SAMYANG AF 35/2.8 FE
Piccolo ed economico quasi-pancake che si fa rispettare
Rino Giardiello, agosto 2017

E’ un arrivo recente per il corredo Sony FE, ma il piccolo Samyang 35/2.8, diretto rivale del quasi-pancake Zeiss 35/2.8, si fa apprezzare per le prestazioni più che oneste offerte ad un prezzo di gran lunga inferiore.

Test Samyang 35mm F/2.8Ed è il prezzo che bisogna sempre tener presente durante la lettura di questo test, perché il Samyang 35mm F/2.8 non è quel gioiellino che molti ritengono, ma lo diventa non appena si confrontano i prezzi: circa 300 Euro contro i 900 dello Zeiss 35/2.8 FE (ora in offerta su Amazon a 649,00 Euro), i 1800 dello Zeiss 35/1.4 ed i circa 900 del 35/1.4 Sigma della serie Art (da accompagnare, però, all’adattatore Sigma MC-11 che costa altri 250 Euro).

Come si vede, dunque, non ci sono paragoni per il prezzo né per dimensioni e peso quando prendiamo in esame i due eccellenti 35/1.4 che abbiamo utilizzato per questo veloce test comparativo. Il vero confronto sarebbe solo con il corrispondente 35/2.8 Zeiss ed in questo caso il prezzo oscilla tra la metà ed un terzo. Resta il fatto che i 35mm per il sistema Sony E full frame questi sono (anche se all’appello mancherebbe il Loxia 35mm f/2) e diversi lettori ci hanno chiesto, al di là delle ovvie considerazioni su prezzi e pesi, di dar loro un’idea di quali fossero le differenze qualitative tra le ottiche in questione. Dando dunque per assodato che gli 1.4 sono ben superiori al Samyang, l’intento di questo articolo è farsi un’idea più precisa di questa differenza, così da poterla mettere sul piatto della bilancia (insieme agli Euro, ai grammi, ecc.) per una valutazione complessiva.

Zeiss 35/2.8 o Samyang 35/2.8?
Diciamolo onestamente: la vera discriminante è il prezzo visto che una differenza di 4-500 Euro non è affatto trascurabile e le prestazioni del Samyang, nel mondo reale e con foto scattate in condizioni diverse senza vivisezionarle al 100% su un buon monitor, non sfigurano affatto. Il Samyang, da solo, sembra nitido e brillante, ma nei confronti alla pari con lo Zeiss è meno nitido ai bordi ed ha una resa meno cristallina ed i colori sono meno vivaci. In particolare in condizioni di pessima luce, lo Zeiss mantiene contrasto e colori mentre il Samyang li perde e le immagini si appiattiscono (bisogna poi lavorare di post-produzione per colmare il più possibile la differenza). Anche il bokeh del Samyang, seppur buono, è meno pastoso di quello del 35/2.8 Zeiss che vignetta molto meno a tutta apertura ed è meno soggetto ai riflessi, ma - lo ripetiamo - la differenza di prezzo è la discriminante per acquistare un'ottica alle soglie della perfezione. Per il resto, 85g vs 120g (lo Zeiss è interamente in metallo), 33mm di lunghezza vs 36mm, stessa distanza minima di messa a fuoco pari a 35cm, entrambi diaframma a 7 lamelle.

In mano
Incredibilmente piccolo e leggero, più del già minuscolo Zeiss 35/2.8, come questo è l’obiettivo che non si vorrebbe togliere mai da un corpo Sony della serie A7. Il prezzo delle ridotte dimensioni è, per entrambi, l’assenza di stabilizzazione interna, problema che può essere fondamentale per i possessori della prima generazione di Sony A7 ma trascurabile per chi possiede la seconda, che è dotata di stabilizzazione sul sensore. In soli 85g di peso troviamo 7 elementi in 6 gruppi, 2 lenti asferiche ed una lente speciale ad alto indice di rifrazione. A completamento lo speciale trattamento antiriflesso multistrato della Samyang ed il diaframma pressoché circolare a 7 lamelle. Sulla carta non manca nulla, salvo che, come vedremo, i miracoli non li fa nessuno. La realizzazione è molto buona ed in metallo e plastica di buona qualità. Volendo mettere a fuoco manualmente, la ghiera è comoda e di generose dimensioni, ma non si può disinnescare l’AF solo toccando la ghiera di messa a fuoco. Sull’obiettivo, che viene fornito con una piccola borsa ed il paraluce con innesto a baionetta, non ci sono indicazioni per le distanze di messa a fuoco o per la profondità di campo. Il tappo copriobiettivo è da 40,5mm, minuscolo, mentre il passo filtri è da 49mm come le vecchie ottiche Olympus OM.

