HASSELBLAD SWC E 503
Zeiss Sonnar 180mm a Reunion
Pierpaolo Ghisetti, luglio 2020

Con l'Hasselblad SWC e l'Hasselblad 503 corredata di Zeiss Sonnar 180mm F/4 nell'isola di Reunion nell'Oceano Indiano. Un'esperienza analogica con due fotocamere dotate di obiettivi eccezionali.

Hasselblad Zeiss Sonnar 180/4 review

L'isola di Reunion, situata nell'Oceano Indiano, accanto alla nota meta turistica dell'isola di Mauritius, è una regione francese d'oltremare. Si parla pertanto la lingua di Moliere e di De Gaulle, si beve il cafè au lait con il classico croissant, è in vigore il Franco francese e non l'Euro, e si incontrano numerose scolaresche transalpine che visitano questo angolo di Francia tropicale, gustando la cucina locale, speziata e talvolta piccante.

In effetti Reunion è un'isola vulcanica ricoperta di lussureggianti e quasi impenetrabili foreste, umide e selvagge, ed anche se un vulcano, il Piton de la Fournaise, è rimasto semi attivo, vi sono molte caldere spente da centinaia di anni, tanto vaste da contenere interi villaggi.

Hasselblad Zeiss Sonnar 180/4 review

Girare in macchina per l'isola è molto facile: le strade sono ben tenute, le indicazioni accettabili, il traffico, tranne nella capitale Saint-Denis, sempre tranquillo. Da notare che la natura vulcanica dell'isola non permette la vita da spiaggia, visto che queste sono rarissime, contrariamente alla vicina Mauritius. In alternativa vi sono molti percorsi da trekking, in francese randonèe, molto faticosi e talvolta selvaggi, in quanto sempre su terreno umido e in mezzo a giungle soffocanti. La popolazione, un mix di malgascio-indiano e creolo-francese, rappresenta un ulteriore motivo di interesse, sia come tipi fisici che dal punto di vista culturale, in ogni caso tenute insieme dall'onnipresente Rum! Infatti la coltivazione della canna da zucchero, da cui si ricava il Rum, è una delle monoculture dominanti di Reunion, insieme al caffè.

Hasselblad Zeiss Sonnar 180/4 review

L'attrezzatura fotografica comprendeva la classica Hasselblad SWC, con cui sono state eseguite le immagini A1-A2-A3 (di seguito), per dare un'idea dell'ambiente tropicale, e con l'Hasselblad 503 con lo Zeiss Sonnar 180mm f/4, ottica tra le più incise del sistema svedese-tedesco, dotata di un dettaglio nettamente superiore al classico 150mm, più adatto ai ritratti.

Hasselblad Zeiss Sonnar 180/4 review

Hasselblad Zeiss Sonnar 180/4 review

Il grafico MTF a f/8 parla chiaro: altissima resa in asse con lieve cedimento agli estremi bordi del fotogramma, con presenza di una tenue aberrazione cromatica, del resto normale in un teleobiettivo non Apo. Il peso supera di poco il chilogrammo. E' mia abitudine innestare sempre il paraluce su tutte le ottiche che uso, un accessorio che, in un ambiente umido tropicale, serve anche a proteggere materialmente la lente frontale dell'ottica da rami e spine, che sbarrano in continuazione il passo nonché dagli improvvisi scrosci di pioggia, frequenti e talvolta violenti.

Hasselblad Zeiss Sonnar 180/4 review

Tuttavia, se le grandi qualità dello Zeiss Sonnar 180mm f/4 sono note, meno noto risulta il fatto che questo obiettivo può essere utilizzato con tubi di prolunga da 1,6cm e 3,2cm (anche in combinazione) per accorciare la minima distanza di messa a fuoco, situata a 1,55m. L'alta risoluzione dello Zeiss Sonnar permette una buona resa anche a distanza ravvicinata, pur con una risoluzione più bassa rispetto all'infinito. Tuttavia, considerando la partenza altissima della resa, questo calo di qualità è ampiamente giustificato e rimane sempre una risoluzione più che alta.

Hasselblad Zeiss Sonnar 180/4 review

La scelta dei soggetti è amplissima, dato il variegato tessuto vegetale che ricopre l'isola e l'uso del tele permette riprese ravvicinate, ma sempre da una certa distanza, di solito di un metro o poco meno, così che il soggetto rimanga illuminato dalla luce naturale. In questo modo sia i fiori sugli alberi che quelli protetti da cespugli spinosi, diventano accessibili, con ingrandimenti quasi a pieno fotogramma e sfuocati d'effetto, che li isolano dal contesto circostante. Naturalmente occorre il solito e fedele cavalletto in carbonio, il sollevamento preventivo dello specchio ed infine l'uso del flessibile. Il tempo di otturazione era sempre di 1 secondo, con conseguente chiusura del diaframma tra f/11 e f/22 con la solita Velvia 100 in formato 120.

Hasselblad Zeiss Sonnar 180/4 review

La diaframmatura integrale a f/16 si rende necessaria per la ridotta profondità di campo causata dalla concomitanza della ripresa a distanza ravvicinata e dal teleobiettivo, una combinazione che spesso, con soggetti molto tridimensionali, si rivela appena sufficiente per una decente rappresentazione. Il vetrino AcuteMatte, donando alla messa a fuoco uno stop di luminosità in più rispetto al vetrino di serie, aiuta grandemente la messa a fuoco, molto critica con fioriture multiple posizionate su diversi piani di messa a fuoco.

Se i fiori tropicali, con le loro forme e i loro colori, rappresentano un soggetto privilegiato ed immediato, anche le piante grasse possono costituire interessanti esempi di Natura astratta, specialmente se si isolano i particolari. Anzi, a mio parere proprio questi soggetti, spesso in controluce, offrono le immagini più spettacolari e divertenti da realizzare, grazie alle loro forme e geometriche simmetrie.

Hasselblad Zeiss Sonnar 180/4 review

Il Sonnar 180/4, a qualunque distanza di ripresa lo si usi, rimane uno dei migliori obiettivi Zeiss per Hasselblad, con una lunghezza focale molto indovinata per paesaggi e ritratti etnici e, in accoppiamento ai tubi di prolunga, un ottimo compagno per fotografie ravvicinate. I colori neutri e molto naturali vengono caricati dalla solita Velvia, che nelle giungle propone il meglio della sua tavolozza di colori, con verdi perfettamente scansionati nelle varie tonalità.
Una accoppiata molto consigliabile per immagini d'effetto!

Pierpaolo Ghisetti © 07/2020
Riproduzione Riservata

Articoli correlati:
Hasselblad 503 CW
Hasselblad Zeiss Planar 80mm F/2.8
• Hasselblad i codici segreti per sapere la data di fabbricazione
Hasselblad confronto tra Planar 80 e 100mm