La nuova Nikon D850, l'ultima reflex di fascia alta presentata dal famoso marchio nipponico, rappresenta un punto di riferimento nel panorama delle reflex digitali professionali del momento.
La Nikon D850 è una reflex solida, ben costruita, con un'ottima ergonomia, comandi facili e intuitivi, e mantiene il family feeling della serie "800" di casa Nikon, con alcune migliorie e nuove, interessanti funzionalità. Dotata di un nuovissimo display touch, illuminazione notturna dei comandi, la Nikon D850 svela anche nuove peculiarità legate al video, con la ripresa in 4K 30p e la possibilità di focheggiare direttamente sull'ottimo display utilizzando il dito come puntatore, sia in uso fotografico che video, come si fa utilizzando lo smartphone. Tradizione e innovazione coesistono in una reflex che ha grandi qualità fotografiche, operative e costruttive.
In mano
Uno degli aspetti che ho particolarmente gradito tra i nuovi comandi della Nikon D850 c’è il tasto degli ISO poco dietro il pulsante di scatto come sulla Sony A99, una soluzione comoda e veloce, molto utile nel reportage. Questo ha comportato lo spostamento da destra a sinistra del tasto “Mode”, costringendo all’uso di due mani: questo spostamento può essere comodo o scomodo a seconda delle abitudini personali, per esempio, per me è poco importante in quanto utilizzo la fotocamera quasi sempre in manuale.
L’impugnatura della Nikon D850 è ben salda, non scivola, ottimo il mirino ben visibile in tutte le condizioni d’uso, anche per me che uso gli occhiali, così come il display posteriore dall’ottima risoluzione e - novità! - dal touch che permette la navigazione tra i menu, la possibilità di visionare ed ingrandire le immagini scattate, scorrere i video.
Molto comodi i comandi retro illuminati in teatro o in quelle situazioni di buio in cui occorre variare qualche parametro, senza dover utilizzare il cellulare che potrebbe dare fastidio ai presenti oltre ad essere ben poco comodo per il fotografo. L’impugnatura verticale MB-D18 mi ha permesso di utilizzare comodamente anche lo zoom Nikon 70-200 VR F/2.8 di prima generazione negli scatti verticali. Nei ritratti in studio, nelle foto di scena in teatro e nel reportage la stabilità è maggiore, tutti i comandi ed il joystick di selezione dei punti di messa fuoco sono a portata di pollice mantenendo la Nikon D850 sempre ben salda in posizione verticale.
Durante i concerti, mio settore preferito, in teatro o comunque nelle situazioni in cui il fotografo deve lavorare al buio, è molto comodo avere i comandi retroilluminati.
La mancanza del flash incorporato non la considero un problema (però è molto comodo quando c’è), in quanto il più delle volte, con obiettivi lunghi, provoca delle fastidiose ombre in basso. Oggi Nikon produce flash piccoli e compatti che ben lo sostituiscono anche se sono pur sempre un oggetto in più da portare con sé. Sul lato sinistro, chiuse da sportellini in gomma di buona qualità, troviamo le connessioni esterne HDMI, USB3, microfono e cuffia, mentre nel lato destro troviamo gli alloggiamenti per una scheda Sd e una XQD, decretando la fine d’uso, da parte di Nikon, delle Compact Flash.
Nei concerti è fondamentale la velocità e la precisione dell'autofocus e con la Nikon D850 non si perde mai l'attimo; ottima anche la possibilità di poter lavorare alle alte sensibilità senza che le immagini vengano distrutte dall'eccessivo rumore. Nei campi di utilizzo più normali, come in questa foto a 1600 ISO, le immagini sono molto pulite. In basso il particolare al 100% (cliccare sulla foto per ingrandirla).
Sul campo
Montando ottiche diverse, sia tele zoom grandi e pesanti che fissi di varie tipologie e dimensioni, la macchina è sempre risultata comoda e soprattutto ben bilanciata; lo scatto mi è sembrato più silenzioso di quello della Nikon D800 e della D810. In teatro ho potuto apprezzare la possibilità di scattare direttamente dal display posteriore in assoluto silenzio utilizzando l’otturatore elettronico. In questa modalità ovviamente si riesce a lavorare a mano libera solo con i grandangolari in quanto la macchina va tenuta con una sola mano, mentre l’altra è impegnata a cercare il punto di messa a fuoco. Utilizzando il tele zoom ho trovato più comodo usare un monopiede in questa modalità, ma si perde un po’ di velocità operativa. Diversamente nelle riprese di architettura e paesaggio su cavalletto, la possibilità di focheggiare nel display, che posso orientare con il piano in orizzontale dirigendolo in basso o in alto, è davvero comoda, cosi come in alcune riprese video anche a mano libera. In questi casi la Nikon D850 raggiunge una praticità operativa pari a quella delle mirrorless.
Molto bella la resa della Nikon D850. I colori sono molto naturali e ben bilanciati, appena un po' più freddi della situazione reale, ma basta poco per portarli sui valori desiderati. I dettagli, grazie anche al nuovo obiettivo Nikkor 28mm F/1.4 sono notevoli (vedi crop sottostante al 100%).
