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Tanta fotografia a Roma! |
Mai come in questo mese di Marzo Roma ha offerto una così ampia e variegata scelta di mostre di fotografia di così alto livello qualitativo. Nadir, nella persona di Valerio Berdini, le ha visitate per voi.
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Mario GIACOMELLI (opere fotografiche 2000-1953)
7 febbraio - 2 aprile 2001
Il Palazzo delle Esposizioni a Roma continua nel suo impegno per la fotografia d'autore (nell'ultimo anno David LaChapelle, Lartigue, Herb Ritts, solo per citarne alcuni) e presenta la prima retrospettiva dedicata ad uno dei più grandi maestri della fotografia Italiana: Mario Giacomelli, morto lo scorso novembre a 75 anni.
La mostra, voluta e curata dall'autore (che le ha dedicato gli ultimi giorni di vita), ripercorre in senso anti-cronologico tutta la sua opera.
Partendo dagli ultimissimi lavori ai quali ancora con tanta intensità si dedicava, si scorre a ritroso lungo i suoi "racconti fotografici". Affascinato dalla possibilità di avvicinare parole e immagini Giacomelli prende spesso in prestito una poesia per commentare i suoi progetti. Da Leopardi a Borges, da Pavese a Turoldo, i versi incorniciano le stupende immagini che Giacomelli trovava con la sua macchina appostandosi un po' ovunque. Formidabile osservatore, sia che si sia trovato lungo le vie di Scanno, struggente, negli anni '50 che tra i pellegrini di Lourdes; dall'alto di un seminario (la famosissima serie dei pretini) o dall'interno di un ospizio, il fotografo, con una coerenza nello stile unica e non modificata in 50 anni di carriera, crea immagini atipiche che arrivano dritte a colpire l'osservatore.
Le stampe, fondamentali per capire interamente l'opera di Giacomelli, inseguono un contrasto esasperato, le figure nere si stagliano su un bianco assoluto, diaframmi apertissimi sfocano tutto il superfluo alla ricerca di un messaggio che vuole nascere dalla composizione e irrompere nella poesia. La ricerca del dettaglio è minimizzata, l'artista volutamente lo esclude ogni volta che non lo ritiene indispensabile o che lo ritiene troppo importante (ad esempio i volti dei malati in pellegrinaggio a Lourdes sono sfocati, non c'è motivo di mostrarli). Mai rimasto intrappolato nella tecnica, Giacomelli non usa luci artificiali o espedienti innaturali per le sue immagini: "ho sempre ottenuto quello che volevo qualsiasi apparecchio abbia usato" afferma in una dichiarazione. Un artista da conoscere, un esempio per i fotografi, una mostra imperdibile.
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NEW YORK STORIES
Fotografie di Fred W. McDarrah
20 febbraio - 8 Aprile 2001
Nato a Brooklyn 75 anni fa McDarrah si interessa di fotografia sin da bambino, ma solo dopo la seconda guerra mondiale inizia la sua attività di fotografo, diventando il principale testimone del movimento artistico Newyorchese che fa della grande mela la capitale delle avanguardie letterarie e artistiche. Dal 1958 inizia una lunga e proficua collaborazione con la scena beat e ritrae tutti i protagonisti del movimento più importante della storia della letteratura americana. Imperdibili le immagini dei vari Kerouac, Ferlinghetti, Ginsberg, Corso durante gli happening nei caffè di tendenza e agli spettacoli del living theatre.
Nella metà degli anni '60 McDarrah è invece alla corte di Andy Warhol e segue le vicissitudini della sua Factory, centro multimediale catalizzatore di ogni evento artistico, dalla musica alla danza, dalle arti visive al cinema. "La ricca antologia delle fotografie sul mondo warholiano è importante perché sposta lo sguardo dall'individualità dell'artista solitario al suo entourage, vale a dire all'insieme sociale" (Germano Celant). Tutto ruota attorno alla corrente Pop che dalle arti visive (oltre a Warhol sono magistralmente ritratti nei loro studi Rauschenberg, Liechtenstein, Segal, Rosenquist, solo per citarne alcuni) si estese alla musica (bellissime le foto di Nico con un giovanissimo Lou Reed leader dei Velvet Underground) fino al cinema di Bertolucci e del suo "ultimo tango".
