Una piccola, fotogenica meta dove regnano creatività e silenzio per concedersi una pausa ritemprante... quasi zen.
A poche decine di chilometri da Roma in direzione nord, a cavallo tra la Cassia e la Flaminia e tra le province di Roma e Viterbo, sorge un comune piccolo quanto caratteristico: si tratta di Calcata, costruita su di una rupe nei pressi del Treja, fiume che sfocia nel Tevere ed il cui percorso, tortuoso ed affascinante, merita a sua volta una visita - non a caso esiste il Parco Suburbano Valle del Treja.
Negli anni '60, in seguito a diversi cedimenti geologici, la
popolazione di Calcata si è spostata a Calcata Nuova, a
poche centinaia di metri dal borgo originario; ma il rischio
di ritrovarsi con un'altra Civita di Bagnoregio (la città
che muore: un altro dei mille e più luoghi d'Italia degno di
una visita) è stato scongiurato, perché più o meno a partire
dagli anni Settanta il borgo si è ripopolato grazie
all'arrivo di pittori, scultori, creativi, architetti e
quant'altro.
Tre scorci di Calcata, tra luoghi d'arte (a destra, l'ingresso ad una Legatoria), placidi abitanti immersi in una pace d'altri tempi, scalette e scalini d'ogni foggia.
Una passeggiata per Calcata, possibilmente non nei giorni del fine settimana quando i turisti sono un po' ovunque, è qualcosa che ritempra lo spirito e che riduce a rumore di fondo i ritmi e le frenesie della vita quotidiana; vi si ritrova quella placida serenità che pure ci pervade quando visitiamo località simili (vengono in mente, ma solo per vicinanza geografica, Assisi, Spello, Gubbio), ma che qui si spoglia di ogni connotazione religiosa e sacrale, per diventare soltanto una rilassatezza soffusa, quasi zen.
Agostino Maiello © 01/2007
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Come raggiungere Calcata