PTGUI PRO
Foto panoramiche senza confini
Rino Giardiello, settembre 2016

PTGui è senz’altro uno dei più rinomati ed efficienti programmi per creare foto panoramiche, disponibile per i sistemi operativi Macintosh e Windows.

Il nome è l’acronimo di Graphical User Interface for Panorama Tools, un programma che esiste ormai da tanti anni ed adopero non solo per superare i limiti dei supergrandangolari in mio possesso o per scattare foto altrimenti impossibili, ma anche per scattare foto possibilissime (per esempio, una panoramica che potrei scattare con un modesto 24mm) senza la prospettiva e l’alterazione dei piani tipici delle focali grandangolari (la stessa inquadratura del 24mm ottenuta montando più foto scattate con il 50mm renderà più “vicini” gli elementi lontani, fosse pure il semplice sole al tramonto).

La Software House è l’olandese “New House Internet Services BV” nata nel 1996 che ha aggiornato e migliorato costantemente PTGui per renderlo più veloce, perfetto ed efficiente, cosa che posso confermare sin da adesso visto che il programma riesce a lavorare bene anche sui computer più datati e meno performanti: onore al merito allo sviluppatore che non costringe, come tanti altri, ad aggiornare all’ultimo sistema operativo o a cambiare computer.

PTGui ha sofisticate funzioni manuali per poter comporre panorami con la massima precisione, ma è confortante scoprire che la maggior parte delle volte riesce ad eseguire montaggi perfetti (o quasi) in automatismo: dipende molto dai soggetti e dalla cura con cui si scattano le foto, è vero, ma con PTGui ho ottenuto, partendo dalle stesse immagini, risultati che Photoshop non si sogna neanche.

Il programma sul campo
Una volta lanciato PTGui, si verrà immediatamente guidati attraverso i primi passi per la creazione di foto panoramiche. L’interfaccia è molto semplice e scarna ma, essendo ricca di funzioni, è complessa da usare in maniera evoluta. Per fortuna ci sono aiuti e tutorial per ogni passo. Come prima cosa, PTGui ci chiederà di caricare le immagini da montare.

PTGui per foto panoramiche. Test di Rino Giardiello

Una volta acquisite le immagini e scelto il tipo di lente, PTGui farà le sue prime modifiche alle foto per migliorarle, uniformarle e correggere distorsione e vignettatura.

PTGui per foto panoramiche. Test di Rino Giardiello

Il passo successivo è il tasto “Align images”. Con un po’ di fortuna, PTGui riuscirà a montare una foto panoramica che non necessita correzioni, ma dipende molto dai soggetti fotografati, dagli obiettivi adoperati e dalle deformazioni prospettiche.

PTGui per foto panoramiche. Test di Rino Giardiello

Nel pannello “source images” è possibile controllare le foto caricate, controllarne le caratteristiche ed eventualmente rimuoverne qualcuna. A volte PTGui ha problemi quando carichiamo troppe foto simili o che mostrano lo stesso soggetto (il pilastro al centro della stanza, in questo caso).

PTGui per foto panoramiche. Test di Rino Giardiello

E’ il momento di effettuare le correzioni: se l’anteprima del montaggio non è soddisfacente, è possibile eliminare del tutto una foto ridondante o, andando nel pannello “Mask”, colorare di rosso le parti da escludere e di verde quelle da tenere assolutamente presenti. Questo primo metodo di correzione è molto facile ed intuitivo e, di solito, porta ad ottimi risultati.

PTGui per foto panoramiche. Test di Rino Giardiello

Se il precedente metodo delle mascherature non è abbastanza, si può lavorare di fino entrando nel pannello dei punti di controllo e, con santa pazienza, allineare punti che PTGui aveva sbagliato ad interpretare, eliminarne alcuni ed aggiungerne di nuovi.

PTGui per foto panoramiche. Test di Rino Giardiello

Nel pannello “Exposure HDR” è possibile controllare l’esposizione ed ogni altro parametro, anche i più complessi e sofisticati.

PTGui per foto panoramiche. Test di Rino Giardiello

Se siamo soddisfatti della panoramica che stiamo vedendo in anteprima, possiamo salvare la nostra immagine. Anche questo pannello è ricco di opzioni. Attenzione alle dimensioni delle immagini: è molto facile ritrovarsi con foto gigantesche e, se non necessarie, è possibile impostarle già nella finestra di PTGui. In questo caso la mia panoramica è di “soli” 8826px e l’ho salvata così com’era per lasciarmi ampi margini di intervento successivi. La cosa che chiedo a PTGui è quella di montare bene le varie parti perché poi il lavoro di fino sulle foto lo faccio in Photoshop o altro programma di fotoritocco.

