L’idea di avere come ospite il famoso scalatore altoatesino era nata già da tempo presso la dirigenza del Club La Meridiana, di Casinalbo, vicino a Modena, ma le difficoltà apparvero subito evidenti. Innanzitutto era impossibile parlare direttamente con lui, tutto veniva filtrato dalla sua fedele e severa segretaria, e non si riusciva a fissare una data certa. Finalmente, dopo 3 mesi di contatti altalenanti, ci fu comunicato che andava bene il giorno 24 di febbraio, prendere o lasciare. Anche il compenso richiesto, inizialmente molto alto, fu ridimensionato e coperto quasi integralmente dagli sponsor, che la signora Gianna, direttrice del Club, era riuscita a coinvolgere nell’iniziativa. Messner aveva proposto di tenere una conferenza basata sul suo ultimo libro, mentre il sottoscritto aveva in mente un’intervista vera e propria, non solo attinente alla montagna e alle scalate, ma che ripercorresse tutta la vita di Reinhold nelle sue multiformi esperienze, per interessare un pubblico più vasto e meno specializzato.
Dopo un attimo di perplessità, Messner accettò la mia proposta esigendo però un mio curriculum, per controllare, evidentemente, se ero qualificato: si convinse positivamente.
A questo punto chiedemmo a Messner di fornirci una serie d’immagini per accompagnare l’intervista: quando arrivarono, le montai in una sequenza temporale omogenea, in base alle domande che avevo preparato, integrandole con alcune immagini delle copertine dei libri di Messner della mia biblioteca. Avevo ampia scelta, possedendo più di 25 libri, dai primissimi editi dalla Athesia di Bolzano sino ai più recenti!
Con una variegata pubblicità sui siti web, sul giornalino del Club e sulle radio locali, l’iniziativa non poteva che avere un grande richiamo, vista la notorietà del personaggio.
Arrivammo dopo tutta una serie d’aggiustamenti operativi alla grande giornata: dopo l’incontro iniziale, era stata organizzata una cena, nel ristorante del Club, dove Reinhold e il sottoscritto ebbero modo di scambiare opinioni e ricordi, con la presenza di due soci e degli sponsor della manifestazione. Avevo avuto l’occasione di incontrare Messner a Kathmandu, in Nepal, nel 1980, quanto era ritornato trionfante dalla solitaria all’Everest, una scalata che aveva chiuso un’epoca alpinistica. Da solo, senza ossigeno sulla montagna più alta del mondo!
Gli anni erano passati anche per lui, essendo Reinhold del 1944: il viso era segnato, ma possedeva un carisma assoluto, una memoria di ferro, ma anche una notevole disponibilità. La cena si svolse in modo piacevole, anche se spesso dovevo ‘tradurre’ i ricordi e le annotazioni alpinistiche per gli altri commensali, a digiuno di dati e retroscena che Messner dava per scontati.
Alle nove siamo passati ai campi di tennis coperti, trasformati in una gigantesca sala con ben 1000 posti a sedere: il più grande evento culturale organizzato dalla Meridiana.
Con i tecnici delle luci avevo già predisposto nel pomeriggio i microfoni e il proiettore sopraelevato con tutti i particolari della proiezione. In pratica la sequenza delle immagini, che comandavo personalmente dal computer di fronte a me, mi forniva la traccia dell’intervista, senza bisogno di leggere foglietti promemoria. Le luci della sala si spensero, lasciando illuminato solo il palco. Iniziammo così dai ricordi, che Reinhold aveva ancora vivissimi, delle grandi scalate nelle Dolomiti, poi le avventure himalaiane, dal Nanga Parbat all’Everest, per passare ai viaggi d’esplorazione al Polo Sud. Le domande si succedevano con facilità e Reinhold rispondeva con naturalezza, ma sempre con una convinzione che è parte del suo personaggio: la sua presa sul pubblico era totale e trascinante. Passai poi ai compagni che lo hanno accompagnato nelle varie avventure e infine alla sua nuova attività museale, così coinvolgente e diversa da ogni altra precedente esperienza. Come ultima domandi gli chiesi un ricordo di Walter Bonatti, scomparso recentemente, e, con mia grande sorpresa, notai che Reinhold, nel parlare del grande alpinista bergamasco si commosse in maniera del tutto inaspettata. Il pubblico appariva sempre più coinvolto e spesso alla fine delle risposte di Messner applaudiva con convinzione ed entusiasmo.
Alle undici decisi che ormai era ora di terminare: Reinhold appariva leggermente affaticato, anche se probabilmente una buona parte del pubblico avrebbe preferito prolungare l’incontro. Dopo aver firmato numerosi autografi agli ammiratori, e posta la sua firma sui libri che la Meridiana aveva acquistato e messi a disposizione del pubblico, la serata si concluse e ormai verso la mezzanotte il grande alpinista si apprestò a ripartire per Merano, dove abita.
Grazia alla perfetta organizzazione del Club, alla disponibilità di Messner, al suo carisma ineguagliabile, la serata si è svolta nel migliore dei modi, senza il minimo intoppo né incertezze. Una grande manifestazione che spero rimanga nel ricordo del presenti.
Le impeccabili immagini dell’amico Marco Cavina, appositamente arrivato da Faenza per l’occasione, ricostruiscono i momenti dell’evento con ricchezza d’inquadrature e particolari.
Pierpaolo Ghisetti © 03/2012
Tutte le foto sono © Marco Cavina 2012