LO SPIRITO DI ARTHUR TRESS. IL SITO
Andrea L. Casiraghi, 2000

Bellissimo sito questo di Arthur Tress.
Molte le sue immagini esposte che ripercorrono alcuni momenti salienti della sua produzione fotografia. Una produzione che si può sicuramente definire a forti tinte.

Le fotografie di Tress sono immagini difficilmente inquadrabili in una corrente o un genere preciso, nascono e muoiono per se stesse, per il gusto estetico che coinvolge la figura del fotografo. Non so se si possono inquadrare nelle opere di Tress le teorie dell'arte per l'arte, ma penso che la sua sia una fotografia incentrata sullo sviluppo istintivo di un'opera, sul tentativo violento, duro, immediato di dar forma al pensiero, al sentimento, al disturbo interiore. Una fotografia, che nei suoi aspetti formali rileva forti caratterizzazioni personali ed emotive, è sicuramente indice di uno sforzo sistematico e forse inconscio di costruzione d'un complesso quadro intimista che sia sfogo all'esistenza. Ed è quest'ultima il tema di base sul quale, volendo, si possono analizzare le opere, soprattutto quelle in bianco e nero, presenti in questa galleria virtuale. L'esistenza, quindi, attraverso fotografie di nudo maschile rigonfie di una ricercatezza che non sta tanto nello stile compositivo, quanto nel pensiero, in quel pensiero che ha potuto immaginare, meditare e realizzare queste opere.
Ma lo spirito di Tress emerge con chiarezza anche nei volti, negli ambienti, nei paesaggi fotografati con quella voglia istintiva alla demistificazione che ne caratterizza la fotografia. L'immagine del volto e della maschera, quell'ombra dura sul muro, quel contrasto psicologico tra un ombra mortale ed un fantasma che rappresenta nelle sue linee guida la morte o l'apparenza, la propria forma esteriore o l'animo profondo e pertanto diverso rispetto al modo di rapportarsi alla realtà esterna, è simbolo di una fotografia che cerca di scavare nelle viscere dell'animo, nei sentimenti, nella visione, un po' pessimista, di un mondo in conflitto costante con l'individuo, con l'Io, quell'Io affogato in un perenne rapportarsi con l'ambiente, i luoghi, il proprio corpo, la propria anima, gli occhi della maschera, di quella maschera che è propria, altrui o simbolo di morte: apparente o meditata.

Andrea L. Casiraghi © 2000
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