Dopo la commercializzazione della Sigma sd Quattro H con la possibilità di salvare le foto in formato DNG, il "negativo digitale" creato da Adobe, gli utenti della Sigma sd Quattro con sensore APS-C si sono sentiti un po’ frustrati, ma ecco che Sigma ha rilasciato giusto ieri un ricco aggiornamento firmware che, oltre alle varie migliorie, contiene anche la possibilità di salvare in DNG.
E’ davvero una svolta per gli utenti Sigma che possono finalmente fare a meno dell’odiato ed amato Sigma Photo Pro, l’unico software in grado di aprire e sviluppare (molto bene) i RAW delle fotocamere Sigma, ma dalla lentezza esasperante per qualsiasi modifica vista la necessità di elaborare i dati ogni volta per tre strati?
L’unica cosa è fare delle prove sul campo senza perdersi in chiacchiere. Ho scaricato in serata l’aggiornamento firmware 1.04 dal sito Sigma (la versione in uso sulla mia sd Quattro era la 1.03), ho messo la fotocamera sul treppiedi riprendendo una scena in casa che ho usato tantissime volte per i miei test e conosco bene, ho bloccato i vari parametri in manuale per una corretta esposizione ed ho scattato una foto in RAW+JPG prima di aggiornare il firmware.
Col nuovo firmware ho scattato la stessa foto sia in RAW+JPG che in DNG. Con questa foto ho potuto confrontare le due versioni del firmware e non ho notato differenze salvo il colore dello sportello del mobile, più fedele al colore originale con il firmware 1.03 e più rossastro con la versione 1.04.
Sigma dichiara i seguenti vantaggi con il nuovo firmware:
• la possibilità di salvare le foto in formato DNG (RAW 12bit);
• la compatibilità con il Live View Display di Sigma Capture Pro;
• la compatibilità con la modalità SFD di Sigma Capture Pro;
• una maggiore velocità ed accuratezza dell’AF con le ottiche Contemporary, Art e Sport;
• un miglior bilanciamento del bianco con il flash Sigma EF-630;
• migliore stabilità del software e soluzione di piccoli problemi.
La verifica dell’AF
Ho diverse ottiche Contemporary ed Art, così ho potuto provare subito la velocità di risposta e l’accuratezza dell’AF con la nuova versione del firmware. Sulla velocità non mi sento di aprire bocca perché Sigma dichiara un miglioramento dal 10 al 30% a seconda delle ottiche, ma coi miei consueti soggetti in casa di sera, quindi in una situazione poco illuminata, non ho notato grandi differenze di velocità: l’AF della Sigma sd Quattro non era e non è un fulmine ad agganciare i soggetti, ma la differenza è che questa volta sembra più reattivo e non si arrende sui soggetti in ombra o meno contrastati. L’impressione è che ci veda di più e meglio di prima. Gli ingrandimenti al 100% hanno confermato l’impressione e tutte le foto sono perfettamente a fuoco.
Colori
Se non avessi scattato la stessa foto a distanza di pochi minuti prima e dopo l’aggiornamento del firmware, forse non me ne sarei neanche accorto, ma i colori adesso sono un po’ più sporchi di rosso. La prova evidente è sul legno della dispensa, di legno marrone chiaro, che ora sembra leggermente rossiccio. Nel dubbio che la luce artificiale potesse avermi giocato qualche brutto tiro, ho rifatto le prove questa mattina in luce diurna e, purtroppo, confermo la leggerissima dominante rossa.
Confronto RAW e DNG
Indubbiamente questa è la parte più attesa da tutti: il desiderio di affrancarsi da Sigma Photo Pro e dal doppio passaggio per poter continuare ad intervenire sulle foto con Photoshop senza perdita di qualità è da sempre presente negli utilizzatori delle fotocamere Sigma e finalmente il momento è arrivato. Il file.dng pesa il doppio del RAW (sui 100MB anziché 50), ma in scrittura ci impiega solo il 50% del tempo in più. Da questo punto di vista andiamo bene perché passare da 5 a 7-8 secondi non è una catastrofe, soprattutto per chi è abituato ai tempi biblici delle mitiche SD1 Merrill. Ho sempre avuto qualche perplessità sul DNG per il Foveon in quanto il DNG in realtà è un formato contenitore per RAW prodotti da fotocamere con sensori di Bayer e studiato per questi, ma i primi risultati che ho ottenuto, in linea di massima positivi, fanno ben sperare che ci sia stata una buona comunicazione tra gli ingegneri Sigma e Adobe o, cosa più probabile, che i primi si siano rimboccati le maniche e fatto un piccolo miracolo.
Aprire il RAW con Sigma Photo Pro e fare tutte le modifiche necessarie prima di passare il file a Photoshop (se necessario), richiede i consueti, lunghi tempi di attesa ben noti. Aprire il DNG con Adobe Camera RAW ed effettuare le modifiche è roba di un istante nonostante pesi il doppio della media dei RAW delle altre fotocamere che adopero. Grande sospiro di sollievo da questo punto di vista.
