Abbiamo avuto modo di provare una A7 per qualche giorno, grazie ad un collega di Taiwan, ed una A7R per qualche ora in occasione di un incontro con due fotografi Thailandesi in occasione di una fiera a Bangkok: non un vero test, dunque, ma quanto basta per farci un'idea.
C'era una volta il mondo delle fotocamere full-frame: voluminose, pesanti e costose rispetto alle APS-C, erano appannaggio dei fotografi alla ricerca della massima qualità, e disposti (o talvolta costretti, nel caso dei professionisti) a portarsi dietro chili e chili di attrezzatura. Per avere meno ingombro bisognava sacrificare la versatilità scegliendo modelli ad ottica fissa (come la Sony RX1), oppure affidarsi a Leica (dalla M9 in poi), con quel che ne consegue in termini di spesa e di filosofia d'uso.
Questo scenario ha iniziato a cambiare due mesi fa, quando Sony ha annunciato la A7 e la A7R. Si tratta di due fotocamere mirrorless, ad ottica intercambiabile, con sensore full-frame (24 e 36mpx rispettivamente). L'innesto obiettivi è il Sony-E, per intenderci quella delle NEX; le ottiche uscite finora per il mondo NEX sono però tutte con copertura APS-C, dunque Sony ha lanciato la sigla FE, che immaginiamo stia per "Full Frame E".
Al momento sono disponibili quattro obiettivi: un 35/2.8, un 55/1.8, ed un 24-70 f/4 stabilizzato, col marchio Zeiss; c'è poi uno zoom "di serie", un 28-70 f/3.5-5.6 stabilizzato. La roadmap di Sony prevede altre sei ottiche nel 2014 (tra cui un Sony G 70-200 f/4 stabilizzato, un obiettivo macro, uno zoom grandangolare f/4 Zeiss, ed uno Zeiss a focale fissa), ed altre cinque entro il 2015, per un totale di quindici obiettivi. Per queste prime impressioni abbiamo avuto a disposizione il 35/2.8, il 28-70 Sony ed alcune ottiche d'epoca (Canon, Contax G, Leica…). Chi conosce un po' il mondo NEX, difatti, sa bene che molta della popolarità di questa linea di fotocamere è dovuta alla versatilità dell'innesto: grazie al tiraggio cortissimo è possibile montare praticamente qualsiasi obiettivo in circolazione, tramite anelli adattatori. Le NEX però hanno sensori APS-C per cui, sul versante dei grandangolari, bisogna accettare dei compromessi; con le A7, invece, sparisce "l'effetto moltiplicatore" e dunque, finalmente, il caro vecchio 21mm ritorna ad essere un grandangolare spinto e non più un banale 32mm o giù di lì…
L'entusiastica onda del revival su full frame delle ottiche d'epoca sta già montando in tutto il web, ma l'enorme attenzione che le A7 hanno ricevuto sui media è dovuta anche ad un altro motivo: sono piccole e leggere. Parliamo, per farla breve, di fotocamere che pesano circa la metà delle full frame tradizionali: appena 470 grammi (batteria inclusa), contro gli 800 e passa delle full-frame più leggere in circolazione. E quanto alle dimensioni, non c'è storia: in pratica sono grandi come una NEX-7 con l'aggiunta di un pentaprisma (alquanto bruttino, a nostro parere).
Sottili, maneggevoli, ingombranti come una fotocamera con sensore Quattroterzi (quindi poco), le A7 consentono finalmente di beneficiare della qualità del full-frame evitando, a fine giornata, la "consunzione delle clavicole", come ha osservato un nostro amico fotografo. La vecchia regola secondo cui
"la fotocamera migliore è quella che hai con te" viene rivitalizzata da modelli come questi, che combinano qualità e portabilità. Le ridotte dimensioni, inoltre, rendono il fotografo meno "intimidatorio" e più capace di passare inosservato. Il tutto, peraltro, a prezzi molto competitivi: il sito Sony recita 1500 Euro per la A7 solo corpo, e 2100 per la A7R, ma questi sono i prezzi di listino; al di fuori del negozio ufficiale Sony, com'è normale, si risparmia (al momento in cui scriviamo la A7 si trova abbastanza facilmente a 1300 Euro).
Le due fotocamere sono tanto dissimili nell'aspetto esteriore quanto differenti nella filosofia d'uso, come vedremo. La A7R è tutta in magnesio mentre la A7 ha una componente in policarbonato (e pesa una frazione in più), e finiture delle ghiere meno pregiate. Per il resto è davvero difficile distinguere i due modelli.
