I software per la riduzione del rumore digitale hanno fatto passi da gigante grazie all'intelligenza artificiale. ON1 NoNoise Ai è l'ultimo arrivato, ma si è posto subito ai vertici della categoria anche in un severo confronto con il già affermato Topaz DeNoise AI (provato qui). Due primi della classe!
L'americana ON1 non è l'ultima arrivata nel campo dei software dedicati alla fotografia e di recente ha deciso di entrare nel campo dei software per la riduzione del rumore sfruttando le nuove potenzialità dell'intelligenza artificiale che hanno portato ad un improvviso e notevole salto di qualità di questo tipo di programmi (e non solo). Il rivale per eccellenza è Topaz DeNoise AI che può vantare una lunga esperienza nel trattamento del rumore. Provando ON1 NoNoise AI era inevitabile fare un confronto.
Molto veloce l'installazione di ON1 NoNoise AI anche se, ovviamente, dipende molto dalla velocità del vostro computer.
Il rumore digitale
I sensori digitali salgono di sensibilità con un trucco molto semplice: non aumentano un bel niente, la sensibilità dei sensori è sempre la stessa (di solito tra i 100 e 200 ISO), ma amplificano il segnale. Fa eccezione a questo "trucco" il sensore Foveon, ma non in senso positivo: la sensibilità resta quella di partenza come per i sensori Bayer, ma non può usufruire dell'amplificazione del segnale e le fotocamere dotate di sensore Foveon si limitano a sottoesporre e poi a sovrasviluppare le foto, da qui la peggiore qualità del Foveon alle alte sensibilità. Questa amplificazione, vale per qualsiasi segnale elettronico, anche audio, non è perfetta, ma porta con sé dei disturbi: in campo fotografico è quello che percepiamo come "rumore". Ai vecchi fotografi non è stato difficile accettarlo visto che, anche ai tempi dell'analogico, con il salire della sensibilità delle pellicole, aumentava la grana. Tecnicamente non è la stessa cosa, ma - all'atto pratico - paghiamo il nostro aumento di sensibilità con qualcosa di molto simile: perdita di dettagli, minore nitidezza, minore gamma dinamica, perdita di colore e, ovviamente, aumento del rumore. La "grana digitale".
La grana delle pellicole, però, era quella e dovevamo tenercela tutta, il rumore dei sensori è eliminabile o riducibile già con le opzioni in camera (spesso di mediocre qualità). Qui subentrano i vari software e la cosa che mi sorprende di più è che i software più blasonati non siano mai arrivati a risultati eccellenti, lasciando ampio spazio ad altre aziende.
L'eliminazione del rumore digitale, prima della AI, avveniva "sfocando" in maniera opportuna le immagini (un delicato intervento sul rumore di luminanza e quello di crominanza), ma questa sfocatura, per quanto fatta bene, riduceva la grana ma anche la nitidezza. L'intelligenza artificiale, invece, ha fatto il miracolo: riesce a capire quanti dettagli ci siano dietro al rumore e li recupera, nel frattempo capisce quale sia il disturbo, lo riduce ed elimina o lo sostituisce con delle "texture buone" che evitano l'effetto sfocato o "allisciato" delle immagini trattate coi vecchi software. C'è tanto di più dietro, ci sono anche numerosissime maschere, ma la morale della favola è che le foto trattate con l'AI sembrano addirittura più nitide di quelle di partenza oltre che con meno rumore.
Molto semplice e pulita l'interfaccia di ON1 NoNoise AI, simile a quella di Topaz DeNoise AI, con in più i pannelli (qui raggruppati in una sola schermata per semplicità) mentre Topaz permette di vedere tre anteprime oltre alla foto originale.
Interfaccia
ON1 NoNoise AI e Topaz DeNoise AI hanno un'interfaccia molto simile con pochi e facilmente intuibili comandi. Entrambi partono dal presupposto di offrire un lavoro perfetto in automatico e, quando ciò non avviene, si può passare facilmente in manuale. L'unico rimprovero che posso fare a ON1 è la traduzione in italiano, davvero fantasiosa e poco intuibile: per vedere le foto intere, in inglese c'è la voce "Fit" che di solito viene tradotta in italiano con "Adatta alla finestra", ma ON1 ha preferito un ermetico "In forma". La riduzione del rumore in automatico o in manuale diventa "accensione automatica" e "spegnimento automatico".
Entrambi basano il loro funzionamento in manuale su pochi selettori: riduzione del rumore di luminanza, riduzione del rumore cromatico, aumento della nitidezza e recupero dei dettagli originali. Topaz offre in più 4 possibilità di funzionamento in automatico prima di rassegnarsi a passare in manuale: Standard, Clear, Low Light e Severe Noise. Con le anteprime è facile verificare quale sia il più adatto alla nostra foto o decidere di fare da sé.
ON1 NoNoise AI ha un comando in più anche se il nome può farlo sembrare identico a quello di Topaz: il selettore "Color" di ON1 non corrisponde al "Rumore cromatico" di Topaz, ma serve a recuperare i colori che si erano persi con l'aumento della sensibilità. Lasciarlo al massimo va sempre bene perché va interpretato come "Recupera al 100% i colori originali se sbiaditi" e si adatta alle diverse foto senza mai usare la saturazione, se è questo che vi sta preoccupando. Nelle foto scattate alle basse sensibilità non vedrete nessuna differenza, ma con quelle scattate alle alte, sì. Il selettore "Color" si rileva particolarmente efficace anche nel caso di dominanti cromatiche dovute all'aumento di sensibilità, di solito verdi o magenta (qui devo aggiungere un ringraziamento a nome degli utenti Foveon che ben le conoscono).
