MOTORE, AZIONE, CLIC!
Agostino Maiello, febbraio 2007

Non che i fotografi in Italia siano osannati; se poi parliamo dei fotografi di scena, ancor meno c'è percezione del loro operato. Ma qualcuno finalmente cerca di ovviare…

L'allestimento della mostra, all'interno del Museo di Roma in Trastevere.

Nel 2001, a Roma, è nata l'AFS, Associazione Italiana Fotografi di Scena, il cui principale obiettivo è promuovere la figura del fotografo di scena, una figura professionale di grande importanza, spesso esclusiva responsabile del creare e tramandare la memoria di un film, ma ciò nonostante tenuta molto di frequente in scarsa considerazione, specie dal grande pubblico - non certo per cattiveria, bensì per semplice ignoranza, nel senso squisitamente letterale del termine. C'è chi cerca di combattere tutto questo, come appunto l'AFS, ed una delle iniziative portate avanti dall'associazione è la mostra "Fotografi di scena. L'occhio Indiscreto del cinema italiano", visitabile al Museo di Roma in Trastevere fino al 1° aprile.

Un bell'allestimento di ottanta foto, sia a colori che in BN, dei più grandi fotografi di scena italiani (e sono tanti). Li citiamo tutti, perché se lo meritano: Emilio Lari, Umberto Montiroli, Sergio Strizzi, Mario Tursi; Roberto Calabrò, Giovanni Caramanico, Adriano Giordanella, Bruno Rukauer, Gianfranco Salis; Philippe Antonello, Alberto Ludovico Dionisi, Claudio Iannone, Fabio Lovino, Angelo Raffaele Turetta. Tre generazioni di artisti, tutti capaci di raccontare il cinema a modo loro, con stili e tecniche diverse, e tuttavia mostrando tutti una grande sensibilità, una notevole capacità non solo di "cogliere l'attimo" per realizzare un'immagine bella in sé, ma anche di raccontare attraverso quell'attimo una realtà più complessa quale quella di un film. Naturalmente una mostra antologica come questa non può che dare un'idea molto sommaria di quelli che sono i lavori dei fotografi rappresentati, ma ben presto, dopo aver guardato e riguardato le immagini dei film che si conoscono bene, sorge il desiderio di voler andare oltre e scoprire anche tutte le altre: in altre parole, è come se la visione delle foto di scena fosse un complemento alla visione del film.

Insomma, se il film racconta qualcosa, le foto di scena ci raccontano la manifattura del film, e quindi aiutano a capirlo meglio. Una buona foto di scena non è soltanto un'istantanea di ciò che sta accadendo sul set; l'abilità del fotografo di scena consiste nel saper proporre un punto di vista nuovo, che non necessariamente coincida con uno o più tra quelli del regista, degli attori e del direttore della fotografia; ma che invece spinga l'osservatore della foto a dare una lettura diversa della scena ripresa. Anche perché, mentre regista, attori e direttore della fotografia operano solo sulla scena ripresa (dalla cinepresa) - scena che diviene una porzione di realtà immaginaria, ricostruita, isolata dal set, dalla troupe, e da "tutto il mondo fuori" (usiamo un celebre verso di Vasco Rossi per arginare la deriva enricoghezziana che questo articolo stava per prendere…) -, il fotografo di scena invece può mescolare i due piani: la scena in corso e coloro che la riprendono, o, in termini più eleganti, il piano della finzione ed il piano della creazione della finzione stessa.
Dunque i buoni motivi per visitare questa mostra sono tre: il più immediato è guardare ottanta belle foto e basta; il secondo è scoprire l'importanza di una figura professionale troppo spesso trascurata; il terzo, per gli appassionati di cinema (e chi non lo è si è probabilmente fermato al primo capoverso di questo articolo), è quello di (ri)guardare film già noti da un'angolazione del tutto diversa, spesso inaspettata e stimolante.

E' da segnalare anche che il 21 marzo, alle 17.30, presso il museo ci sarà un incontro che vedrà presente, oltre ad alcuni dei fotografi esposti, il prof. Gianfranco Arciero, docente di varie discipline legate alle arti visive con particolare riferimento agli aspetti legislativi, nonché storico collaboratore di Nadir.

Agostino Maiello © 02/2007
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Nadir Magazine © Nadir Magazine © Nadir Magazine ©
"MATRIMONI"
Fotografo di scena:
Philippe Antonello
Regia Cristina Comencini, 1998
"MONELLA"
Fotografo di scena:
Gianfranco Salis
Regia Tinto Brass, 1997
"LA VITA E' BELLA"
Fotografo di scena:
Sergio Strizzi
Regia Roberto Benigni, 1998

IN CONTEMPORANEA...
Nel medesimo museo, sempre fino al 1° aprile, c'è anche un evento molto interessante dedicato a Roberto Rossellini. E' un progetto culturale complesso che non si esaurisce solo in una mostra fotografica, tutt'altro, ma anche volendosi limitare a questa, la mostra merita comunque una visita attenta. Si tratta di una serie di immagini realizzate da Gianni Assenza che sono una documentazione visiva di una faccia forse meno nota del grande regista: quella di uno studioso attento e profondo, un "neoumanista multimediale" alle prese con un grande progetto enciclopedico. La lettura di appositi pannelli esplicativi, e di testi presentati attraverso dei computer, è un prerequisito essenziale per capire il senso delle immagini proposte.

INFO
Museo di Roma in Trastevere
Piazza Sant'Egidio 1b

Dal 10 febbraio al 1° aprile 2007; dal martedì alla domenica, ore 10-20. Lunedì chiuso.

Tel. 06.82059127