Se gli automatismi ci piantano in asso non facciamoci subito prendere dal panico. Infatti...
C'era una volta, o meglio, una volta non c'era, l'esposimetro: eppure le foto si facevano lo stesso e venivano quasi sempre bene. D'accordo, in sede di stampa, soprattutto con il bianconero, si salvavano negativi più o meno sottoesposti o sovraesposti mentre la diapositiva non ammette errori se non entro tolleranze ridottissime, ciò non toglie che il fotografo di qualche decennio fa era abituato a riconoscere ad occhio la quantità e la qualità della luce, mentre noi siamo così viziati da Led ed automatismi che un'improvvisa "panne" del sistema esposimetrico è più che sufficiente per mandarci completamente in crisi.Se il foglietto è stato buttato si può sempre ricorrere all'ormai dimenticata "regola del 16". Il punto di partenza è dato dalla situazione di pieno sole dove si dovrà impostare il diaframma f/16 ed un tempo di otturazione pari al reciproco della sensibilità della pellicola usata. Per esempio, con pellicola Ilford FP4 (125 ISO), si dovrà impostare il tempo di 1/125 di secondo fermo restante il diaframma f/16 (percio' si chiama REGOLA DEL 16). Logicamente nessuno ci potrà impedire di trasformare questo valore nella coppia tempo/diaframma equivalente che ci è più congeniale, per esempio 1/1000 con f/5,6.
Se la luce è difficile e siamo indecisi sul suo valore, si può sempre effettuare la cosiddetta "esposizione a forcella" vale a dire scattare più fotogrammi dello stesso soggetto sovraesponendo e sottoesponendo di uno stop rispetto al valore stabilito.
Per gli interni, soprattutto con luce artificiale, è quasi impossibile applicare una regola ben precisa, ci si può soltanto fidare della propria esperienza, effettuare qualche scatto in più e sperare nella fortuna! Comunque, nella maggioranza dei casi, si avranno delle situazioni standard come le manifestazioni sportive indoor, dove con pellicola 400 ISO bastano 1/125 con f/2.8, al circo 1/125 con f/4 o f/5.6 e più o meno gli stessi valori nelle sfilate di moda ed al teatro.
Proviamo, comunque, ad esercitarci a valutare l'esposizione ad occhio, magari quando l'esposimetro funziona perfettamente in modo da avere una conferma delle nostre supposizioni. Questa pratica potrà sempre essere utile in caso di necessità o per scattare qualche foto con la vecchia 6x6 di famiglia priva di esposimetro e per scoprire ancora una volta il fascino di un negativo di maggiori dimensioni. Vedrete che poi non è così difficile e l'operazione, liberando la mente dall'incubo delle pile, aghi e Led, potrà essere anche un utile e rilassante esercizio per migliorare le nostre inquadrature ed acquisire una notevole padronanza in camera oscura.
Una tabella orientativa:
Rino Giardiello © 08/1986
Pellicola 100 ISO
Riproduzione Riservata
Pubblicato su REFLEX di agosto 1986