Flusso di lavoro
Sia ON1 NoNoise AI che Topaz DeNoise AI possono funzionare come plug-in in un programma di fotoritocco (per esempio il classico Photoshop), ma anche come applicazioni standalone. In tal caso entrambi sono in grado di aprire tutti i RAW e svilupparli (tranne gli X3F del Foveon) e ON1, se gli diamo da aprire una foto in JPG, ci suggerisce di dargli il RAW con il quale potrà lavorare meglio (ma non credetegli).
Devo dire di non essere stato soddisfatto da nessuno dei due programmi per l'apertura diretta dei RAW e dei DNG. A volte combinano dei veri disastri come con la foto del telegrafo in controluce al tramonto che è stata schiarita e desaturata, generando rumore dove non ce n'era e, oltretutto, sconvolgendo l'aspetto della foto scattata (perfetta anche nella JPG in camera). A mio avviso, la cosa migliore è aprire i RAW con Photoshop (oltretutto facendo le correzioni necessarie) e usare ON1 e Topaz come filtri antirumore.
Esempio 1
Paesaggio urbano (ma varrebbe per qualsiasi foto di architettura) con ampie superfici uniformi, cielo e muri con texture. ON1, in automatico, ha eliminato meglio il rumore nel cielo e nella parte uniforme color ocra, ma ha perso dettagli delle tegole e dell'intonaco rovinato del muro bianco in fondo (foto intera e ingrandimento al 100%). Cliccare sulle foto per vederle delle giuste dimensioni.
Esempio 2
Il bicchiere di brandy che avete già visto in altri test, fotografato quasi al buio a mano libera. Una bella foto, ma con tantissimo rumore. Drastico il miglioramento dopo un passaggio in automatico con ON1 e Topaz e, in questo caso, visto che dominano le aree fuori fuoco rispetto a quelle nitide, il trattamento di ON1 è stato più gradevole, in particolare sui passaggi di piani. La foto originale con l'ingrandimento al 100% senza alcuna postproduzione e, a seguire, gli ingrandimenti al 100% delle foto trattate in automatico da ON1 e Topaz (cliccare sulle foto per ingrandirle).
Sul campo
Sono due eccellenti software ed è impossibile decretare vinti e vincitori. Entrambi il più delle volte svolgono un ottimo lavoro anche in automatico, qualche volta è più intelligente l'AI di ON1, qualche volta quella di Topaz: dipende dalle foto. Intervenendo in manuale, diventa ancora più difficile scegliere l'uno o l'altro. Entrambi sono abbastanza lenti nell'applicare le scelte fatte alle foto, specialmente coi computer più datati o con le foto da 50-60Mpx delle recenti fotocamere, ma entrambi devono fare (e fanno) un lavoro molto accurato. Topaz è un po' più lento nel generare le anteprime, ma le rispetta in pieno sulla foto salvata; l'anteprima di ON1 è più veloce, ma meno accurata.
ON1 riesce a riconoscere meglio di Topaz gli sfondi sfocati dalle aree nitide e, vedi foto sottostante, riesce ad "infilarsi" meglio tra le piccole parti del telegrafo e riesce a togliere più rumore dallo sfondo, ma Topaz riconosce meglio - ed "alliscia" meno - le texture dei materiali (legno, marmo...) che rischiano di perdersi con ON1 che, viceversa, è imbattibile con i pixel colorati verdi e magenta che appaiono in alcune foto. Entrambi, a mio avviso, non sono in grado di sviluppare al meglio i RAW ed è meglio usarli dopo averlo fatto con un altro programma. Entrambi a volte (dipende dalle foto) esagerano un po' con l'aggiunta di nitidezza, ma l'effetto è ben visibile al 100% nelle anteprime e si può ridurre con l'apposito selettore. Dipende unicamente dalle foto e cercate di valutare quali siano quelle che scattate di più.
Lo sviluppo diretto dei RAW è stato deludente per entrambi i software che hanno desaturato ed appiattito il cielo e cercato di schiarire il telegrafo che era in perfetta silhouette. ON1 NoNoise si è "infilato" meglio di Topaz tra i dettagli più minuti, viceversa ha cercato di sovracorreggere con un eccesso di nitidezza le linee ondulate dovute all'eccesso di caldo della giornata del test del Sigma 150-600 DG DN Sports.
Conclusioni
Come dicevo, è impossibile decretare un vincitore: a seconda delle foto che scattate abitualmente, della vostra fotocamera e dei soggetti si potrebbe preferire leggermente l'uno o l'altro, ma lavorando su un grande numero di foto provenienti da diverse fotocamere come ho fatto io, alla fine il bilancio è alla pari, in particolare se si interviene in manuale quando in automatico non si raggiungono i risultati desiderati. ON1 NoNoise AI mostra, in senso positivo, di essere il più giovane: Topaz DeNoise AI ha già un paio d'anni ed oggi dovrebbe essere rinfrescato un po'. Voglio sottolineare una cosa importante per entrambi: non pensate di adoperarli solo quando fotografate alle alte sensibilità ed avete foto devastate dal rumore: sono estremamente efficaci anche con le foto scattate alle basse sensibilità, in particolare se hanno zone d'ombra o aree di colore uniforme come il cielo. Con le foto scattate con il Foveon Quattro fanno un vero miracolo sul cielo e nelle ombre anche se le foto sono state scattate a 100 ISO. Attenzione, prima di procedere all'acquisto dell'uno o dell'altro, ai requisiti di sistema: per esempio, ON1 non funziona sui Mac con sistemi operativi precedenti a Mojave, Topaz - forse perché di due anni più anziano - sì. Vi suggerisco di provarli entrambi con le vostre foto sul vostro computer visto che si possono scaricare delle versioni demo del tutto funzionanti che scadono dopo 30 giorni.
Rino Giardiello © 09/2021
Riproduzione Riservata
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