TEST SIGMA FP L
61Mpx dedicati alla qualità dell'immagine
Rino Giardiello, aprile 2021

Ho avuto l'opportunità di provare la nuova Sigma fp L con sensore da 61Mpx prima della sua disponibilità sul mercato grazie a Mtrading. Doveroso quindi precisare che si tratta di una fotocamera preserie con firmware ancora non definitivo, ma la qualità delle immagini è già ottima. Pubblicata anche la videorecensione su YouTube.

Sigma fp L review

Due sensori da 61Mpx dovrebbero offrire le stesse prestazioni qualunque sia la fotocamera, ma - a parte piccole differenze dovute ai sensori stessi ed ai software - possono arrivare a risultati abbastanza diversi e Sigma, con un approccio del tutto controcorrente per le attuali fotocamere, non ha voluto utilizzare i tanti Mpx della Sigma fp L per ottenere una maggiore nitidezza, ma per una maggiore bellezza e ricchezza delle immagini. Un po' come alcuni costruttori di automobili usano la potenza del motore per un elevato comfort di guida e sicurezza in tutte le situazioni ed altri per ottenere elevate prestazioni raggiungibili solo su pista. Il sensore della Sigma fp L, diciamolo subito, non è "forza bruta", ma qualità delle immagini.

Sigma fp L review

Sigma fp L review

Non che il sensore della Sigma fp L sia inferiore - come nitidezza - a quello delle sue dirette concorrenti, sia ben chiaro, ma è palese che il tutto non sia ottimizzato per ottenere la massima nitidezza, visibile solo al 100% su un buon monitor, ma una costante, elevata e naturale qualità delle immagini in tutte le condizioni d'uso.

Sigma fp L review

Potete scaricare un DNG particolarmente difficile che mostra nitidezza, comportamento del sensore nelle alte luci e nelle ombre. Da questo file potete valutare coi vostri occhi cosa è in grado di offrirvi il sensore da 61Mpx della Sigma fp L. Provate ad aprire le ombre: si vedono bene anche le pennellate di pittura sul muro. (Link per il download. Cliccare "Scarica file collegato" se dà errore. Attenzione, il file pesa 81.9MB!).

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Sopra: la foto della quale potete scaricare il DNG. Potete aprirlo con qualsiasi programma ed il classico Photoshop sviluppa bene i DNG della Sigma fp L, ma non ne riconosce, almeno per ora, tutte le possibilità (per esempio, cambiare la modalità colore) e non arriva a sfruttare la massima nitidezza contenuta nel file. Provate ad aprire questo DNG con Photoshop e con Sigma Photo Pro (a partire dalla versione 6.8.0 appena rilasciata) e noterete una visibile differenza di nitidezza sulle copertine dei libri.

Per ottenere immagini più incise gli altri fabbricanti hanno scelto da anni di eliminare il filtro antialiasing puntando sull'elevato numero di pixel ed il firmware per smussare le linee scalettate, ma questo non riesce ad eliminare il fastidioso effetto Moiré più che evidente in alcune situazioni. L'eliminazione del filtro antialiasing è stata un'idea geniale quando sono stati realizzati i primi sensori ad alta risoluzione per ottenere un eclatante "effetto WOW" anche se, in fondo, si passava solo da 24 a 36Mpx mentre oggi il salto è più che doppio, da 24 a 61Mpx. Ma servono davvero 61Mpx? No, ma non è solo questione di marketing e per offrire ogni anno un modello nuovo: il sensore perfetto - checché ne dicano alcuni - dovrebbe arrivare ad un numero infinito di pixel microscopici per evitare qualsiasi scalettatura o effetto Moiré. Siamo ancora lontani da quel traguardo e, nel frattempo, i costruttori fanno quel che possono, ricorrendo a soluzioni più o meno fantasiose con variazioni sullo schema basilare del sensore di Bayer (anche l'X-Trans di Fuji lo è). L'unica eccezione è il Foveon, a strati anziché in piano, ma questa è un'altra storia.