A completare la mostra tutta una serie di immagini che documentano l'opera di reporter di McDarrah, come inviato del "Village Voice" fotografa la protesta contro il conflitto in Vietnam, il femminismo radicale, il pacifismo hippy, le campagne di Martin Luther King fino alle sfilate dei gay pride negli anni '90. Una galleria di ritratti di personaggi dello spettacolo e dello sport completano la mostra che si offre come un imperdibile spaccato della East Coast nel periodo più fervente della sua controversa storia a stelle (tante) e strisce. "Immagini forti rubate alla vita quotidiana, nessun tentativo di lavorare per costruire dei miti, ma solo per raccontarci un momento" (Emanuele Bevilacqua)
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TOSCANI (passione in fumo)
23 febbraio - 11 marzo 2001
Nulla a che vedere con il fotografo che ha fatto tante campagne per Benetton, questa mostra ripercorre la storia del famosissimo sigaro Toscano. Organizzata da Alinari, prestigiosa casa editrice fiorentina proprietaria del più grande archivio fotografico italiano, la mostra accompagna un omonimo libro che ripercorre la storia del sigaro Toscano dalla sua fortuita nascita fino ai nostri giorni. Alinari ha allestito un'escursione nella storia del sigaro attingendo alla sua sconfinata disponibilità di materiale, dalle sigaraie che sfilano durante le 5 giornate di Milano fino ai tempi più moderni, dalle immagini delle sconfinate fabbriche ai grandi attori che lo hanno portato alla gloria si ripercorre la storia di un fedele e silenzioso amico sempre presente nella storia dell'Italia. Le pubblicità dell'ente tabacchi che invita a fumare amplificano lo spaccato di un'Italia che non esiste più, ma che anche il più accanito antitabagista vede con una nota di nostalgia. Molto elegante il volume edito da Alinari, un must per i 376.000 uomini e le 24.000 donne che oggi fumano il "Toscano".
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SGUARDI METROPOLITANI (Roma, Bruxelles, Budapest)
Palazzo delle Esposizioni
2 - 11 marzo 2001
Roma, Bruxelles e Budapest. Tre città europee appartenenti alla stessa comunità ma con caratteristiche diverse. La mostra è il risultato di alcuni laboratori fotografici organizzati in queste città. I partecipanti hanno cercato di documentare la presenza e l'assenza di una cittadinanza europea, problematiche nella nostra vita quotidiana e nel nostro immaginario. Il risultato che ne vien fuori è un po' troppo eterogeneo, gli artisti sono molti e i generi si mescolano e predominano sulle identità delle città. Si finisce per apprezzare più alcuni singoli lavori (molto bravi i fotografi della scuola ungherese, non per niente una delle più fruttifere della storia della fotografia) che l'insieme della mostra. Da vedere, comunque, se si è in visita al Palazzo delle Esposizioni ed anche se si passa lì per caso perché è gratis, perché i giovani vanno sempre aiutati, perché c'è il contributo del Servizio Civile Internazionale.
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SPAZIO S8ZERO
A completare la vostra escursione nello spazio espositivo romano non disdegnate mai una passeggiata nello Spazio S8zero. È la zona situata al piano seminterrato che l'ente dedica agli artisti contemporanei e che offre quasi sempre una interessante finestra sulle avanguardie artistiche Italiane e internazionali.
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Galleria Comunale D'arte Moderna e Contemporanea
Via Reggio Emilia, 54 Roma
Info: 06-67107900
e-mail: galleria.moderna@comune.roma.it
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LUCI ROSSE
Fotografie di Enzo Ragazzini
20 febbraio - 8 Aprile 2001
L'opera pluriennale di Ragazzini è centrata su elaborazioni grafiche di immagini fotografiche, uno stile che richiama influenze dell'arte italiana e euoropea degli ultimi 40 anni, dalla optical-art di Vasarely ad alcuni tratti del nostro Schifano. Le opere presentate in questa mostra, vietata ai minori, sono rivisitazioni di immagini tratte da riviste pornografiche. Divisa in tre sezioni, la rassegna offre una serie di opere in cui le immagini sono manipolate sia con tecniche tradizionali (solarizzazione) che con grafica computerizzata, creando un effetto bassorilievo che colorato con tinte forti offre un effetto grafico piacevole. Un'altra serie consiste in fotografie di fotografie precedentemente bruciate; un attento uso dell'illuminazione, laterale, dà forma alle immagini e denota un interessante effetto plastico che è ancora più evidente nell'ultima serie; qui le pagine delle riviste hard vengono strappate, spiegazzate e poi fotografate con la stessa luce radente che dona un effetto tridimensionale.
Il lavoro nel suo complesso colpisce e palesa un'innegabile creatività di Ragazzini. Mi è rimasto il dubbio sulla scelta dell'immagine pornografica. L'indubbio potere calamitante insita nel suo contenuto lascia il sospetto che il suo uso possa essere un artificio per attirare più facilmente l'attenzione del pubblico. Mi chiedo quale effetto avrebbero avuto gli stessi interventi su immagini ugualmente forti ma dal contenuto meno stuzzicante.
Valerio Berdini © 03/2001
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