbastanza elevata anche se devo dire che non lo è affatto per la lunghezza focale così corta: molti 24 o 28mm - anche di altri marchi - sono ben peggiori. Abbiamo visto i miracoli delle correzioni in-camera già ai tempi del test del Sony 28mm F/2 che, senza correzioni, pareva quasi un fish-eye ed ormai è una soluzione adottata dalla maggior parte dei fabbricanti che riesce a conciliare le esigenze di fabbricanti e fotografi. Per chi punta al massimo e non accetta compromessi, esistono gli Art.

Anche la vignettatura, comunque non troppo elevata senza le correzioni, viene perfettamente corretta in camera e così le aberrazioni cromatiche.

Molto buono il bokeh e l'obiettivo non crolla neanche nel test delle luci di Natale, ormai in allestimento permanente in un angolo di casa mia, che sono prive di "onion ring". Difficile trovare di meglio tra gli obiettivi di questa lunghezza focale.

Cosa non si corregge con le correzioni in-camera?
Già, oggi sembrerebbe quasi possibile poter partire da un obiettivo mediocre e renderlo perfetto grazie alle correzioni in-camera o successivamente in post produzione, ma - almeno in data odierna - non è ancora così. Se l'obiettivo non ha una resa bella e tridimensionale e non ha un ottimo trattamento antiriflessi, c'è poco da pasticciare poi in post. Una foto velata a causa del flare, non la recuperate più se non aumentando il contrasto oltre il limite del gradevole anche se con la scusa della "drammatizzazione".

La resa del Sigma 20mm F/2 Serie I è decisamente bella, pulita e nitida, i colori sono brillanti e naturali, il contrasto elevato ma non esagerato. Il trattamento antiriflessi è ottimo ed è difficile metterlo in crisi con forti luci diffuse o puntiformi nell'inquadratura, ma la vera, gradita sorpresa, l'ho avuta realizzando il servizio fotografico per il sito web di uno studio dentistico. Ho voluto realizzare alcune foto dal punto di vista del paziente, quindi con la lampada nell'inquadratura, e non c'è stata la benché minima velatura o perdita di contrasto neanche a tutta apertura.

Ho voluto scattare due foto diverse, una mettendo a fuoco il viso e gli occhi del dentista ed una mettendo a fuoco sulle mani e gli strumenti quasi alla minima distanza di messa a fuoco di 25cm. Qui c'è stata la seconda sorpresa: il passaggio dal piano di messa a fuoco a quello sfocato è molto buona (direi ottima per un 20mm) ed il bokeh è gradevole e pastoso. Lo sfocato arricchisce l'immagine e la nitidezza del piano a fuoco è incredibile (non ho aggiunto nitidezza all'immagine: vedi successivo crop a colori della foto sottostante in bianconero).

Un 20mm che non sembra un 20mm
Il Sigma 20mm F/2 DG DN Serie I, pur essendo un supergrandangolare, sembra soffrire in misura minore del problema tipico dei grandangolari, vale a dire lo "stiracchiamento" delle immagini verso i bordi. E' una deformazione del tutto normale per i grandangolari, ma guardate di nuovo le foto del dentista: non si nota nessuna deformazione esagerata e le foto potrebbero essere state scattate con un 28mm. Sottolineo che un 20mm è un 20mm e non si sfugge alle leggi della matematica, ma la fotografia è fatta soprattutto di ciò che si percepisce (ben lo sapeva la Zeiss quando insisteva che la "percezione di nitidezza" valeva più della nitidezza reale, vedi test MTF) e questo 20mm sembra - ribadisco sembra - meno estremo degli altri (in senso positivo). Le immagini fornite da un obiettivo sono sempre un delicato e complesso equilibrio di tanti elementi: in questo caso vengono ben armonizzati e, anche grazie al contributo dello sfocato ed all'ottimo trattamento antiriflessi, potrete concentrarvi maggiormente sulle inquadrature desiderate anziché sui problemi di un obiettivo che, per la sua corta lunghezza focale, viene spesso ritenuto difficile da gestire.

Un ritratto ambientato usando il Sigma 20mm F2 DG DN Contemporary con la sola luce ambiente. Nitidezza e resa generale molto elevate.

Un pomeriggio al tramonto sul lungofiume di Pescara ha messo in risalto le doti per le foto di paesaggio e di architettura del Sigma 20mm F/2 Serie I. Colori ottimi e, grazie ai 61Mpx della Sigma fp L, ho potuto effettuare dei notevoli crop di immagini che avevo intuito in fase di ripresa.

Una foto al "Ponte del Mare" di Pescara ha messo in risalto come la nitidezza tra centro e bordi, nel mondo reale, sia quasi indistinguibile anche a tutta apertura anche se, normalmente, non ha senso confrontare foto di ben 61Mpx al 100% su un buon monitor.

Conclusioni
Il Sigma 20mm F/2 DG DN Contemporary Serie I mi è decisamente piaciuto. E' un piccolo obiettivo che mantiene le promesse di qualità Made in Japan sia nella realizzazione che nella resa ottica. Chi ama i supergrandangolari ed ha una mirrorless Full Frame Sony, Sigma, Panasonic o Leica, non potrà farne a meno, ma rende bene anche sul formato APS-C con il relativo fattore di crop diventando equivalente ad un 30mm F/2 dall'elevatissima nitidezza su tutto il campo inquadrato. Oltre all'elevata nitidezza è incredibile, per la lunghezza focale, la qualità dello sfocato che allarga ulteriormente il campo di utilizzo di questo obiettivo. L'autofocus si è sempre rivelato veloce, preciso e silenzioso, quindi adatto anche alle riprese video. Per ulteriori considerazioni, fate riferimento al video su YouTube e, se la videorecensione vi è piaciuta, non mancate di sottoscrivere il nostro canale per supportarlo e continuare a seguirci.

Rino Giardiello © 02/2022
Riproduzione Riservata

Conclusions
I definitely liked the new Sigma 20mm F/2 DG DN Contemporary "I Series". It's a small lens that keeps the promises of very high Made in Japan quality. Who like ultrawideangle lenses and have a full frame mirrorless Sony, Sigma, Panasonic or Leica, will love it, but it performs very well even on APS-C: with its crop factor becoming equivalent to a 30mm F/2 with very high sharpness across all the field. It is incredible, for the focal length, the quality of the bokeh that further expands the range of use of this lens. The autofocus has always been fast, accurate and silent, so it is also suitable for video shooting. For further considerations, please refer to the video on YouTube and, if you liked the video review, do not forget to subscribe to our channel to support it and continue to follow us.

Articoli correlati
• La videorecensione del Sigma 20/2 DG DN su YouTube
• Test Sigma 24/2 (articolo e videorecensione)
• Test Sigma fp L (articolo e videorecensione)
• La pagina generale con tutti i test delle fotocamere e degli obiettivi Sigma
• Il nostro canale su YouTube
• Sito Mtrading - Sigma Foto Italia
• Sigma Made in Haizu. Dove nascono gli obiettivi Sigma
• SIGMA I series special page
• SIGMA I series concept movie