Un'alternativa al 75-300 di Sony per il sistema Alpha, recensito a suo tempo su Nadir, è costituita da questo Sigma, un modello in produzione da qualche tempo e del quale esiste anche una versione APO. Stiamo naturalmente parlando di ottiche economiche (tutte sotto i 300 Euro), visto che sia Sony che Sigma propongono anche dei teleobiettivi di classe, e prezzo, ben superiori. (Tutte le ottiche Sigma sono elencate sul sito, a questo indirizzo.)
L'obiettivo oggetto di questa prova.
Il Sigma montato sulla Sony A700. A destra il paraluce, ed a sinistra lo Zeiss 16-80.
Ancora il Sigma sulla A700, impostato alla focale massima.
Sulla A700 il Sigma è ben gestibile e nel complesso bilanciato.
Il Sigma oggetto di questa prova invece è davvero accessibile (al momento in cui scriviamo si trova tranquillamente intorno ai 150 Euro IVA inclusa) e, se ci si accontenta dei suoi limiti – inevitabili in un’ottica di quel prezzo -, può soddisfare appieno l’esigenza di avere un teleobiettivo dignitoso e non ingombrante. Noi lo abbiamo provato con attacco per Sony/Minolta, ma esiste anche per Canon, Nikon, Pentax e Sigma. L’ottica copre il formato 24x36 per cui è utilizzabile anche su un corpo fullframe. Ovviamente, su una fotocamera APS-C un 70-300 ha un angolo di campo che equivale più o meno a quello di un 100-450mm sul formato 24x36.
Com’è fatto
Dal punto di vista dei materiali questo 70-300 è davvero una piacevole sopresa: al tatto trasmette una piacevole sensazione di solidità, che naturalmente andrà poi verificata col tempo; ma le plastiche utilizzate non sembrano male ed, anzi, le parti gommate (le ghiere) hanno una finitura che le rende, oseremmo dire, belle.
Sensazioni tattili a parte, complessivamente il Sigma sembra assemblato bene, con innesto e ghiere sufficientemente solidi e senza giochi. Naturalmente non è un teleobiettivo professionale che trasuda qualità da ogni dettaglio, ma per 150 Euro ci pare davvero impossibile aspettarsi di meglio.
Il peso non è irrilevante (545 grammi) ma sia sulla A700 che sulla A100 l’ottica è nel complesso poco ingombrante e ben bilanciata. Una volta allungata alla massima focale diventa, com’era prevedibile, piuttosto lunga, ma rimane gestibile. Essendo dotata di una certa funzionalità macro, presenta un selettore apposito che può essere azionato quando la focale impostata è almeno 200mm.
Una volta in macro, l’ottica non può tornare in modalità normale a meno che la ghiera di messa a fuoco non sia impostata ad almeno un metro e mezzo di distanza. Non ci sono altri comandi sull’obiettivo, salvo il selettore AF/MF sulle versioni Canon/Nikon/Sigma, e la ghiera dei diaframmi sul modello con innesto Pentax. A corredo con l’obiettivo c’è un paraluce di generose dimensioni, utile nelle situazioni di luce laterale.
Non essendo dotato di motore di messa a fuoco, la velocità di focheggiatura dipende dal corpo macchina, e questo può costituire un fattore discriminante per chi abbia delle necessità fotografiche specifiche che richiedano una certa prontezza nella messa a fuoco.
Sul campo
Tenendo presenti classe e prezzo dell’obiettivo, questo Sigma davvero non delude. Date le focali in gioco, la distorsione è praticamente assente. Dalla focale minima e fino a 200mm, la nitidezza è sempre piuttosto buona, anche ai bordi (specie chiudendo di uno stop rispetto alla massima apertura). Da 200mm circa in poi cala leggermente, ma rimane più che adeguata per un uso generico. La resa cromatica è piuttosto neutra; in alcune condizioni di luce abbiamo ravvisato, confrontandolo con altre ottiche, una leggera tendenza a restituire delle tonalità calde; può piacere o meno, e se non piace esiste apposta la post-produzione, in fondo.
Il purple fringing, come si può vedere dagli esempi, appare abbastanza visibile nelle situazioni più tipiche di “stacco” tra aree molto chiare ed aree molto scure, per cui in determinati casi ed a certi ingrandimenti può costituire un problema, ma siamo nella norma di questa classe di prodotti. Il difetto principale di questo obiettivo è il trattamento antiriflesso, che mostra tutti i suoi limiti quando si lavora in controluce: la desaturazione dell’immagine è palese e, quasi sempre, costringe a rinunciare allo scatto. Il paraluce aiuta in caso di luce laterale, salvando la situazione in molti casi. In tutti gli altri, o in caso di controluce frontale, si dovranno fare un po’ di acrobazie per provare a mantenere il contrasto dell’immagine ad un livello accettabile.
Conclusioni
Il parere su un obiettivo del genere non può prescindere dal prezzo, davvero contenuto. Ciò premesso, se si vuol spendere poco questo Sigma è un’ottima scelta, visto che globalmente va piuttosto bene un po’ sotto tutti i punti di vista. Ha il limite principale nel modesto trattamento antiriflesso, e volendo fargli le pulci menzioneremmo anche la risolvenza non eccezionale superati i 200mm, ma se si può accettare questo, nel complesso l’ottica soddisfa appieno le esigenze di chi voglia coprire questa gamma di focali senza spendere cifre impegnative.
Agostino Maiello © 10/2009
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Uno scatto nel classico controluce del tramonto. In condizioni più ostiche il contrasto generale delle immagini cala visibilmente, ma in questo caso il Sigma non ha dato problemi.
In piena luce, la resa globale è più che buona sia in termini di nitidezza che di risposta cromatica.
Le capacità macro consentono di divertirsi con riprese di questo tipo.
Uno scatto effettuato per valutare il purple fringing.
Dettaglio dell’immagine precedente. Il purple fringing, ingrandendo l’immagine, è piuttosto visibile.
Un 70-300 con questa luminosità non nasce certo per essere usato a mano libera in interni, ma entro certi limiti si può cogliere una valida istantanea.
Un controluce spinto mette facilmente in crisi l'obiettivo.
Uno scatto a 800 ISO a mano libera alla focale di 100mm.
Scheda Tecnica Sigma 70-300 F/4-5.6 DG MACRO
14 lenti in 10 gruppi
Angolo di campo: 34.3-8.2°
Apertura minima: 22
Distanza minima di messa a fuoco: 0.95m
Rapporto d’ingrandimento: 1:2
Diametro filtri: 58mm
Dimensioni (diametro x lunghezza): 76.6x122mm
Peso: 545g