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Cosa ha fatto questa volta Sigma? Una volta stabilito che non ci servono 61Mpx di "forza bruta" e che sono comunque tantissimi per poter riprodurre anche i dettagli più minuti, è tornata ad applicare un filtro antialiasing per sconfiggere il Moiré ed ottenere passaggi più gradevoli e naturali. Con 61Mpx quello che ruba il filtro antialiasing è trascurabile, ma quello che restituisce come qualità globale è tanto: un delicato gioco di equilibri.

La Sigma fp L è quindi una fotocamera che vuole dire la sua nell'affollato mondo delle mirrorless ad alta risoluzione e va valutata in modo diverso. Non fate confronti con immagini al 100% di mire ottiche nei siti che ve le forniscono (so che li farete, ma sarebbe come stampare un poster 70x100cm e guardarlo da pochi centimetri di distanza, cosa che non è corretto fare), ma - se potete - cercate di provarla presso il vostro negoziante di fiducia e valutate le immagini che la Sigma fp L è in grado di offrirvi: sono molto belle.

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La Sigma fp L è del tutto identica alla fp "normale": stesso corpo piccolo e leggero (attualmente il più piccolo tra le mirrorless full frame ad ottiche intercambiabili), ma solido e ben costruito. Stesse caratteristiche, quindi otturatore solo elettronico, niente stabilizzazione sul sensore e niente mirino. Se non vi piaceva la Sigma fp all'inizio o non la reputavate idonea per le vostre esigenze, la sostanza è la stessa e non vi piacerà nemmeno la L.

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Qualcuno mi ha chiesto "Per chi è la Sigma fp L?". Be', innanzitutto è per me e per tanti miei colleghi fotografi che non hanno un'attività fotografica che va dalle foto tessera ai servizi matrimoniali. Come professionista che fa soprattutto foto di architettura, paesaggi e still life, la Sigma fp L è perfetta e so che l'apprezzerò anche durante i viaggi, le escursioni in montagna e le uscite con gli amici. Non è una compattina, ma poco ci manca e la qualità è quella di una fotocamera professionale in grado di lavorare benissimo anche alle sensibilità più elevate. Tanti amici appassionati di montagna che oggi ripiegano su piccole fotocamere m4/3, l'hanno trovata la compagna perfetta. E' eccellente per chi fotografa a luce ambiente, non lo è, come vedremo più avanti, per chi fotografa perlopiù col flash.

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In mano
La Sigma fp L è esattamente come la fp "normale" (vedi precedente articolo per descrizione e commenti) e sarebbe impossibile riconoscerle se non fosse per la minuscola "L" in nero aggiunta sul frontale sotto "fp".

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Le sue ridotte dimensioni e la sua forma a mattoncino non offrono un grip ideale ed è quasi indispensabile comprare una piccola impugnatura (ce ne sono ben due in catalogo). Questa volta, però, c'è un'interessante novità: molti utenti si erano lamentati della mancanza del mirino elettronico e Sigma ne ha realizzato uno - il Sigma EVF-11 - che si innesta sul lato sinistro della fotocamera. Il mirino Sigma EVF-11 risolve nello stesso tempo il problema del grip - si può fare a meno dell'impugnatura - e quello del display non basculabile visto che è possibile inclinarlo in verticale.

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Il mirino EVF-11 è comodo da usare anche per chi porta gli occhiali ed è molto nitido, ma i risultati sul campo sono ancora migliori dell'effettiva risoluzione che è di 3.68 milioni di punti, molto elevata anche se non ai vertici della categoria. E' dotato di correzione diottrica, di selettore display/mirino (purtroppo solo manuale) e di ingressi USB Tipo-C e auricolari/cuffia con il jack standard da 3.5mm. Attenzione, la correzione diottrica è ben "nascosta" sotto la conchiglia oculare!

