GODOX WITSTRO AD360 II
Il flash professionale TTL che ama lavorare in esterni
Rino Giardiello, luglio 2017

Cosa vorremmo da un flash per esterni? Potenza, compattezza, accessori per modificare la luce, una perfetta risposta con gli automatismi della fotocamera e una batteria che duri almeno quanto tutto il servizio.

Il Godox Witstro AD360 II risponde a tutti questi requisiti. E’ di dimensioni contenute in rapporto alla potenza, e di potenza ne ha tanta, cosa che ne rende possibile l’uso anche in pieno sole. Non è, a prima vista, un flash economico, ma lo è se rapportato ai diretti concorrenti ai quali non ha nulla da invidiare.

Test Godox Witstro AD360 II TTL

Questo è quanto troverete nella scatola del Godox AD360 II. Nella foto successiva, la quasi indispensabile staffa multifunzione brevettata dalla Godox che ne aumenta notevolmente le possibilità.

Il Godox Witstro AD360 II è la versione nuova e più potente del flash Godox AD180 che già si era guadagnato una buona fama presso i professionisti, ma chiamarlo “flash” è oltremodo riduttivo perché il Witstro è un vero e proprio “sistema flash” da studio, ricco di accessori, con in più la possibilità di essere utilizzato in esterni grazie alla batteria che lo rende autonomo: uno studio portatile ed efficiente.

Ricordiamo che il modello AD360 II, oggetto del test, è identico al più economico AD360M - tutto manuale - ma con la possibilità di lavorare in TTL. Entrambi i modelli sono in catalogo e la differenza d’uso è fondamentale: per il professionista abituato a misurare la luce con precisione grazie ad un esposimetro flash per delle foto che possono essere eseguite con la massima calma, l’AD360M è l’ideale e garantisce la compatibilità con qualsiasi fotocamera. Il nuovo AD360 II, grazie al funzionamento TTL, permette di lavorare anche in situazioni veloci nelle quali non si può misurare la luce con calma, fare le prove, controllarle e poi fotografare (per esempio, nei servizi matrimoniali); ma la funzione TTL è riservata a Nikon e Canon, quindi niente da fare se, come nel mio caso, si utilizzano Sony, Sigma e sistemi di ripresa di formati superiori.

Cosa c'è nella scatola del Godox AD360 II

Cosa c’è nella scatola
Il Godox Witstro AD360 II è ben confezionato e protetto in una scatola appositamente sagomata. Per circa 600 Euro troviamo il flash vero e proprio (pare nudo, visto che non ha la parabola montata e c’è il bulbo flash, con cappuccio di protezione, a vista), una piccola parabola con diffusore rimovibile, la batteria con il relativo cavo di collegamento all’unità flash e la tracolla, l’alimentatore/caricabatteria, una basetta per poggiare il flash su qualsiasi superficie piana ed una piastra per agganciarlo al treppiedi. C’è tutto per iniziare ad adoperarlo subito in studio o fuori, ma non ha senso acquistare il Godox AD360 II senza il geniale accessorio che vedremo più avanti.

Test Godox Witstro AD360 II TTL

Il flash Godox AD360 II così come arriva con il bulbo flash in vista (dotato di cappuccio protettivo), poi con la parabola in dotazione e quindi montato direttamente sul contatto caldo della Nikon D800. E' piccolo e leggero se si pensa alla sua straordinaria potenza, ma non è per questo uso che va scelto un flash di questo tipo.

In mano
La qualità costruttiva del Godox Witstro AD360 II è notevole e le finiture sono eccellenti: nulla da invidiare a prodotti similari ben più costosi, e dà una bella sensazione di robustezza. Il bulbo flash è facilmente rimovibile e sostituibile. Intorno al bulbo flash c’è la baionetta dove innestare la parabola in dotazione. Il flash si può collegare alla fotocamera sul tradizionale contatto caldo o tramite un cavo con il jack standard da 3.5mm. C’è anche una porta USB, per la connessione al computer, aggiornare il firmware e modificare alcune impostazioni. La soluzione più comoda, a nostro avviso, è quella del trasmettitore radio TTL, il trigger Godox X1T (per il test è stato adoperato il modello X1T-N per Nikon che esiste anche per Canon e Sony. La versione per Sony, però, è per i flash TT685, v860II, AD600B, AD200, non dialoga con l'AD360 II).

