Provocante ed accattivante la mostra "Bella Brava e Buona" di Mariuccia Pisani, artista difficile e piena di forza espressiva.
Courtesy collezione privata
Courtesy Galleria Cesare Manzo
Il lavoro di Mariuccia Pisani con il coraggio tipico di chi si contrappone al conformismo, stuzzica, anche un po' cinicamente, a riflettere sul nostro arto fantasma. Con un fare maturo ed imperturbabile prende tempo, ironizza sia sulla condizione di felicità sia su quella di infelicità. La Pisani trasforma la semplicità formale dei suoi lavori in mordaci richiami verso una gamma valoriale che completa la vita di ogni uomo. È in quel momento che diventa intelligibile il linguaggio usato nelle opere per mezzo del quale l'assenza di effetti tridimensionali, l'inibizione di qualunque bizzarria cromatica, si configurano come un avvertimento, o meglio come una metafora che narra dell'appiattimento a cui vanno incontro tutti coloro che continuano a rincorrere meccanicamente, ciecamente (i volti di Mariuccia sono tutti senza occhi) il credo della sola felicità. Una corsa folle, una competizione insensata tra individui che tallonano lo star bene a tutti i costi, la salute a tutti i costi, la felicità a tutti i costi, la ricchezza a tutti i costi, spesso imitando individui-idoli ritenuti dalla collettività totem di riferimento. L'individuo sociale narrato da Mariuccia non ha più il coraggio di accettare la propria esistenza, il proprio destino, la vastità cromatica della vita in quanto tale. A riguardo già qualche anno fa Mario Perniola introducendo il concetto di "effetto egizio" si esprimeva in questi termini: "L'effetto egizio e l'invito a farsi cosa tra le cose costituiscono punti di riferimento concettuali molto importanti per comprendere le trasformazioni della società di oggi e le esigenze profonde che la animano. Queste possono essere riunite in due orientamenti principali: un primo orientamento, la cui tonalità fondamentale è data da un deliberato culto dell'indifferenza, e che può essere perciò definito come neo-apatico; un secondo orientamento, la cui tonalità fondamentale è data da un deliberato culto della possessione, e che può essere perciò definito come neo-pagano. Entrambi questi orientamenti implicano la stessa esperienza del farsi cosa, una completa rottura col soggettivismo, un perdere se stessi, un sentirsi il tramite, il passaggio di qualcosa di estraneo" (1).
La società contemporanea ha forgiato individui cresciuti nella convinzione che l'onnipotenza della scienza e della tecnica siano in grado di debellare definitivamente quanto di più brutto possa capitare agli uomini (carestia, infezioni, ecc.). I fatti non potevano che smentire codeste affermazioni cosicché manifestazione di dolore e morte non possono che infastidire l'illuso uomo moderno che si vede ostacolato nel suo cammino verso il raggiungimento della felicità. Il pensiero positivo, quello creativo, la ricerca dell'autostima, diventano gli unici veri dogmi a cui manager, professionisti, casalinghe, devono assolutamente far convergere la propria vita, pena il tormento di una depressione indotta dal far parte di una categoria di individui infelici perché incapaci di imitare i più fortunati. Una vita ragionata e affatto spontanea quindi, in cui ciò che conta è solo ed unicamente il risultato della propria prestazione sessuale, professionale, sociale, ecc. Nell'opera di Mariuccia Pisani tutto questo è stigmatizzato e comunicato allo spettatore senza mezzi termini sebbene in modo sensuale, femminile come solo Mariuccia - Bella Brava e Buona - sa fare.
Antonio Farchione © 12/2002
Riproduzione Riservata
(1) Mario Perniola, Enigmi, Costa & Nolan, 1990