La Photo Agency GT Art creata da Giusy Tigano compie 5 anni e, per festeggiarli, la vulcanica Giusy ha organizzato una mostra ed un evento nella bella sede di inEDI a Milano. Rino Giardiello approfitta dell'occasione per intervistarla.
Rino Giardiello: Giusy, come è nata la tua idea di occuparti di Fotografia? Perché esiste GT Art Photo Agency?
Giusy Tigano: GT Art è figlia di un momento, di un’esperienza di vita molto difficile che si è trasformata in una fase creativa della mia evoluzione personale. Nell’attimo in cui per me tutto sembrava essersi fermato, la Fotografia – mia passione di sempre - è passata inaspettatamente a raccogliermi e mi ha preso per mano, consegnandomi ciò di cui avevo probabilmente più bisogno: un nuovo Viaggio.
Per la mia Agenzia occuparsi responsabilmente di Fotografia oggi significa avere consapevolezza della sua storia e delle sue prerogative, entrare in contatto con gli autori e imparare a parlare la loro stessa lingua per poterne fare tesoro e per poterla diffondere. Significa acquisire familiarità con le forme contemporanee di comunicazione visiva e saperne individuare le nuove frontiere, rimanendo al passo coi tempi e con le necessità espressive del momento. Significa avvicinare la Fotografia alle persone e le persone alla Fotografia, proporla come mezzo di comunicazione, ma anche come fine ultimo dal quale trarre piacere, in quanto frutto dell’ingegno, dell’estro e della sensibilità umana al pari di qualsiasi altra forma espressiva o artistica. Significa rimanere aggiornati rispetto alle opportunità offerte dal territorio sia in termini di modalità percorribili sia in termini di luoghi reali e potenziali votati alla diffusione e alla condivisione del prodotto fotografico. Significa prendere dimestichezza con gli aspetti burocratici e con quelli legali e amministrativi connessi alla Fotografia. E significa costruire e alimentare con continuità una rete di collaborazioni e di conoscenze professionali con le quali cooperare in modo costruttivo in ambiti diversi.
Un percorso estremamente lungo e complesso, dunque, ma altrettanto affascinante.
In questo panorama ambizioso di intenzioni, obiettivi e ambiti di attività, GT Art si è inserita in punta di piedi 5 anni fa con un'identità propria che si sta andando consolidando nel tempo, offrendo un umile ma appassionato contributo alla valorizzazione della Fotografia attraverso la promozione dei propri Autori in tutti i modi possibili. Il lavoro che svolgo e che cerco di sviluppare con la mia Agenzia mi permette di respirare Fotografia costantemente, di viverla anche personalmente in modo diretto, ma soprattutto di diffonderla, di celebrarla, di scoprirla, di promuoverla, di incontrarla in nuovi Autori o in contesti alternativi e complementari legati alle arti visive, recuperando in modi diversi stimoli positivi, ispirazioni inaspettate e spunti creativi potenzialmente infiniti.
Rino Giardiello: Guardo sempre con emozione i tuoi giudizi sulle foto, la cura che metti negli editing. Sembra che tu sia innamorata dei tuoi fotografi, un amore che transita attraverso le loro foto, ma che va oltre le opere singole e riguarda tutto l'insieme della loro "narrazione". Come scegli i tuoi fotografi? Cosa ti convince a invitarli nella famiglia di GT Art?
Giusy Tigano: Non esiste un iter specifico riproducibile per la scelta dei miei fotografi, ognuno di loro è stato scelto ed è entrato a far parte del gruppo con tempi e modalità molto diverse. Sorrido mentre ci penso perché mi rendo conto che sono abituata a chiamarli così, i "miei" fotografi, e forse non dovrei. Il punto è che la relazione professionale con ognuno di loro si sviluppa in primis su un piano di grande rispetto e ammirazione per il loro lavoro e per il loro percorso, ma si accompagna anche ad un rapporto di scambio e di condivisione costante delle loro scelte, dei loro progetti e dei loro traguardi ad un livello più personale, spontaneo e amichevole. Ho il piacere e la fortuna di collaborare con professionisti di spessore coi quali non smetto mai di crescere e di imparare e considero questo tipo di rapporto (umano e professionale) un vero privilegio. In effetti, forse esiste quella sorta di "innamoramento" professionale di cui parli, quell'entusiasmo da parte mia a conoscere l'altro attraverso la sua produzione fotografica e i suoi percorsi, quel piacere di approfondire la sua storia, di comporre - nel tempo - i tasselli di un'identità sempre più limpida, con attenzione ai particolari e con una particolare predisposizione all'ascolto che mi riconosco facilmente, quando stimo le persone. Un aperitivo, una cena, una telefonata, un'escursione fotografica, una chiacchierata durante un viaggio di lavoro. Basta poco a volte e si rivela un nuovo capitolo che non conoscevo, un portfolio inedito, una ricerca ancora non ufficiale, un progetto in partenza, o un lavoro chiuso nel cassetto. E così il cerchio si espande, la "narrazione" si completa di un altro pezzetto prezioso, e il legame professionale si allarga e si rinforza.