Test Godox Witstro AD360 II TTL

La batteria al litio è piccola ma incredibilmente potente e, secondo Godox, grazie ai due attacchi sulla sommità dovrebbe alimentare due flash fino a 450 scatti a piena potenza, con un tempo di ricarica molto rapido. Non abbiamo potuto verificarne la durata massima, ma di sicuro ha coperto tutta la giornata del workshop (il 2° Incontro Foveon in Abruzzo) senza dare il benché minimo segno di stanchezza e durando per molti altri giorni. Non utilizzando il flash a piena potenza, cosa non necessaria il più delle volte, di fatto si possono scattare un’infinità di foto.

Test Godox Witstro AD360 II TTL

La staffa multifunzione GodoxAccessori indispensabili
Forse non sono proprio indispensabili (il contenuto della scatola è perfetto per lavorare subito), ma trovo fondamentale per controllare meglio la qualità della luce la geniale staffa Godox S-TYPE 6060 (brevettata da Godox) con il softbox 60x60, griglia e borsa. Il sistema di aggancio del flash alla staffa e quindi della staffa allo stativo è velocissimo, ma la cosa migliore è il sistema di aggancio del piccolo bank 60x60, semplice, intuitivo e ben saldo. La staffa 6060 è una specie di morsetto che trattiene il flash al suo interno e lo trasforma in un flash da studio. Su questa staffa è poi possibile applicare diversi accessori (l’attacco è compatibile con Quantum e Lumedyne) e nel catalogo Godox c’è solo l’imbarazzo della scelta. Questa staffa ha di ottimo che non è dedicata in esclusiva al modello Godox AD360 ma si può utilizzare con qualsiasi flash (anche di altre marche) purché sia delle dimensioni adatte e abbastanza robusto da poter essere stretto nel morsetto.

Secondo utilissimo accessorio è il trigger o trasmettitore radio TTL Godox X1T, in questo caso per Nikon, per affrancarsi da qualsiasi cavo e fotografare in libertà, magari col flash molto lontano dal fotografo o, come abbiamo fatto noi durante il workshop, in un’altra stanza alle spalle della modella.

Test Godox Witstro AD360 II TTL

In alto, la stessa foto senza e con l'ausilio della luce del flash, all'interno della stanza. In basso, le funzioni del flash Godox AD360 II sono tantissime ma le schermate di colore diverso permettono di distinguere immediatamente le funzioni collegate all'uso del flash (sfondo verde per uso normale, sfondo rosso quando funziona come "slave" con il controllo remoto). Abbiamo provato l'AD360 II insieme al flash V860 II e la Sigma sd Quattro H durante il "2° Incontro Foveon in Abruzzo".

Test Godox Witstro AD360 II TTL

Sul campo
La luce del Godox Witstro AD360 II è bella, pulita e senza dominanti cromatiche (5600K con una tolleranza di 200K) neanche cambiando la potenza da massima a minima. Con la parabola di serie si può fotografare subito, ma la luce è molto dura (ovviamente dipende dalle foto che si vogliono realizzare), dunque abbiamo apprezzato molto la qualità della luce della softbox 60x60 che comprende anche una griglia.

Flash Godox durante workshop Foveon

Flash Godox durante workshop Foveon

Abbiamo provato ad effettuare molti scatti in sequenza a piena potenza e, in tal caso, la ricarica non è velocissima, ma la realtà sul campo, soprattutto fotografando ad F/5.6 o diaframmi più aperti per staccare il soggetto dallo sfondo, è che non si perderà mai uno scatto per colpa del flash non pronto. La potenza dell’AD360 II è così tanta che raramente verrà sfruttata tutta e, il più delle volte, si lavora a metà potenza o meno. E’ dotato di luce di assistenza alla messa a fuoco e modalità “slave” per funzionare insieme ad altri flash.

Test Godox Witstro AD360 II TTL

1) Il set e la modella Lisa pronta per la sequenza di prova. 2) Foto a luce ambiente senza flash. 3) Foto con il flash posizionato come nella prima foto. 4) Foto con il flash puntato sul muro e bilanciamento con la luce ambiente.