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Unico difetto di questo ottimo accessorio, è quello di impedire l'uso della slitta flash nello stesso momento (o il flash o il mirino) e non riesco a spiegarmi il motivo per cui i progettisti non abbiano "riportato" la slitta sul mirino come hanno fatto per gli altri ingressi, vista la grande attenzione per tutto il resto compreso il prevedere, nel corpo del mirino, un alloggiamento per la protezione in gomma della presa HDMI (ma il coperchio in gomma che copre l'ingresso USB viene ripiegato, cosa che mi lascia perplesso). Il mirino viene offerto in kit con il corpo fp L ad un prezzo molto conveniente, ma si può comprare anche da solo in un secondo momento o aggiungerlo, se già si possiede, alla fp "normale" (occorre però attendere il prossimo firmware affinché venga riconosciuto).

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Sul campo
La Sigma fp L è un piacere da adoperare e da portare sempre con sé. Abbinandola agli obiettivi della "Serie I" diventa un piccolo mostro di qualità e trasportabilità. Ma come vanno sul campo questi 61Mpx?

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Particolari delle foto ingrandite al 100%. La foto intera è quella della libreria della quale potete scaricare il DNG. Le schermate sono quelle dei DNG sviluppati con Photoshop senza alcuna correzione. Non ho aggiunto le schermate delle foto scattate a 200 e 400 ISO perché sono praticamente identiche a quella scattata a 100 ISO. Ho scelto di proposito una zona in ombra dove il rumore è più evidente. Cliccare sulla foto per vederla in dimensioni reali.

Sigma fp L di notte a 1600 ISO

Sigma fp L a 1600 ISO a mano libera 1/100 di secondo. Obiettivo 35/2 Serie I a F/2. Minime correzioni durante lo sviluppo del DNG con ACR.

Come premesso, Sigma ha puntato molto sulla bella resa delle immagini e ci è riuscita. Facendo delle prove sia in studio che sul campo in contemporanea con una Sony A7R IV dotata degli stessi obiettivi Sigma 35/2 e 65/2 Serie I per L-Mount e E-Mount, è facile notare come i due sensori si comportino in maniera molto simile ed offrano più o meno gli stessi risultati anche alle sensibilità più elevate, ma le immagini della fp L sono, almeno a mio gusto, più belle e naturali con un "sapore" di analogico (a me ricordano le diapositive, ma immagino che questo non significhi molto per chi è nato con il digitale). Esaminando le foto al 100% su un buon monitor, le immagini Sony sono un filino più nitide grazie all'assenza del filtro antialiasing, ma vanno in crisi con le trame dei tessuti e nei casi che causano l'effetto Moiré. Sigma ha sempre un po' meno rumore cromatico nelle ombre e la spunta leggermente alle alte sensibilità, ma sono minuzie che si notano solo con un confronto alla pari esaminando le foto al 100%.

Tutte le foto del test sono state scattate in RAW+JPG e questo ha messo in evidenza un problema del firmware in Beta: nelle JPG in-camera della fp L alle alte sensibilità, la funzione denoise applicata di default è eccessiva e le foto assumono un aspetto troppo acquerellato mentre i DNG sono ottimi.

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In queste schermate di ingrandimenti al 100% delle stesse foto scattate a 12800 ISO con la Sigma fp L e la Sony A7R IV si può ben vedere come, a fronte di un rumore molto simile nei RAW, la JPG in-camera della fp L abbia un eccesso di riduzione del rumore.

Durante il test effettuato in contemporanea con la Sony A7R IV lungo il molo di Pescara in una splendida giornata di sole, ho avuto modo di notare che il display della Sigma fp L, oltre ad essere più nitido, si vede benissimo anche in pieno sole mentre con la Sony è indispensabile usare il mirino. Se pensavate di acquistare il mirino EVF-11 per evitare il problema comune a tutti i display in pieno sole (problema molto sentito dagli utenti delle Sigma dp0, dp1, dp2 e dp3 Quattro), potete farne a meno. E' un comodo accessorio, ma non è indispensabile.

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Il display della Sigma fp L è ben visibile anche in pieno sole e non rende indispensabile il mirino EVF-11.

