In un’epoca di siti Web colmi di materiale da scaricare, e dove di quasi ogni prodotto si sa tutto già al momento del lancio, con il corollario di comunicati stampa, filmati, interviste e quant’altro – per non parlare delle recensioni/anteprima che sempre più assomigliano a delle radiografie piuttosto che a delle prove sul campo -, si potrebbe pensare che una fiera come il Photoshow abbia ormai ben poco senso. Ma anche se, dati alla mano, i visitatori calano un po’ ovunque in ogni fiera, fotografica e non, la realtà è che è sempre piacevole immergersi per una giornata nel mondo della propria passione o professione (o entrambe, per i più fortunati), per poter toccare con mano fotocamere, obiettivi, flash ed accessori vari, per parlare con gli editori, gli stampatori, i distributori, in una parola per vivere questo mondo in una modalità più intima rispetto alle frequentazioni, filtrate da uno schermo, di siti web o gruppi di discussione.
Compattina alla mano, dunque, ci siamo lasciati accogliere dai padiglioni della (Nuova) Fiera di Roma per questa edizione 2010 – ed i lettori ci perdoneranno se nessuna foto correda questo articolo: le immagini ricordo sono andate perdute, non come lacrime nella pioggia, ma più prosaicamente per una banale distrazione a danno della schedina di memoria su cui erano state scattate. Amen: erano i soliti padiglioni (quest’anno si sono contati oltre 300 espositori), e non mancava nessun grande nome, e tanto basti.
La prevalenza del digitale è ormai talmente acquisita che spesso non si usa neanche più l’espressione “fotografia digitale”, ma semplicemente “fotografia”, il che ci fa piacere se non altro perché si perde la connotazione relativa alla tecnologia utilizzata e, si spera, ciò dovrebbe riportare il termine “fotografia” più verso ambiti di contenuto che, diciamolo, feticistici.
Un po’ di sana pellicola c’era, naturalmente: abbiamo potuto ammirare qualche Leica a telemetro ed il sistema Zeiss Ikon, senza citare il mercatino dell’usato, dove ancora le fotocamere a pellicola primeggiano. Ma il grosso della fiera, com’era prevedibile, ha riguardato i pilastri soliti: fotocamere e obiettivi; accessori (in gran parte per l’illuminazione); editori; stampatori (includendo in questa categoria anche i numerosi fabbricanti di album fotografici).
Ad inizio 2010 ci sono stati prima il CES a Las Vegas, e poi il PMA ad Anaheim (in California): i produttori hanno naturalmente scelto quelle vetrine per annunciare le novità di quest’anno – e naturalmente ci si attende dell’altro alla Photokina del prossimo settembre. Chi segue siti e riviste, dunque, arriva al Photoshow già informato su quali sono i nuovi prodotti e, quasi sempre, è possibile provarli in occasione della fiera nostrana, compatibilmente con la folla ed il poco tempo a disposizione. Rispetto agli anni scorsi notiamo come le persone vadano via sempre meno cariche di brochure e materiale informativo: una conseguenza dell’abbondanza di informazioni citata ad inizio articolo.
Al momento in cui scriviamo non si hanno ancora dati precisi sull’affluenza, ma la sensazione è che sia stata una fiera che ha riscosso un buon successo di pubblico; l’atmosfera che vi si respirava, peraltro, è una testimonianza del fatto che il mercato della fotografia, dopo gli scossoni degli ultimi anni, sta mostrando segni di ripresa, il che consente ai produttori di pianificare meglio le proprie strategie per il futuro; volendo concludere questa breve nota con un parere assolutamente personale e, diciamo così, istintivo, ci verrebbe da dire che, a quanto pare, la tempesta è passata; ed anche se ci saranno ancora alcuni cambiamenti non di poco conto nel settore, la maggioranza dei produttori sembra avere le idee abbastanza chiare su cosa fare nei prossimi anni. Di questi tempi, è già molto.
Agostino Maiello © 04/2010
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