Funzione HSS
Il Godox AD360 II è dotato di funzione HSS che sta per “High Speed Sync”, sincronizzazione coi tempi più veloci del tempo di sincroflash della fotocamera adoperata. Il tempo di sincroflash di una fotocamera (per esempio, 1/250), è il tempo più veloce in cui la pellicola o il sensore restano del tutto scoperti dalle tendine dell’otturatore; con tempi oltre tale soglia, le tendine genererebbero una fessura ed il flash (dato che un lampo dura un tempo brevissimo) non potrebbe illuminare tutta la scena: si vedrà illuminata solo una striscia, più o meno sottile a seconda del tempo adoperato. Con la modalità HSS, il lampo del flash dura molto di più (in realtà si tratta di lampi multipli) e riesce ad illuminare tutto il fotogramma o il sensore anche quando si supera il tempo di sincronizzazione. Indispensabile, se necessario, per poter usare il flash anche in pieno sole con tempi molto veloci.

Test Godox Witstro AD360 II TTL

E' la volta della modella Myra. La foto a sinistra è solo a luce ambiente, la foto a destra è con il flash + luce ambiente utilizzando un tempo di scatto più veloce di 1/250 in modo da poter aprire il diaframma e sfocare lo sfondo senza rischiare di sovraesporlo.

Conclusioni
Il flash Godox Witstro AD360 II è un vero e proprio studio portatile di notevole potenza che permette di gestire bene la luce e la sua qualità. Con i giusti accessori, grazie all’attacco compatibile con Lumedyne e Quantum, non ha in pratica limiti e può essere trasportato in esterni con facilità. La carica della batteria in dotazione dura tantissimo e, in linea di massima, è in grado di coprire perfettamente una giornata lavorativa, ma - ovviamente - questo dipende dall’uso che se ne fa. E’ solido e ben realizzato, uno strumento nato per lavorare con i professionisti e non necessita di essere trattato coi guanti. La possibilità di lavorare in TTL è, al momento di stesura dell’articolo, riservata solo alle fotocamere Nikon e Canon, ma valutate bene se ne avete la necessità perché, in caso di situazioni meno veloci, il modello AD360M va altrettanto bene, offre tutto quello che può servire ad un professionista e costa circa 100 Euro in meno.

Nota
Quest'articolo è la prova sul campo del flash Godox AD360 II e non sull'arte dell'illuminazione con il flash, pertanto - pur disponendo di altri flash - l'abbiamo utilizzato sempre da solo cercando di posizionarlo nel modo migliore per avere buoni risultati miscelandolo con la luce ambiente. Ovviamente, per un totale controllo della luce ed ottenere risultati più professionali, occorrono più flash e disporli in maniera appropriata, cosa che senz'altro qualsiasi fotografo esperto sarà in grado di fare alla perfezione anche se, sfruttando la luce naturale, si possono fare miracoli anche con un solo illuminatore.

Rino Giardiello © 07/2017
Riproduzione Riservata
Ringrazio l’amico e collega Paolo Iammarrone per il prezioso contributo alla realizzazione del test.

Godox trasmettitore XT-32Un’altra differenza tra i due flash AD-360M ed AD-360II è il sistema radio. Per il manuale AD360M si usa il  KIT RADIO PT-16 (Trasmettitore + Ricevitore) con il quale è anche possibile regolare la potenza del flash direttamente dal Trasmettitore. Per il Godox AD360 II TTL si usa il solo trasmettitore X1-T (Canon, Nikon o Sony). Una nota circa il nuovo TRASMETTITORE X-32 (Canon, Nikon): questo trasmettitore UNIFICA le frequenze di lavoro del PT-16 e dell'X1, in pratica è in grado di dialogare con tutti i ricevitori. E' molto utile se si usano contemporaneamente (via radio) flash delle famiglie TTL (TT-685, V-860II, AD-360II, AD-600B) e delle famiglie NON TTL (Classici Monotorcia QS, AD-360M, vecchio V-860). Molto semplice da usare, riporta direttamente sul retro i pulsanti delle varie funzioni.

Tutte le caratteristiche del Godox Witstro AD360 II TTL sono nel sito ufficiale della Godox in questa pagina (il link porta alla versione per Nikon oggetto del test); quelle dei modelli manuali AD180 e AD360M sono qui.