Come già detto, le A7 sono davvero compatte e leggere, specie quando abbinate al piccolo 35/2.8, che ci sembra l'ottica ideale per questi corpi. Sono piuttosto sottili ma si impugnano saldamente e, come suol dirsi, cadono bene in mano. Il sistema di menu è molto simile a quello delle SLR/SLT - non c'è più quello delle NEX, dunque, e immaginiamo non sarà molto rimpianto. Non ci dilunghiamo sulle specifiche tecniche, rimandando alla pagina dedicata sul sito Sony o ad una delle tante anteprime o recensioni presenti sui siti web più noti. Rapidamente: la A7 ha 24mpx, la A7R ne ha 36 ed è priva del filtro anti-aliasing; la A7R ha il classico autofocus delle mirrorless, a rilevamento del contrasto, mentre la A7 ha anche un AF a rilevamento di fase sul sensore; entrambe hanno uno schermo da 3 pollici e 1.230.000 punti, mirino (ovviamente elettronico) da 2,4mpx, tempi da 30 sec a 1/8000; la cadenza di scatto è fino a 4 (A7R) o 5 (A7) fotogrammi al secondo. Video "full HD" per entrambe (1920x1080; 60p, 60i, 24p), niente GPS, niente flash incorporato, niente stabilizzatore; c'è il wifi con tecnologia NFC, comodo per trasferire foto senza dover usare fili o accessori vari e risparmiandosi laboriose procedure di messa in rete o di accoppiamento tra la fotocamera e l'altro dispositivo. La A7 ha la prima tendina dell'otturatore elettronica, la A7R no (e si sente, altroché!).
Veniamo al dunque: come sono le foto? Ottime, com'era lecito aspettarsi da due sensori FF di ultima generazione, ma quando accennavamo alla diversa filosofia d'uso ci riferivamo a quella che, con un po' di elasticità, si potrebbe definire la "personalità" delle due fotocamere, che appare molto diversa. La A7 ha meno megapixel ed ha il classico filtro AA davanti al sensore, quindi ha meno dettaglio della A7R; è però abbastanza rapida nell'uso (intendiamo rapida nel mettere a fuoco e rapida nello scrivere le immagini sulla scheda di memoria), ed è in buona sostanza un'ottima fotocamera per uso generale. La A7R, con i suoi 36mpx, è molto esigente nei confronti delle ottiche, e richiede attenzione in fase di ripresa: è facile ritrovarsi con del micromosso e, complice anche la maggiore rumorosità dell'otturatore (che non la rende certo una fotocamera discreta) e la minor reattività dell'autofocus, ci appare poco adatta ad un utilizzo disinvolto, del tipo "prendo la fotocamera e vado a farmi un giro in strada per scattare qualche foto". L'enorme quantità di dettaglio che è in grado di riprodurre si dispiega quando si lavora con tempi molto veloci o, ancora meglio, con la fotocamera su treppiede. L'approccio, in altre parole, dev'essere quello che un tempo si utilizzava con le fotocamere medio formato. Naturalmente questo non vuol dire che non sia possibile mettersi la A7R a tracolla ed andare a fotografare un bazar: solo, non è la fotocamera più adatta con cui farlo.
Fatte queste dovute precisazioni, c'è ben poco di cui lamentarsi: le A7 hanno eccellenti sensori, un sistema di menu completo e pratico, comandi razionalmente disposti e molto personalizzabili, un mirino eccellente (ancora meglio di quello, già ottimo, delle NEX 6 e 7), e l'innesto ottiche più versatile che esista, capace di accettare praticamente ogni tipo di obiettivo.
Difetti? Davvero pochi, e derivano in sostanza dall'avere a che fare con delle fotocamere mirrorless: l'autofocus non è certo quello di una reflex di ultima generazione, le ridotte dimensioni del corpo comportano l'uso di una batteria piuttosto compatta (che quindi non dura tantissimo; ma impostando la modalità aereo, che disabilita il wi-fi, l'autonomia aumenta di molto), e trattandosi di un sistema appena nato le ottiche native disponibili sono ancora poche. Ci piacerebbe anche che l'otturatore della A7R fosse più silenzioso, a dire il vero.
