Acquisire le dia con uno scanner piano, soprattutto economico, non consente di ottenere risultati ottimi come quelli di uno scanner "dedicato", ma è senz'altro da prendere in considerazione se già lo si possiede. Esistono per questo scopo dei coperchi per trasparenze dal costo variabile tra le 300'000 lire ed un milione a seconda delle marche ed i modelli, tuttavia c'è una economica soluzione alternativa che si può realizzare in casa e con poche lire. Non posso garantirvi che la procedura descritta vada bene con tutti gli scanner. Con il mio, un Agfa Studio Star, funziona benissimo.
1 - LA COSTRUZIONE
Rimuovere il coperchio originale.
Posizionare sul vetro dello scanner un cartoncino nero formato A4 sul quale si è ritagliata la sagoma della diapositiva da scannerizzare. È indispensabile affinche' la luce che metteremo dall'alto non "accechi" lo scanner ed in più costituirà un comodo riferimento per riposizionare le dia successive.
Sulla diapositiva è bene poggiare ad 1 cm di distanza un vetro o un plexiglas opalino dello spessore di almeno 5 mm. Questo servirà a diffondere la luce dall' alto che andremo ad aggiungere per retroilluminare la diapositiva. È importante che il plexiglas sia bianco e di un certo spessore affinché non passi l'immagine del filamento della lampadina che è uno dei problemi maggiori da superare.
Al di sopra del plexiglas, a brevissima distanza da questo (il minimo affinché il calore non lo deformi), va posizionata la fonte luminosa, anche una comune lampadina inserita in una lampada a pantografo, molto comoda per il corretto posizionamento. L'ideale sarebbe poter usare una lampada a fluorescenza per avere il giusto bilanciamento del bianco. La lampadina da 100W per ingranditore che io ho adoperato dava una vistosa dominante rossa, facilmente eliminabile con il consueto programma di fotoritocco, ma andava benissimo per tutto il resto. A risoluzioni molto elevate si possono notare delle sottilissime righe sull'immagine, probabilmente dovute ad interferenze tra le due fonti luminose dato che, con questo sistema, non è possibile disattivare la luce proveniente dal basso. Con lampade alogene o, meglio ancora, del tipo "photoflood", il problema si riduce fino a scomparire, però subentra quello della temperatura. Io preferisco la lampada fluorescente, ma per pigrizia uso sempre la lampada a pantografo presente sulla scrivania con la normale lampadina domestica.
Basta veramente poco per costringere un normale scanner piano ad acquisire anche le trasparenze. Purtroppo non è facile riuscire a tarare il tutto in maniera efficace. Nel disegno la lastrina di plexiglas "svolazza" sulla diapositiva, in realtà l'ho inserita in una scatoletta di cartoncino nero che, oltre a mantenerla ad 1 cm dalla dia, serve anche ad incanalare meglio la luce.
2 - REGOLAZIONI DELLO SCANNER
Non tutti gli scanners sono uguali, quindi le mie cosiderazioni sono di massima. Ognuno, ben conoscendo le caratteristiche dello scanner che usa tutti i giorni, potrà ottimizzarne le regolazioni.
Resettare tutte le regolazioni di defaults (tanto la voce "trasparenze" non sarà selezionabile) e, se il vostro scanner lo consente, mettere l'indice di esposizione a circa 400 (meno per dia luminose, qualcosa di più per dia scure). Qualche prova con la vostra lampadina permetterà di raggiungere risultati ottimali. Con gli scanner Agfa, per esempio, questa voce non esiste.
Azionare il comando di Preview e selezionare l'immagine della diapositiva il più precisa possibile, quindi regolare la risoluzione e gli altri parametri come preferito. Io preferisco acquisire una immagine ad una risoluzione doppia rispetto a quella necessaria per poi ridurla. È il vecchio trucco dei tipografi che permette di ottenere risultati migliori a parità di risoluzione finale.
La temperatura colore della lampadina adoperata per la retroilluminazione è determinante per la dominante cromatica che si avrà sull'immagine scannerizzata. Le lampadine di casa e tutte quelle ad incandescenza daranno dominanti rosse, ma questo non costituisce un problema. Si può arrivare a colori perfetti sia con il programma dello scanner durante che con quello di fotoritocco in seguito.
3 - METODI ALTERNATIVI
Anziché costruire la facile struttura sopra descritta, si può sagomare un cartoncino bianco a forma di "V" rovesciata, in modo da mettere una specie di tetto sopra la dia da scannerizzare. Sarà la stessa luce proveniente dal basso che, riflessa, retroilluminerà la diapositiva. I risultati però sono sempre mediocri perché la luce riflessa non può essere, per ovvi motivi, abbastanza forte per superare la luce dal basso. Va bene al massimo per scannerizzare in fretta delle foto da mettere su Internet a bassa risoluzione.
Rino Giardiello © 01/1998
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Note: grazie al contributo di alcuni lettori abbiamo raccolto queste informazioni
Per non avere alcuna dominante cromatica basta adoperare delle lampade fluorescenti. Queste non interferiranno minimamente con la lampada dello scanner e non si avranno le fastidiose righine che, con le dia 24x36, sono evidenti. Gli scanner della Microtek e Philips hanno un software che permette di regolare la "sensibilità" dello scanner, cosa che con Agfa, per esempio, non è possibile. Il poter aumentare la sensibilità da 200 a 400 porta ad un ulteriore miglioramento generale.
Attenzione: scanner di basso costo daranno risultati in ogni caso scadenti.