HERMAN LEONARD
Herman Leonard dice in due parole tutto quello che veramente sono le sue foto: "LINEE DI LUCE"...

Se, come me, NON amate la musica jazz, la mostra dell'americano HERMAN LEONARD, fa per voi...
Nadir Magazine ©

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Dopo aver visto "JAZZ MEMORIES", questo è il titolo della mostra, potrete tornare a casa mettendo nel vostro curriculum di vita un'emozione in più.

La mostra è allestita benissimo, sono diverse sale molto luminose, alle pareti sono esposti dei pannelli bianchi: sulla sinistra la foto in originale, (sono circa 60 i ritratti originali presenti alla mostra) e sulla destra altre tre riproduzioni accompagnate da una breve didascalia dedicata al personaggio ritratto.
Nella presentazione alla mostra vengono definite foto d'importanza storica e di un'epoca, liquidandole come documentative, forse sono anche questo, ma trasmettono molto di più.
Nell'interessante video-interventista, sempre presso la mostra, Herman Leonard dice in due parole tutto quello che veramente sono le sue foto: "LINEE DI LUCE".
Privilegiando attraverso la luce solo la struttura, delineandone il ritratto s'intravede tutto il carattere del personaggio.
Prima la luce, il resto in ombra lasciato all'immaginazione.
Dichiara inoltre d'amare la fase di stampa, il lavoro in camera oscura. Lo definisce straordinario perché può attuare un controllo di manipolazione e sperimentazione, lo sente altrettanto creativo e di completamento alla fase di scatto.

Devo confessarvi che da tre foto non riuscivo proprio a staccarmi.
KENNY CLARKE – foto del 1948, lo ritrae in un'istantanea in cui la luce radente delinea in una sorta di controluce meraviglioso: il profilo sorridente, il fazzoletto chiaro da taschino, e la bacchetta… sembra davvero magica credetemi, da quanto è perfetta la composizione, bilanciata nelle ombre, nelle luci, nel gesto sospeso nell'aria, nel fermo immagine dell'attimo irripetibile.
Un ritratto di grandissima intensità appartiene a CANDIDO CAMERO – 1954.
Solo un profilo di luce per raccontarci: la concentrazione, la fatica, il sentimento, la sofferenza dell'esecuzione e la momentanea pausa dopo. Incredibile come una foto così essenziale possa raccontarci la musica e l'anima di un jazzista che purtroppo restò sulle scene solo per breve tempo ma, rimarrà immortale anche grazie a queste foto.

Infine guardando DUKE ELLINGTON, ripreso da lontano, illuminato di spalle al pianoforte, avvolto in una poetica atmosfera, mi era venuto da chiedere agli organizzatori "Ma non si può sentire cosa sta suonando?"
La mostra è stata un crescendo.
ELLA FITZGERALD regina dello swing e del jazz... rigagnoli di sudore le solcano il viso.
Gli amanti del jazz saranno felici di ritrovare CHARLIE PARKER, DIZZY GILLESPIE, LOUIS ARMSTRONG, QUINCY JONES, FRANK SINATRA e tantissimi altri, compresa BILLIE HOLIDAY.

Di lei Herman Leonard dice di avere parecchie foto in cui la ritrae triste, infatti, ebbe una vita piuttosto tormentata, segnata da episodi legati alla droga e all'alcool, ma di aver sempre cercato di seguire il consiglio-dedica del suo maestro canadese YOUSUF KARSH (per il quale lavorò un anno agli inizi).
"DI' LA VERITA' SEMPRE, SEGUENDO IL PARAMETRO DELLA BELLEZZA"
Molto bella è anche la didascalia, oltre alla foto, di MILES DEVIS, dovete trascrivervela da soli andando a visitare la mostra perché, dopo averla copiata per Voi, ho perso il foglietto in treno. Ho salvato però l'essenza della vita di Herman Leonard segnato dalle due passioni: fotografia e jazz.

Elisabetta Canevarolo © 01/2003
Riproduzione Riservata

"Ci sono molti vecchi musicisti, come ci sono molti vecchi artisti: E' la loro passione che mi dà un motivo per continuare: Può essere che sia proprio questo che mi fa andare avanti. E' una passione decisa nel fare quello che si ama fare".

HERMAN LEONARD è stato il fotografo personale di MARLON BRANDO, ha ritratto personaggi come ALBERT EINSTEIN, il generale DWIGHT EISENHOWER, il presidente HARRY S. TRUMAN, ha collaborato con testate americane come LIFE, LOOK, COSMOPOLITAN, eppure sapere questo non mi fa né caldo e né freddo.
Mi ha fatto caldo e trasmesso brividi di freddo invece, conoscere il volto a me sconosciuto degli animatori dei locali fumosi di BRODWAY e HARLEM degli anni '40 – '50.