Tutti conoscono Valentina, uno dei personaggi femminili più sexy e famosi nella storia del fumetto, ma pochi ricordano la sua professione: Valentina Rosselli fa la fotografa ed ha lo studio a Milano. La professione di Valentina non è buttata giù con leggerezza ed incompetenza da Crepax che, invece, si impegna a disegnare con cura meticolosa le attrezzature dello studio e le macchine fotografiche - anche se poi si diverte a ribattezzarle con nomi di fantasia - ma come non riconoscere le Rollei biottica, le Kodak e le Nikon col Photomic? Crepax non trascura neanche come Valentina adopera ed impugna la fotocamera, dettaglio spesso trascurato nei film in cui è facile notare come l'attore non abbia mai visto una macchina fotografica in tutta la sua vita.
Valentina viene ambientata nella sua città, Milano, che percorre in metropolitana, automobile e bicicletta. Alle pareti, la Milano che Crepax ha rielaborato spesso in chiave fantastica, si specchia in quello che la città è stata e che è oggi, compresi suoni e rumori. Valentina è anche testimone di trent'anni di cambiamenti e trasformazioni nella moda con ingrandimenti e sagome delle sue modelle che riprendono i ritagli di Elle o di Vogue che Crepax seguiva con attenzione per vestire i suoi personaggi.
Valentina nasce nel 1965, in perfetto equilibrio tra una donna reale e un simbolo di trasgressione: il suo volto, il celebre caschetto e molti tratti della sua personalità, sono ispirati all'attrice Louise Brooks, diva del cinema muto e protagonista del film Lulù di Georg Wilhelm Pabst (1928). Oltre al mondo culturale, politico, ideologico ed estetico del suo autore, Valentina incarna una sorta di "spirito del tempo" della società italiana attraverso i grandi cambiamenti degli anni sessanta, settanta e ottanta.
Ci sono almeno due modi per rileggere il trentennale lavoro di Guido Crepax. Dall'esterno, scorrendo le pagine e lasciandosi guidare dal piacere delle immagini, o dall'interno, scoprendo tra le pieghe di una sfrenata fantasia, forti riferimenti alla famiglia e alla casa. E sono proprio questi ultimi, la famiglia e la casa, unitamente a un implacabile rapporto con il tempo, a essere i fili che legano tutta la sua opera. La mostra, a cinque anni dalla sua scomparsa, si pone per la prima volta l'obiettivo di analizzare Crepax dall'interno. Scavando a fondo nei ricordi e nei reconditi della mente che, come ogni ambiente borghese che si rispetti è rigorosamente rappresentata da una casa e suddivisa in stanze. Ogni stanza rappresenta un diverso modo di intendere e vivere il tempo. La forma del tempo ovvero il tempo nelle sue diverse forme, perché esso non è mai univoca unità di misura.
Tra gli aspetti distintivi e innovativi di questo allestimento, la multimedialità (con elaborazioni video, punti interattivi e ambienti sonori che riproducono e amplificano l'attualità delle invenzioni linguistiche di Crepax e il suo ininterrotto dialogo col cinema), e una particolare relazione con il visitatore che, grazie alle gigantografie dei disegni sulle pareti, alla proiezione di immagini e a speciali invenzioni interattive danno l'impressione di entrare fisicamente nello straordinario mondo creato dalla fantasia di Crepax. La mostra è articolata in sezioni tematiche (stanze), in cui le tavole originali dei fumetti si alternano a elaborazioni e interpretazioni multimediali.
Oltre il tempo: dal sottosuolo allo spazio.
Come nelle storie di Crepax, l'altro mondo, oltre il tempo, sbuca all'improvviso anche in questa mostra. Nel corso di tre stanze, il visitatore viene prima calato nel mondo dei Sotterranei, il "lato oscuro" dell'autore, poi trascinato nell'ambiguo incontro con la strega Baba Yaga, acerrima antagonista di Valentina, e infine proiettato nello spazio del Crepax prima maniera, con sorprendenti anticipazioni e puntuali citazioni da film di fantascienza: da 2001 Odissea nello spazio a Guerre stellari, fino a presagire Pirati dei caraibi, mai visto dall'autore.