L'autofocus della Sigma fp L è un bel passo avanti rispetto a quello della fp e si passa dalla sola rilevazione del contrasto alla rilevazione di fase, più veloce nell'agganciare un soggetto e più precisa nel seguirlo se in movimento, cosa che sarà molto gradita ai videomaker. Tra le nuove funzioni c'è anche l'Eye Detection, caratteristica che oggi non può mancare.

Modalità colore
La Sigma fp L offre due nuove modalità colore: Duotone e Powder Blue. La prima applica due diverse tonalità di colore per ombre e luci, effetto che è possibile ottenere anche con Photoshop, mentre la seconda tende ad enfatizzare i toni blu. Possono non piacere (a suo tempo si erano aperte le polemiche anche per la modalità "Teal & Orange"), ma nessuno ci obbliga ad usarle e non sono peggiori delle varie simulazioni delle vecchie pellicole che, per me, oggi non hanno alcun senso.

Sigma fp L review

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Foto scattata insieme alle altre sul molo di Pescara, ma con la modalità "Powder Blue" ("Blu cipria" in italiano) applicata in postproduzione con Sigma Photo Pro 6.8.0. Il bello di scattare in RAW è quello di potersi divertire con tutti gli effetti senza rinunciare alla foto originale, ma Photoshop - in ACR - non li visualizza.

Usata come webcam o videocamera, ora ha la possibilità di essere alimentata collegandola al computer o ad un alimentatore USB. La "vecchia" fp non funziona affatto mentre si usa il cavo USB per ricaricarla e questa non è una cosa da poco. Per utilizzare la fp per molte ore di ripresa senza interruzioni occorre acquistare un accessorio a parte per alimentarla, con la fp L no.

Sigma sottolinea la facilità di usare, con la fp L, il "crop zoom", vale a dire che usando due dita sul display per allargare l'immagine esattamente come si fa con gli smartphone, si ottiene una sorta di zoomata extra fino a 5x. Nessuna magia, la zoommata è, in realtà, un crop dell'immagine di partenza che è di ben 61Mpx, quindi arrivando all'ingrandimento di 5x, favoloso sul display, la foto che andremo poi a scaricare sarà di soli 1920x1080 pixel (formato FHD vale a dire 2.4Mpx), cosa che potreste fare tranquillamente e non solo nel centro (non si può zoommare su un angolo) a casa in fase di postproduzione. La cosa buona di questa soluzione è che l'immagine non viene interpolata per mantenere le dimensioni del file, quindi la qualità - anche se "formato francobollo" - resta quella originale. Volendo, si può impostare nel menu la risoluzione minima a cui si vuole arrivare con il "crop zoom", per esempio non voglio ottenere file che siano più piccoli di 24Mpx.

La mancanza dell'otturatore a tendina
La Sigma fp L ha solo l'otturatore elettronico che si comporta egregiamente, almeno per quanto riguarda le foto ma, in alcuni casi, può essere un limite. Il primo è quello del tempo di sincroflash che è di 1/15 di secondo e rende difficoltosa la sincronizzazione del flash con la luce diurna. Ho lavorato per anni, in analogico, con la splendida Pentax 67 che aveva lo stesso tempo di sincroflash e questo non mi impediva di usare il flash in chiesa, il classico Metz 45 a torcia, ma devono essere flash abbastanza potenti in modo da superare la soglia della doppia immagine. Non servono potenze mostruose e, con un vecchio flash Nikon SB26 (i flash Nikon funzionano benissimo con le Sigma anche in Auto, ma non in TTL), ho potuto fotografare in chiesa per un servizio matrimoniale. La Pentax 67, pur soffrendo degli stessi limiti della Sigma fp L per quanto riguarda il tempo di sincroflash, aveva una freccia in più al proprio arco: all'interno del proprio corredo di ottimi obiettivi Pentax SMC, ne aveva due caratterizzati dalla sigla LS, vale a dire dotati di otturatore centrale. Si trattava di un 90/2.8 (sul 6x7 corrispondeva al "normale") ed un 165/4 (sul 6x7, un corto mediotele da ritratto) che, grazie all'otturatore centrale, permettevano di sincronizzare con tutti i tempi anche in pieno sole. Erano solo due, ma bastavano a trarre dagli impacci i fotografi che dovevano lavorare in esterni anche in pieno sole ed adoperare i flash. Chissà se Sigma arriverà ad una soluzione del genere - uno o più obiettivi con l'otturatore centrale - o ad un otturatore tradizionale.