Samyang 35/2.8 - Zeiss 35/1.4 - Sigma 35/1.4

Lo Zeiss 35/2.8, in mano, è appena un po’ più grande e pesante, sembra più un “normale obiettivo”, ma stiamo parlando comunque di due quasi pancake, la cui presenza è trascurabile su qualsiasi corpo della serie Sony A7.

Prendendo in mano i due 35/1.4 Zeiss e Sigma la musica cambia immediatamente: sono due ottimi obiettivi, ma grandi e pesanti. Lo Zeiss è appena un po’ più lungo del Sigma che, invece, è più largo. Da segnalare, però, che il Sigma 35/1.4 Art cresce in lunghezza una volta che lo si monta sul Mount Adapter Sigma MC-11, indispensabile per farlo funzionare con tutti gli automatismi e l’autofocus sulle fotocamere dotate di baionetta E/FE (quindi anche le Sony APS-C come le A6x00).

Ad essere pignoli, lo Zeiss 35/1.4 risulta più bilanciato del Sigma 35/1.4 Art con l’adattatore perché questo sposta il peso dell’obiettivo in avanti.

Samyang 35/2.8 - Zeiss 35/1.4 - Sigma 35/1.4

Sul campo
Questa volta, grazie alla collaborazione dell’amico Edoardo Di Nicola, abbiamo effettuato il test su una Sony A7 di prima generazione, cioè priva di stabilizzazione sul sensore, ma anche dotata di un autofocus meno performante di quello della Sony A7 II. In questo caso la velocità di messa a fuoco del Sigma MC-11 è risultata più lenta rispetto alle altre ottiche native, cosa che avevamo rilevato anche durante il test (vedi articolo Sigma MC-11) solo su un vecchio corpo Sony NEX-5. L’adattatore funziona bene ed è preciso ma sulla vecchia Sony A7 la velocità è minore, mentre sulla Sony A7 II è veloce e reattivo ed è difficile notare differenze con le ottiche native se non una leggera, maggiore rumorosità.

Nulla da criticare per la messa a fuoco del piccolo Samyang 35/2.8, molto precisa come quella di tutti gli altri obiettivi del test. Apprezzabile che la lente frontale non ruoti durante la messa a fuoco, cosa che rende più agevole l’eventuale uso di un filtro polarizzatore.

Samyang 35/2.8 - Zeiss 35/1.4 - Sigma 35/1.4

Resa ottica
Le aberrazioni cromatiche sono ben controllate salvo il purple fringing, sempre molto vistoso in situazioni di alto contrasto e si deve arrivare ad F/8 per vederne di meno. Notevole anche la vignettatura a tutta apertura ma, almeno questa, scompare ad F/8.

La distorsione a barilotto è poca e facilmente eliminabile tramite software come, del resto, le precedenti aberrazioni.

Samyang 35/2.8 - Zeiss 35/1.4 - Sigma 35/1.4

Nella foto intera in alto, scattata con il Samyang 35/2.8 ad F/2.8 in RAW, si nota la notevole vignettatura facilmente eliminabile in post produzione. Al di sopra del titolo ho aggiunto una linea per evidenziare la distorsione, non elevata in assoluto e giudicata "trascurabile" da molti ma, per me che fotografo architettura, evidente e fastidiosa. Il concetto di "trascurabile" è molto personale e dipende dai soggetti fotografati, comunque anche la distorsione è correggibile in PP anche se, per il momento, non esistono profili ufficiali in ACR.

Il bokeh del Samyang 35/2.8 non è affatto male grazie al diaframma pressoché circolare, ma meno bello di quello dello Zeiss 35/2.8 e nulla a che vedere, ovviamente, con quello che è possibile ottenere con lo Zeiss 35/1.4 ed il Sigma 35/1.4 Art a tutta apertura. Anche se il bokeh è sempre una questione di gusto personale, la differenza tra le aree fuori fuoco e quelle nitide del Samyang è gradevole.