Il lavoro dell'Agenzia si imposta come un'attività coordinata che cerca di facilitare il network tra i fotografi e di tenere unite le sue parti pur valorizzando le singole identità, sfruttando tutte le sinergie possibili a beneficio del gruppo. Mi piace pensare a GT Art come a una “famiglia” in cui, pur lavorando alla realizzazione di progetti individuali che tengano in buon conto le potenzialità e gli obiettivi professionali di ognuno, sia sempre possibile trovare un’opportunità di confronto e di scambio in un clima di supporto reciproco e di collaborazione spontanea.
Rino Giardiello: Conosci l’idea secondo cui l'unica vera attestazione di apprezzamento di una fotografia è la voglia di acquistarla. Ci siamo confrontati più volte su questo, e so che tu non sei d'accordo. I tuoi argomenti mi intrigano, anche se non mi hanno mai convinto del tutto. Provaci ancora: cosa dà per te importanza e valore a una fotografia?
Giusy Tigano: Ci provo volentieri. Ipotizziamo due scenari in una situazione immaginaria nella quale 20 persone si trovano davanti ad una mia fotografia. Nel primo scenario 10 persone su 20 sono visibilmente toccate da quanto stanno vedendo e reagiscono con atteggiamenti di evidente emozione o con manifestazioni palesi di apprezzamento e interiorizzazione della Fotografia che osservano. Nel secondo scenario 19 persone restano del tutto indifferenti alla visione e 1 sola di loro compra la mia fotografia.
In quale dei due scenari ti sentiresti di dire che la mia fotografia ha dimostrato maggior valore?
Personalmente, come fotografa, se potessi scegliere tra i due scenari descritti, prediligerei fortemente il primo. Amerei pensare che ciò che ho realizzato abbia toccato la sensibilità di altre 10 persone, che (forse) non hanno desiderato comprare la mia fotografia, ma l’hanno attraversata davvero e non ne sono più uscite uguali a prima, hanno atteso davanti a lei il tempo necessario per farla propria, portandosi poi a casa qualcosa di più di una semplice stampa fotografica. Una contaminazione dell’anima, in un certo senso.
E' innegabile che la componente economica faccia il suo gioco, mi fa naturalmente piacere vendere le fotografie Fine Art a tiratura limitata dei “miei” fotografi, ma questo è vero per ragioni commerciali e legate al nome e al prestigio dei miei Autori, ossia per motivazioni e ambizioni diverse, che non riguardano direttamente il “valore intrinseco” di una fotografia. E’ questo il punto cruciale.
A mio avviso l'importanza e il valore di una fotografia si legano al messaggio che essa porta, alle emozioni che regala, alla capacità immaginifica che è in grado di accendere in chi la guarda, indipendentemente dal suo mercato. Penso davvero che una fotografia che sappia emozionare le persone, influenzandone la capacità di immaginare e il modo di ragionare, o accendendo piccole scintille di consapevolezza o creatività, o smuovendo corde emotive sopite e così riattivate, se anche non avesse trovato mercato mai una volta, avrebbe scontato il suo senso di esistere nel migliore dei modi possibili.
Rino Giardiello: "Feeling home", la recente grande mostra milanese, è stata una gran fatica è un indubbio successo, ancora in viaggio per l’Italia. Oggi GT Art festeggia i suoi 5 anni di Fotografia con una nuova mostra collettiva che accoglie alcuni lavori di successo di tutti i suoi autori. Hai altri progetti in cantiere?
Giusy Tigano: I progetti ci sono, ce ne sono diversi e ancora di nuovi ne verranno. Preferisco non dare anticipazioni in questo momento (amo le sorprese e mi piace molto farle), ma sono contenta di poter dire che questo 5° anniversario di GT Art Photo Agency, oltre a confermare il nostro impegno e la nostra volontà di lavorare insieme per valorizzare la Fotografia d’Autore, segna anche un momento di riflessione importante legato a una rinnovata progettualità per il prossimo futuro. Un punto e a capo che mi rende orgogliosa del cammino già percorso e m’incoraggia a migliorare sempre, pur mantenendo la rotta, e a proseguire questo Viaggio insieme a tutti gli amici che, come me, amano la Fotografia.
Si dice che il meglio deve ancora venire e forse è così. Noi ci stiamo già lavorando.
Rino Giardiello: Splendido Giusy ed in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti. In occasione di questo evento ho apprezzato, oltre alla location ed alla grafica studiata per l'occasione, il nuovo logo di GT Art.
Giusy Tigano: Una tappa importante come questi primi 5 anni andava celebrata ed è stata l'occasione per fare il restyling del logo che caratterizza GT Art sin dall'inizio. Non volevo qualcosa che rompesse con il passato e mi sono affidata con fiducia alla bravissima grafica Kate Chung che mi assiste con grande pazienza e creatività da alcuni anni. Il risultato è stato ottimo, un logo del tutto nuovo ma non lontano da quello originale, un lavoro certosino che mi fa "sentire a casa" - è il caso di dirlo - e non posso che ringraziare Kate di fare parte, insieme a te, dei miei amici e di questa splendida squadra.
Rino Giardiello © 04/2018
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