Il tempo onirico.
A volte Valentina evade dalla realtà rifugiandosi nel sogno, altre è il sogno che "fa la storia", inserendosi nello svolgimento della trama. Una modalità narrativa che Crepax non ha mai abbandonato, dopo averne fatto abbondante ricorso nei primi dieci anni di storie. Tra i sogni disegnati e in alcuni casi interpretati in chiave multimediale, sogni veri, raccontati a fumetti dall'autore, e sogni inventati o ripresi dal mondo delle fiabe (Il gatto con gli stivali, La Sirenetta, Biancaneve) e da quello del mito.
Il tempo ritrovato.
Questa stanza contiene le molte trasposizioni a fumetti di opere letterarie e classici dell'erotismo realizzati da Crepax nella sua maturità artistica: Justine di De Sade, Dracula di Bram Stoker, Frankenstein di Mary Shelly, Dottor Jekyll e mister Hyde di Stevenson, Giro di vite di James, Venere in pelliccia di Sacher Masoch, Casanova, Histoire d'O, Emmanuelle. Movimentano la sezione porte a sorpresa con indicibili immagini proibite da scrutare "attraverso il buco della serratura".
Il tempo della memoria.
Lo studio di Guido Crepax, vero centro della mostra, è fedelmente ricostruito con pezzi originali (come la sua scrivania, la sedia Thonet, la custodia del violoncello del padre Gilberto, primo violoncello della Scala) che si alternano a elementi disegnati dall'autore. Sono esposti anche alcuni teatrini di carta realizzati durante l'infanzia e i suoi primi tre albi a fumetti disegnati e rilegati a 12/13 anni. Un sottofondo con la musica, classica e jazz, che Crepax amava ascoltare mentre disegnava, anima questa sezione, facendo sentire il visitatore nel luogo delle "generazioni" (sia in concreto che in senso metaforico). In una stanza attigua, le citazioni pittoriche e musicali prendono forma con storie dedicate alle opere dello scultore Henry Moore o del pittore Vassili Kandinsky e ai generi musicali più amati dalla musica classica, colonna sonora di una storia d'amore, al jazz, ideale per accompagnare un noir d'azione.
Il tempo della storia.
Crepax amante della storia, con particolare attenzione all'estetica delle battaglie. Fedele riproduttore di avvenimenti, ma anche suggeritore di intelligenti metafore, corsi e ricorsi della storia. Il tema della passione politica di Valentina è affrontata in una fedele ricostruzione della rivoluzione russa (Viva Trotskij) e col poderoso affresco cinquecentesco "La caduta di Mac Similiano XXXVI", metafora della guerra del Vietnam. Fra le altre storie a sfondo politico: una rivisitazione del '68 (Storia di U come Uomo) e una sottile critica al femminismo (Rembrandt e le streghe). Esposti anche alcuni dei manifesti politici disegnati da Crepax in quegli anni.
Rino Giardiello © 11/2008
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La mostra:
Guido Crepax. Valentina, la forma del tempo
Triennale Bovisa
21 settembre 2008 – 1 febbraio 2009
a cura di Caterina Crepax e Massimo Gallerani
Progetto espositivo: Caterina Crepax con Massimo Gallerani e Gigi Saccomandi
Progetto multimediale: Luca Scarzella e Francesco Lupi Timini - Stalkervideo Milano
Montaggio ed elaborazioni video: Daniele Donati, Vinicio Bordin, Anna Frigo, Michele Innocente
Interattività e ambienti sonori: Studio Ennezerotre
Catalogo Carlo Cambi Editore
Ingresso: 8/6/5 euro
Orari: dal martedì alla domenica dalle 11 alle 23