La nitidezza al centro è sempre molto buona anche a tutta apertura, ma per far rientrare i bordi si deve diaframmare di almeno uno stop, e le migliori prestazioni si hanno ad F/5.6 ed F/8. I bordi sono sempre meno nitidi del centro e (quasi) pareggiano proprio ad F/5.6 ed F/8: da tener presente se occorre fotografare un soggetto ricco di particolari anche ai bordi (per esempio, la facciata di un edificio). Dopo F/16 si inizia a vedere il decadimento dovuto alla diffrazione per cui, in sintesi, la cosa migliore è di utilizzare il Samyang 35/2.8 tra F/4 ed F/11.

Samyang 35/2.8 - Zeiss 35/1.4 - Sigma 35/1.4

La risoluzione, anche se leggermente inferiore agli altri obiettivi provati, non è un vero problema (infatti in tutti i test ne parlano bene), ma lo è la “nitidezza apparente”. Le foto scattate con il Samyang 35mm F/2.8 sono molto gradevoli se osservate da sole, ma, messe a confronto con quelle scattate con gli altri obiettivi in pari condizioni - non dimentichiamo che sto parlando di ottimi obiettivi - sembrano sempre meno nitide e brillanti, in particolare in condizioni di scarsa luminosità: osservando le immagini al 100% sul monitor si nota la risolvenza reale, di poco inferiore al centro rispetto ai costosi antagonisti, ma osservandole a pieno schermo (sul mio monitor da 27” equivale a circa il 33%), le foto sono più piatte. Certo, si può intervenire con Photoshop, ma la resa cristallina “al naturale” ed il senso di tridimensionalità degli Zeiss, e del Sigma Art, è impagabile. La resa cromatica in piena luce è molto buona, non troppo diversa da quella degli altri obiettivi provati; perde smalto quando c’è poca luce.

Il Sigma 35/1.4 Art finora adoperato sulla Sony A7 tramite adattatore, montato per semplice curiosità su un corpo Sigma sd Quattro H, ha sfoderato una pulizia di dettagli e naturalezza di colori che prima si erano persi con la Sony A7, eppure stiamo parlando del medesimo obiettivo nelle stesse condizioni di luce (abbastanza scarsa). Nell'esempio sottostante ho inserito la foto scattata con la Sigma sd Quattro H a titolo di esempio. Tutte le foto sono ottenute sviluppando i RAW con le impostazioni di default con ACR (nel caso della Sigma, la foto è stata scattata in DNG).

Samyang 35/2.8 - Zeiss 35/1.4 - Sigma 35/1.4

La vera delusione è sul trattamento antiriflesso: una lente così piccola, unita al tanto decantato trattamento Samyang, dovrebbe esserne quasi esente ed invece tende a velarsi con facilità perdendo il contrasto. Per carità, ho visto di peggio in casa Nikon, ma il diretto concorrente Zeiss se la cava meglio.

Samyang 35/2.8 - Zeiss 35/1.4 - Sigma 35/1.4

Conclusioni
Il Samyang 35/2.8 non è certo il primo della classe, ma lo diventa se si pensa al suo prezzo di vendita ed alle ridotte dimensioni. E’ comunque un obiettivo molto buono che si usa con piacere e potrei consigliare l’acquisto dello Zeiss 35/2.8 solo se l’enorme differenza di prezzo non è importante per voi. Adoro il minuscolo 35mm della Zeiss per le sue dimensioni ridotte, ma il prezzo si avvicina troppo a quello del Sigma Art 35/1.4 e ci penserei due volte: ovviamente, in questi casi, la scelta è dettata soprattutto dall’esigenza di avere un F/1.4 e dal non ritenere fondamentali leggerezza e dimensioni, campo in cui il Samyang 35/2.8 - tenendo presente anche il fattore prezzo - è il vincitore indiscusso. Se la luminosità massima di F/2.8 è sufficiente, si desidera un obiettivo quasi-pancake ed il prezzo elevato non è un problema, lo Zeiss 35/2.8 resta la scelta migliore e non ci deluderà in nessuna condizione di luce.

Rino Giardiello © 08/2017
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