I "MAI VISTI" DI MARIO GIACOMELLI

Dopo Milano e Roma (e prima di fare rotta verso prestigiose sedi straniere), approda a Pescara la mostra "Cose mai viste", che presenta circa 80 fotografie inedite di Giacomelli. Alla Galleria Rizziero Arte, fino al 21 aprile 2007

Avveniristico, minimale. Sono questi gli aggettivi più consoni a descrivere l'originale allestimento adottato per la mostra "Cose mai viste". Un allestimento inaspettato, nella misura in cui riesce a creare uno stridente e fertile contrasto con l'atmosfera di cui le opere esposte si fanno portatrici.
Le foto di Giacomelli, infatti, sono da sempre sinonimo di intensità emotiva, di un sovrappiù di sensazioni e di drammaticità rese ancor più incisive dal suo grafismo esasperato - eredità del suo nascere tipografo ed incisore -, che "graffia" l'immagine tanto quanto l'anima, e da un bianconero fortemente contrastato, regno indiscusso di neri insondabili e bianchi abbaglianti divenuti proverbiali.
Le circa 80 immagini proposte, inedite e originali, sono il frutto di una ri-scoperta e selezione da parte dell'artista marchigiano Enzo Cucchi (amico del fotografo, nonché esponente di spicco del movimento pittorico della Transavanguardia): immagini "mai viste", ma non per questo meno familiari all'occhio del visitatore che abbia già sperimentato la prepotente intensità poetica delle più celebri produzioni di Giacomelli.
In queste fotografie, stampate tra gli anni '60 e i '90, ritroviamo infatti i soggetti di sempre, protagonisti di serie che portano spesso suggestivi titoli mutuati dalla poesia italiana: è il caso di "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi" ('54-'56), progetto che prende in prestito le sofferte parole di Cesare Pavese per descrivere la malinconica realtà di un'ospizio, indagando più in generale il tema della vecchiaia, dell'abbandono e dell'approssimarsi della morte; o degli universalmente famosi "pretini" del Seminario di Senigallia di "Io non ho mani che mi accarezzino il volto" ('61-'63; il titolo ricalca stavolta un verso di David Maria Turoldo). E poi ancora nudi, paesaggi - composizioni che sfiorano l'astrattismo, le panoramiche di solchi neri che lacerano il terreno -; scene di vita quotidiana come quelle, immancabili, di Scanno nel '57-'59; autoritratti e doppie esposizioni che accrescono l'aura onirica che si respira tra queste immagini, quasi "visioni", più prossime al regno del sogno che della realtà. Un mosaico di tasselli inediti - racchiusi alla rinfusa all'interno di un'unica stanza, come vaghi ricordi riaffioranti in una mente appena destatasi da un sonno profondo, come disordinati pensieri - che contribuiscono a calcare i contorni di una sensibilità inconfondibile e ostinata che, a partire dall'impegno sociale neorealista, ha saputo dar vita ad un linguaggio coraggioso, talmente intenso da far quasi male, capace come pochi altri di penetrare le profondità, i dolori, le zone d'ombra dell'animo umano, sfruttando magistralmente la potenza evocativa dei toni essenziali del reale.
La mostra è accompagnata da un corposo catalogo edito da Photology, che va ben oltre la documentazione delle opere esposte, proponendo oltre 200 fotografie mai apparse prima in alcuna raccolta.

Nora Dal Monte © 04/2007



"MARIO GIACOMELLI. COSE MAI VISTE"

Galleria Rizziero Arte, viale Regina Margherita, 44 - Pescara
Orario 10.30-12.30/16-19.30, chiuso giovedì pomeriggio e domenica
www.rizzieroarte.com

Fino al 21 aprile 2007