PTGui per foto panoramiche. Test di Rino Giardiello

Software a confronto
Scattare foto panoramiche in interni è molto più complicato che in esterni, quando i soggetti sono ormai all’infinito. In interni, come nell’esempio che segue, è facilissimo che ci siano degli elementi in primo piano a meno di un metro di distanza ed altri a 10 metri e più. Questo, nelle varie tranche che compongono la panoramica con le relative deformazioni prospettiche ed alterazioni dei piani, è in grado di mettere in imbarazzo la maggior parte dei programmi.
Giusto a titolo di confronto, pubblico anche la foto scattata con un obiettivo da 20mm sul FF. Grazie al montaggio di più foto scattate con la fotocamera in verticale ed obiettivo da 24mm, sono riuscito ad avere una foto abbastanza completa dell’intero ambiente sia in larghezza che in altezza. La panoramica ottenuta è praticamente identica montando le stesse foto con Photoshop e PTGui ma, esaminando gli ingrandimenti al 100% nella foto successiva, si possono notare gli errori fatti dall’uno e dall’altro. PTGui, oltre ad un minor numero di errori totali, se l’è cavata egregiamente con la difficile situazione della sedia, del tavolo con il computer e del muro retrostante. Stranamente, mentre la nitidezza dei soggetti lontani è uguale o molto simile, quella del cuscino sulla sedia in primo piano è inferiore nel montaggio con Photoshop, forse causata dal non corretto allineamento della sedia stessa.

PTGui per foto panoramiche. Test di Rino Giardiello

PTGui per foto panoramiche. Test di Rino Giardiello

Come scattare una serie di foto idonee per un montaggio perfetto
Dimentichiamoci le facili foto panoramiche con la compatta o lo smartphone, tanto facili quanto dai risultati spesso inaccettabili. Per ottenere dei montaggi perfetti, occorrono ottime foto di partenza. La rotazione non può avvenire lungo l’asse dei nostri piedi o, peggio, a braccia tese cercando di controllare le varie inquadrature da sovrapporre nel display. La rotazione deve essere della fotocamera, non del nostro corpo, ma anche questo non basta altrimenti saremmo a cavallo e basterebbe usare il treppiedi. L’asse della rotazione non deve essere il piano pellicola (di solito l’attacco per il treppiedi è lì) ma il punto nodale dell’obiettivo in uso.
Per questo scopo esistono delle apposite teste per i treppiedi, ma le trovo troppo vincolanti per le inquadrature oltre al fatto che mi costringono a portare il treppiedi anche in pieno giorno o in situazioni in cui ne farei a meno.

Trucchi per scattare a mano libera
Il punto essenziale è quello di trovare il punto nodale dell’obiettivo e ruotare intorno ad esso. Dalle mie esperienze con PTGui, non occorre essere precisi al 100% ma basta trovarlo con una discreta approssimazione. Di solito, un punto idoneo (almeno con tutti gli obiettivi da me usati per questo articolo) è sul barilotto dell’obiettivo, appena dietro la lente frontale per le ottiche grandangolari ed a quasi metà per quelle “normali”. Questo punto può essere “ancorato” in diversi modi ed ho trovato molto comodo anche quello del filo a piombo tenuto fermo sotto al piede ma, dopo averci preso la mano, ho trovato più semplice e pratico mettere il dito indice sotto l’obiettivo ed effettuare gli scatti facendo la rotazione su quel punto. Provare per credere, ma con l’esperienza ed imparando a conoscere le diverse situazioni, diventa facile scattare senza ragionarci troppo. PTGui farà il resto molto bene nella maggior parte dei casi e, se dovesse incontrare dei problemi, basta intervenire con Photoshop.

Montando molte foto scattate con una fotocamera digitale da 24MPx è molto facile a trovarsi con file finali da molte centinaia di MB o da diversi GB ma questo, anche se all’inizio può gettare nello sconforto, è una caratteristica utile in quanto, riducendo la foto a dimensioni più accettabili, si riducono o eliminano del tutto anche eventuali perdite di risolvenza dovute alle indispensabili interpolazioni del programma per effettuare dei montaggi accurati.

Questo nel caso di foto panoramiche “normali”, cioè un’unica successione di scatti in orizzontale, ma che fare se, per inquadrare il soggetto, occorre effettuare più “strisciate” anche in verticale? Per questo tipo di montaggio, anche chiamato “a mosaico”, le regole non cambiano salvo il fatto che diventa molto più difficile effettuare gli scatti e gestire il tutto. L’amico Marco Cavina riesce a scattare foto impossibili con numerosissimi scatti effettuati con l’obiettivo normale (di solito il 50mm come nell’esempio che segue), ma non disdegna di utilizzare ottiche molto lunghe per le foto di paesaggio in modo da avvicinare i piani più lontani.

PTGui per foto panoramiche. Test di Rino Giardiello

PTGui per foto panoramiche. Test di Rino Giardiello

Conclusioni
PTGui si è rivelato senz’altro uno dei migliori (se non il migliore) programma di montaggio per le foto digitali. E’ molto preciso e dispone di tutte le funzioni necessarie per un utilizzo professionale ed ottenere risultati eccellenti. L’unica critica che posso fare è all’interfaccia, oggi davvero scarna e poco attraente, ma questo non toglie nulla alla qualità dei risultati.

PTGui comprende, nella versione Pro, anche il pieno supporto per le foto in HDR senza la necessità di dover ricorrere ad un programma esterno. Tutte le differenze tra la versione base e quella Pro di PTGui sono elencate qui.

Da questa pagina è possibile scaricare sia la versione completa per chi ha già acquistato la licenza che una versione trial completa di tutte le funzioni e senza scadenza, ma con un watermark sulle foto finali.

Rino Giardiello © 09/2016
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