E' sempre possibile leggere in alto nella schermata le informazioni relative ai file confrontati: 1) Da RAW con SPP con piccole modifiche per bilanciare la dominante rossa sullo sportello del mobile. Questo è il colore originale. 2) Da RAW con SPP senza alcuna modifica. 3) La JPG sviluppata in camera. 4) La foto da DNG con ACR. Cliccare sulla foto per vederla al 100%.
Stessa foto, stessa successione, ma ingrandimento al 100% per vedere come i diversi parametri di nitidezza e riduzione del rumore abbiano influito sulla texture del legno ed i dettagli più minuti come la lettera in cornice.
Ma la qualità?
Sono convinto che leggerò opinioni opposte nei prossimi giorni perché la verità è che, limitandosi ad aprire i file senza effettuare alcuna modifica, il RAW sviluppato da Sigma sembra più bello ma a volte è peggiore perché Sigma Photo Pro applica di default sharpening e riduzione del rumore di luminanza anche quando settato su zero. Questo rende più nitide le linee ed i dettagli bene a fuoco, ma rende molto brutte le sfumature. Chi utilizza Sigma Photo Pro con consapevolezza da anni, sa bene che è sempre bene ridurre la nitidezza almeno a -1, recuperandola con la riduzione del rumore di luminanza. Le foto appaiono meno “allisciate”, ma anche più naturali con un enorme guadagno nelle zone di transizione tra piani a fuoco e fuori fuoco. La regola non è fissa perché è bene fare queste modifiche in maniera e quantità diverse a seconda dei soggetti ed al volte devo arrivare a -2 di nitidezza per avere i migliori risultati.
Il DNG aperto da ACR appare più modesto, meno appariscente, ma ha dalla sua tutte le potenti possibilità di ACR e, in qualche caso, ha esposto in maniera leggermente diversa (non più di mezzo stop). Possiamo starne a discutere per ore, ma la conclusione è che, se si decide di intervenire sulle foto e non ci si limita ad aprirle e salvarle in un altro formato, con la sd Quattro tanto vale scattare direttamente in JPG che è ottimo e sfruttabilissimo rispetto a quello della Merrill. Se si vuole intervenire e si sa come farlo, i due programmi possono portare agli stessi risultati con le maggiori possibilità offerte da Photoshop che comunque non troviamo in Sigma Photo Pro (per esempio la correzione della distorsione).
Sigma conosce bene i file prodotti dalle sue fotocamere e sono sicuro che, con soggetti più complessi e difficili, con Sigma Photo Pro si possa spremere qualcosa di più rispetto ai DNG, ma con soggetti ben ripresi all’origine, le differenze sono invisibili anche facendo confronti alla pari su un buon monitor. Personalmente preferisco conservare i RAW per i miei lavori professionali e, a parte tutto, archiviare un file da 50MB è un altro passo rispetto ad un file da 100MB.
Rumore
Stranamente il rumore del DNG aperto da ACR coi suoi parametri standard è minore, più piccolo e compatto di quello di SPP, ma la chiave è tutta nella regolazione di sharpening e luminanza, per questo, come dicevo, ci potranno essere infiniti commenti anche opposti sulla bontà delle due soluzioni.
Qui si possono notare le lievi differenze di trattamento del rumore.
Nitidezza
E’ la stessa, quella originale. Sembra maggiore con SPP solo perché c’è più maschera di contrasto di default, ma anche al 100% i dettagli sono gli stessi ed è facile pareggiare i risultati.
Bilanciamento del bianco in fase di sviluppo
Questo è l’unico punto negativo dell’aggiornamento: le mie foto ora sono leggermente più rosse sia nel RAW che nella JPG sviluppata in camera. Aprendo il DNG con ACR, la dominante, invece, è leggermente giallina. Basta pochissimo in entrambi i casi per correggere le dominanti, ma prima non avevo questo problema.
Un vantaggio non da poco del DNG è che, aprendolo con Adobe Camera RAW, appare la lista dei profili di correzione della distorsione per l'obiettivo usato. La stessa lista non appare aprendo il file.jpg (vedi sotto) fornito dalla sd Quattro o il TIFF salvato da SPP ed occorre intervenire manualmente.
In alcune situazioni difficili per il Foveon, per esempio le fantomatiche dominanti verdi (vedi sotto), è più facile ripulire le immagini tramite Sigma Photo Pro. O meglio, SPP ci riesce bene mentre Photoshop non ce la fa del tutto.
Conclusioni
Il firmware 1.04 è un buon aggiornamento, senz’altro consigliabile a tutti i possessori di Sigma sd Quattro per le possibilità in più ma, soprattutto, per il miglioramento dell’AF. Con il 17-70 F/2.8-4 Contemporary, l’obiettivo meno luminoso del mio corredo, la maggiore reattività è tangibile. Avere un DNG pronto per lavorare con Photoshop può essere un grande vantaggio (dal punto di vista della velocità e della praticità di lavorare con un solo programma non c’è neanche da starne a parlare), ma devo verificare meglio pregi e difetti con immagini più complicate e tornerò senz’altro sull’argomento. Peccato per le lievi dominanti cromatiche, ma nel complesso trovo questo aggiornamento firmware estremamente valido.
Rino Giardiello © 03/2017
Riproduzione Riservata
Il link per scaricare l'aggiornamento dal sito Sigma completo di dettagliate istruzioni.