Viterbo città dei papi, del maresciallo Rocca, del film "Il vigile" col mitico Sordi, di un vecchio spot di un detersivo che si chiama come una squadra olandese di calcio
.
E, aggiunge chi scrive che vicino a Viterbo vive -, città di ottime zuppe (farro, ceci, fagioli
). Ma da oggi Viterbo è anche la città che dà alla luce ObiettivoUomoAmbiente, biennale di fotografia, dibattiti, scienza e cultura. L'Università degli Studi della Tuscia, infatti, ha ben pensato di celebrare i suoi primi venticinque anni di vita organizzando, dal 23 settembre al 9 ottobre, un evento ricco di interesse per chiunque si occupi di fotografia, e non solo: vorremmo dire di cultura in generale, nel senso più ampio del termine. Con il patrocinio di Regione, Provincia, Comune e Camera di Commercio, e con la collaborazione tra gli altri di Canon, Corbis e l'agenzia Grazia Neri, ben 29 mostre fotografiche attendono gli appassionati di fotografia in vari punti della città. Si tranquillizzi chi ha in mente una visita: si fa tutto tranquillamente a piedi, magari in due tappe visto che le mostre sono davvero tante.
In aggiunta alle fotografie (esposte nelle mostre e discusse in vari incontri) è doveroso menzionare le altre componenti dell'evento: trenta dibattiti scientifici, più il lancio dell'Anno Mondiale per la Lotta alla Desertificazione, deliberato dall'ONU per il 2006 e che sarà per l'appunto presentato a Viterbo da varie personalità tra cui il ministro per l'Ambiente Matteoli, il direttore generale della FAO, ed un paio di premi Nobel tanto per gradire; il tutto per tre giorni di ulteriori dibattiti. Ancora, c'è una interessante mostra itinerante sulla casa ecologica, ed una selezione di contributi dall'archivio di RAI Teche di cui parliamo in un riquadro a parte (per i dettagli di tutta la biennale si può consultare il
sito ufficiale.
Concentriamoci dunque sulle mostre fotografiche. Ce n'è per tutti i gusti, dal bianconero vecchia maniera alle più moderne elaborazioni digitali, tutte legate da un taglio documentaristico di fondo che ben lega con l'idea alla base del progetto (citiamo dal programma: "Immaginando ObiettivoUomoAmbiente come un giornale [
] che vuole essere uno straordinario mezzo di divulgazione, educazione e conoscenza, in cui scienza e arte si incontrano in una moderna alchimia tra comunicazione e conoscenza"). Troviamo dunque reportage sui siti protetti dall'Unesco (i "patrimoni dell'umanità", con molte ottime foto di Guido Cozzi), sugli animali a rischio (piacevolissime le immagini di Emanuele Coppola sulla foca monaca, animale per il quale confessiamo di nutrire un debole), sullo stato di salute del pianeta (notevoli i lavori di Gary Baasch sul riscaldamento globale, splendide molte foto di Frans Lanting sulla biodiversità, di Paolo Woods sul petrolio e di Christian Ziegler sulla foresta pluviale). Bellissimi, ancora, i bianconero di Pablo Balbontin sui pastori erranti della vecchia Persia, così come tecnicamente di altissimo livello, e dal contenuto spesso disturbante, le immagini di Peter Menzel sull'entomofagia
ovvero il mangiare gli insetti. A detta di molti dei soggetti fotografati si tratta spesso di un cibo squisito; chi scrive confessa di subire il rigetto indotto da un'educazione occidentale, e preferisce suggerirvi le zuppe di cui all'inizio dell'articolo.
Non è necessario spendere molte altre parole su ObiettivoUomoAmbiente. Si tratta di un'iniziativa valida ed ambiziosa, che in questa sua prima occasione ci pare aver centrato in pieno l'obiettivo, ed attendiamo con fiducia la prossima edizione, nel 2007. Nel frattempo non ci resta altro che suggerirvi caldamente di trascorrere un fine settimana a Viterbo, che biennale a parte è una bella cittadina con molto da vedere (dintorni inclusi, ma del resto in Italia c'è qualcosa di meritevole ogni cinquecento metri); le oltre seicento opere in mostra sazieranno anche il più avido degli appassionati di fotografia. E a proposito di saziare, abbiamo già detto delle ottime zuppe che fanno a Viterbo?
Agostino Maiello © 09/2005
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IMMAGINARE I LUOGHI
Immaginate la Sicilia, che già è bella di suo. Pensate ora alla Sicilia barocca, un'area che se si trovasse in un Paese serio attirerebbe tutto l'anno una quantità di turisti difficile da immaginare, ed a tutto questo aggiungete le immagini di Folco Quilici, o le parole di Leonardo Sciascia. "E ho detto tutto", diceva spesso in un film un certo Peppino De Filippo. Sono solo due tra i ventisette programmi televisivi che è possibile visionare all'interno di ObiettivoUomoAmbiente, riesumati da RAI Teche tanto per ricordarci ancora una volta che il tempo è galantuomo: questi lavori realizzati da fior di professionisti sarebbero di grande insegnamento per tanti improvvisati documentaristi odierni. Difficile chiedersi, alla fine della selezione, perché accendendo il televisore non si trovi più spesso Dario Fo che, dall'Accademia di Brera, ci racconta la vita di Leonardo da Vinci, anziché l'ennesimo gruppo di semiVIP che cincischiano su un'isola tropicale.
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