Le immagini che abbiamo ottenuto con il 35mm (sulla A7R) sono davvero notevoli per dettaglio, pulizia della resa, e buon bilanciamento globale. L'ottica è ben costruita ma leggera, molto compatta, distorce poco e, alle distanze ravvicinate, ci ha anche dato un bello sfocato. Ribadiamo che ci sembra il complemento ideale per queste fotocamere. Anche l'onesto 28-70 ha fatto più che bene il suo dovere (lo abbiamo provato solo sulla A7): buona definizione, buona resa cromatica, resa più che discreta anche ai bordi. Costa poco ed è relativamente compatto, per cui va benissimo come ottica tuttofare sulla A7.
In conclusione possiamo dire che queste A7 ci hanno molto favorevolmente impressionato: sono una bella novità nel panorama fotografico ed attendiamo fiduciosi sia l'arrivo delle nuove ottiche che le probabili risposte da parte della concorrenza. Di certo Sony ha lanciato un segnale molto forte con questi due modelli, capaci di produrre risultati di ottima qualità con prezzi ed ingombri contenuti. L'era del full frame per tutti è cominciata!
R. Giardiello ed A. Maiello © 01/2014
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Le caratteristiche complete sul sito Sony
L'uso di vecchie e gloriose ottiche sulla A7
Come dicevamo nell'articolo, una grossa opportunità offerta dai corpi Sony A7 e A7R è, grazie al formato full frame ed al cortissimo tiraggio, l'utilizzo di (quasi) qualsiasi ottica, nuova o moderna che sia, tramite appositi anelli adattatori. Il piacere di riutilizzare alcuni ottimi obiettivi nel cassetto da anni è grande, ma non è tutt'oro quel che luccica perché, come già rilevato in altri test, molte ottiche dalla resa eccellente con le pellicole, hanno una resa insoddisfacente coi sensori. La risoluzione di molti vecchi obiettivi è sufficiente per una decina di Mpx, dopodiché le foto sembrano sfocate in barba all'aumento di risoluzione, ma il problema maggiore è che, soprattutto con gli obiettivi supergrandangolari, c'è un vistoso crollo di luminosità e nitidezza ai bordi, spesso con vistose dominanti cromatiche. Ed ecco che il sogno di riutilizzare alcuni obiettivi da 15, 18 e 21mm, si scontra con la realtà dei fatti nonostante l'esistenza di alcuni software gratuiti come Cornerfix del quale parliamo più dettagliatamente all'interno del test della NEX-7.
Grazie al mio amico taiwanese Ashin che si è comprato la Sony A7 appena è stato possibile, abbiamo potuto provare la resa di molti obiettivi Leica e Zeiss per Contax e Contax G (tutti facenti parte del della sua ricca collezione che comprende anche alcune Hasselblad) durante una passeggiata al mare e nei recenti mercatini di Natale. Non abbiamo potuto provare tutte le ottiche di Ashin o le mie, questo è ovvio e magari lo faremo in altri test singoli, ma la considerazione di massima è che tutte le ottiche di lunghezza focale compresa tra 28 e 135 mm funzionano benissimo, salvo non avere, ovviamente, la stabilizzazione. La messa a fuoco manuale è abbastanza agevole e precisa anche grazie al focus peaking. Ho trovato molto indicati, per la A7, tutti gli obiettivi Zeiss del corredo Contax G per le loro piccole dimensioni, leggerezza ed ottima qualità a parte il 21mm F/2.8 appunto per i problemi tipici delle ottiche supergrandangolari di cui ho parlato all'inizio.
Ho fatto qualche scatto di confronto tra la Sony A7 e la A99
e la qualità è davvero simile (la cosa non sorprende visto che il sensore è lo stesso), forse un filino meno rumorosa la A7 alle alte sensibilità, ma questo lo verificheremo in un futuro test più approfondito. Di sicuro la A99 è un piacere da adoperare e da tenere in mano, ma - completa dello zoom 24-70 F/2.8 Zeiss - è grossa, pesante e non passa certo inosservata. Due fotocamere molto diverse da non confrontare, ma a fine giornata come non invidiare il sorridente Ashin che porta la sua A7 in un marsupio e si dimentica di averla con sé?
Rino Giardiello e Li Ying Hsin © 01/2014
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Ringrazio ancora una volta per la sua disponibilità e gentilezza l'amico Ashin che ha collaborato al test scattando le foto al mare con le ottiche Zeiss del corredo Contax G, ma è doveroso citare il suo simpatico figliolo che ha resistito per ore ed ore senza brontolare mentre il suo papà e "i grandi" giocavano con le macchine fotografiche.