FOTOTECA TIFERNATE ONLINE
Agostino Maiello, marzo 2004

L'Alta Valle del Tevere si trova nella parte più settentrionale dell'Umbria, ai confini con la Toscana e le Marche, ed uno dei suoi centri più rappresentativi è Città di Castello. Questa fu Municipio romano con il nome di Tifernum Tiberinum, divenne Castrum Felicitatis all'epoca dei Longobardi, ed infine Civitas Castelli, da cui l'odierno toponimo; ma ancora oggi l'aggettivo "tifernate" indica ciò che attiene a quest'area. Questo spiega il nome di ciò di cui andiamo a parlare: la Fototeca Tifernate Online, reperibile all'indirizzo http://www.archiphoto.it

Si tratta, in poche parole, di un archivio di immagini storiche che sono conservate negli archivi, pubblici e privati, di Città di Castello. L'iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Comune di Città di Castello, il Centro Fotografico Tifernate (vivace circolo di fotoamatori attivo dal 1980), il Lions Club Tifernate, la Scuola Operaia G. O. Bufalini e la Cassa di Risparmio di Città di Castello.

E' un patrimonio straordinario, liberamente visitabile sul Web grazie ad un sito dalla grafica elegante e di facile consultazione, e che ricostruisce immagine dopo immagine la storia della città e dell'Alta Valle del Tevere, fin dagli ultimi decenni dell'800. Un prezioso giacimento di memoria storica che, anziché ammuffire negli archivi, viene restituito alla città ed alla sua gente, aperto alla consultazione di tutti, anche dei più giovani; se a ciò si aggiunge che gli utenti del sito possono ordinare delle riproduzioni delle immagini, la valenza culturale e didattica del progetto si dispiega appieno. Il sito, peraltro, ospita anche una Galleria d'Arte nella quale i fotoamatori del Centro Fotografico Tifernate possono esporre le proprie opere, oppure ospitare i lavori di altri artisti. Un modo intelligente e veloce per collegare passato e presente, insomma, come a rimarcare che la Fotografia è una, è passione, sperimentazione, metodo, senza artificiose barriere tra ciò che è e ciò che fu, senza distinguere troppo tra critici, storici e fotografi.

Da ultimo, ci piace segnalare come questa non sia la classica iniziativa proveniente dall'alto: essa difatti si è sviluppata anche e soprattutto grazie al contributo della comunità, delle famiglie, degli appassionati: queste persone hanno offerto le proprie fotografie, mettendo a disposizione dei curatori il proprio bagaglio di ricordi di famiglia, per rendere l'archivio sempre più ricco e completo. E questa attività di ricerca prosegue, è ancora in corso, perché se moltissimo è stato raccolto e catalogato, di sicuro c'è ancora molto altro materiale in qualche vecchio baule, molte altre immagini da rendere note, molto altro passato da riscoprire e da riportare alla luce.

Nadir Magazine ©

Agostino Maiello © 03/2004
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