La Nikon D850 racchiude in sé tre reflex, grazie soprattutto alla possibilità di poter selezionare tre formati NEF che soddisfano le esigenze di diverse tipologie di servizio fotografico. Per esempio, posso utilizzare la risoluzione dei quasi 46 milioni di pixel per foto di still-life, paesaggistica, moda, scendere a 25 milioni di pixel per matrimoni, teatro, ritratti, reportage e 11 milioni per un uso più leggero in rete utilizzando la connessione wifi o bluetooth incorporate nella fotocamera. Veloce quanto basta con i suoi 9 fotogrammi al secondo in piena risoluzione, in abbinata all’ottimo autofocus a 153 punti ed esposimetro Matrix 3D III, la fotocamera non ha mai sbagliato una foto durante il test, offrendo immagini pulite, nitide, limpide, ben esposte e bilanciate cromaticamente, richiedendo un uso molto limitato della post produzione in fase di sviluppo. I colori sono molto fedeli, solo in alcuni casi mi sono sembrati leggermente tendenti a tonalità fredde.
Nelle foto che ho realizzato in teatro ed in qualche ritratto a luce ambiente sono rimasto colpito dalla sensibilità di questo sensore che anche oltre i 2000 ISO offre una grana fine quasi invisibile, mantenendo sempre una notevole fedeltà cromatica e un’ottima latitudine espositiva senza perdere dettaglio. Di seguito, un test nel mondo reale con i crop al 100% del rumore da 100 a 25600 ISO (cliccare sulla foto per vederla più grande). Le foto sono tutte da RAW sviluppato con ACR e senza alcuna modifica.
In studio, lavorando a 100 ISO con i flash, le immagini sono assolutamente perfette e pulite: anche una vecchia lente come il mio Nikkor 70-200 VR sembra rinascere, offrendo una cromia, specie negli incarnati, molto naturale. In queste condizioni il sensore mostra una enorme dinamica permettendo facili recuperi nelle zone scure, mantenendo inalterate le caratteristiche di qualità di cui sopra.
Foto in studio con flash. Obiettivo Nikkor 70-200 F/2.8 a circa 100mm F/8 1/125. Modella Sara Maccabruni.
In ambito paesaggistico e di architettura ho scattato molto con il nuovo Nikkor 28mm F/1.4 e qui si vede come la nuova generazione di sensori necessiti di nuove ottiche progettate appositamente per loro per sfruttare appieno la risoluzione. La comodità del display orientabile mi ha permesso in alcune circostanze di lavorare più comodamente anche in pieno sole.
L’autofocus è perfetto, preciso e veloce, lo scatto pronto, in particolare in teatro non ho mai perso il momento decisivo.
Ottima la resa anche a 12800 ISO. I crop sono al 100% ed è ben visibile la differenza tra RAW e JPG. Noi preferiamo la grana secca del NEF (il RAW di Nikon) alla "spalmatura" delle JPG (comunque ottime) ed eventualmente intervenire nella maniera preferita in fase di postproduzione.
Conclusioni
La Nikon D850 è senz’altro una delle migliori reflex attualmente in commercio e, come accadde per la vecchia Nikon D800, resterà a lungo un punto di riferimento. La cosa che mi è piaciuta di più in tutte le foto che ho scattato è che la nitidezza offerta dal sensore è molto naturale, poco elettronica. Faccio sempre un parallelo con l’ascolto della musica, in cui gli armonici o le frequenze che non ascoltiamo servono a dare colore e profondità alla percezione uditiva, così la grande risoluzione unitamente alla profondità colore non servono per vedere immagini al 100% sul monitor, ma per assaporare le atmosfere e la profondità delle immagini nel loro insieme. In questo, credo che la Nikon D850 sia riuscita a coniugare alta risoluzione con nitidezza e percezione del reale, le immagini sono fedeli alla visione del reale, il bilanciamento del colore anche in automatico ha funzionato bene, passando da luci di scena in teatro, all’uso di flash in studio o all’aperto. La notevole sensibilità offerta in rapporto al sensore mette a disposizione del professionista una reflex flessibile, veloce e precisa con immagini perfettamente gestibili in qualsiasi condizione. Il prezzo è molto elevato, ma è adeguato al livello della fotocamera e della concorrenza.
Paolo Iammarrone © 01/2018
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Video
Nel comparto video la Nikon D850 si comporta egregiamente potendo contare, come per la fotografia, di un’ottima estensione della sensibilità e del formato 4K 30p, oggi d’obbligo sulle nuove fotocamere. La qualità è elevata, i colori sono fedeli anche utilizzando il bilanciamento del bianco automatico, il monitor sempre ben visibile e la possibilità di poterlo estrarre ed inclinare verso l’alto permette di eseguire riprese, anche a mano libera, da angolazioni molto basse e ravvicinate. L’ho utilizzata sia con il nuovo Nikkor 28 F/1.4 su monopiede che con il Tamron 24-70 F/2.8 Vc stabilizzato, ottimo per l’utilizzo a mano libera. Lo schermo touch si è dimostrato utilissimo, la possibilità in ripresa di focheggiare diversi punti dello schermo con il dito, permette un buon controllo dei piani di messa a fuoco. Ottima anche la qualità del suono registrato, i file video sono .mov quindi utili per chi, come me, lavora in ambiente Apple con Final Cut Pro X. Se, da una parte, la qualità ottenibile è notevole, la Nikon D850 è pur sempre una reflex ed in questo campo le mirrorless o una vera videocamera sono ancora imbattibili e la scelta ideale se l’uso prioritario è quello video.