Secondo problema, il flickering. Sono le bande scure che si possono notare in alcuni casi quando lo sfarfallio delle lampadine e dei neon (non emettono luce continua, ma hanno cicli alternati) non coincidono con un ciclo completo dell'otturatore elettronico. In Europa - dove la frequenza della luce è di 50 Htz - basta stare attenti ad usare, in manuale (M), tempi di 1/25, 1/50 ed 1/100. Nelle riprese dinamiche dove i soggetti si muovono e la luce cambia molto, per esempio in teatro, scelgo la priorità dei tempi (S), imposto 1/50 0 1/100 e fotografo senza problemi. Attenzione se andate in Asia o in America perché la frequenza è di 60 Htz e, di conseguenza, i tempi da adoperare saranno 1/30, 1/60 ed 1/120. In teatro ora vengono adoperate luci a LED dalle frequenze assurde ed è bene fare qualche scatto di prova e guardarlo con attenzione prima di correre il rischio di rovinare tutto il servizio. Come potete vedere dalle foto scattate in teatro ed ai concerti anche con la fp, nessun problema, basta stare un po' attenti. Qui le foto durante il concerto di Ron Carter.

Sigma fp L review

Conclusioni
La Sigma fp L può offrire tanto agli utenti giusti e la qualità delle immagini che è in grado di fornire è molto elevata. Nonostante il firmware in versione Beta, si è comportata molto bene ed è facile innamorarsene, soprattutto abbinandola a dei moderni e performanti obiettivi Sigma della Serie I che ne esaltano, oltre alla nitidezza dei 61Mpx, la bellezza delle immagini. Anche se il corpo è lo stesso della prima fp, le novità sotto il cofano sono tante, compresa quella di poter salvare le proprie impostazioni in un "QR Code", utile per ripristinare la fotocamera in caso di reset o per condividerle con gli amici. Sono tante, piccole cose che possono rendere più facile la vita e, se non servono o non piacciono, non arrecano nessun fastidio. Spesso si parla della "vocazione video" della fp - cosa non nascosta dai vari spot pubblicitari - ma non sono d'accordo con chi afferma che sia una videocamera che scatta anche le foto: sono essenzialmente un fotografo, non un videomaker, e la fp mi piace. Kazuto Yamaki disse, in una intervista al primo rilascio della fp, che voleva una fotocamera piccola e leggera, ma di grande qualità, da portare sempre con sé - disse "fotocamera", non "videocamera" - e la Sigma fp riesce in pieno in questo compito. Che sia anche un'ottima videocamera è una marcia in più, non un punto a sfavore.

Una strana assenza rispetto alla fp "liscia", forse dovuta al firmware non ancora definitivo, è l'impossibilità di attivare la stabilizzazione elettronica in modalità fotografica. Al momento attuale, la fp L può usufruire della stabilizzazione elettronica (molto efficiente) solo durante le riprese video.

Molto interessanti i prezzi al pubblico IVA compresa: il corpo della Sigma fp L costa 2300 Euro ed il kit con il mirino EVF-11 costa 2800 IVA compresa. Non è difficile immaginare che, in seguito alla commercializzazione, sarà possibile trovare prezzi migliori, ma in ogni caso stiamo parlando di circa 1200 Euro in meno rispetto al corpo Sony A7R IV e di circa 700 Euro se si sceglie il kit con il mirino. Non "costano lo stesso" come dicono alcuni, ma la Sigma fp L non va scelta per spendere meno: sono due ottime fotocamere con vocazioni molto diverse e mai come in questo caso è opportuno scegliere bene valutando le proprie reali esigenze.

Rino e Francesca Giardiello © 04/2021
Riproduzione Vietata
Un ringraziamento all'amico Paolo Iammarrone per la disponibilità e le riprese col drone.

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