PORTFOLIO UMBERTO VERDOLIVA
Romano Sansone e Rino Giardiello, maggio 2008

Alzi la mano il fotografo che non ha mai avuto la sensazione di essere arrivato al capolinea e, pure nella infinita varietà dei soggetti, di non riuscire a fare altro che ripetersi.

Neanche i grandi maestri ai quali potrebbe essersi eventualmente ispirato sono più di grande aiuto, e chi non si sente più un principiante ha bisogno di grande coraggio e umiltà per infrangere le barriere di quello che per lui è diventato convenzionale. Non è tanto il buttarsi tutto alle spalle che pesa, quanto la prospettiva di doversi di nuovo confrontare con l'insuccesso. Così si vaga tra i forum ed i siti di photosharing nella speranza di trovare qualche filo conduttore, scoprendo con un pizzico di cattiveria o di delusione, a seconda del proprio carattere, di trovarsi in numerosa compagnia. Finché la pazienza non viene premiata e si incontra per caso un Umberto Verdoliva. Bisogna dire subito che il contatto si è stabilito perché abbiamo riscontrato alcune affinità nei nostri modi di concepire la fotografia: il viaggio come occasione per guardare e riportare nella memoria immagini che non devono necessariamente tradursi in fotografie, la fotografia di strada mirante a cogliere semplici momenti nella vita di ogni giorno, ed un uso cosciente della luce come mezzo di comunicazione di stati emotivi. Ma il parallelo finisce qui, l'autore ha la capacità di conferire alle sue foto un carattere di originalità che si conserva attraverso ciascuno dei suoi progetti. Per questo le foto che presenteremo in numero necessariamente limitato non raccontano tutta la storia, bisogna visitare il suo sito.
La seconda caratteristica che lo distingue è la capacità di "cambiare marcia". I diversi progetti non si differenziano solo per il contenuto, ma per lo stile. Passando da uno all'altro si direbbe di avere a che fare con fotografi diversi. Per questa presentazione abbiamo scelto per prima, dalla sezione "Storie di strada", la serie "Nel quotidiano".

© Nadir Verdoliva

Le foto di gente che legge non sono una novità, dov'è quindi l'originalità alla quale avevo accennato? Nel fatto che attraverso tutta la serie la persona immersa nella lettura non si impone in primo piano, con l'ambiente circostante appena accennato a farle da contorno, ma è colta in un ambiente che la domina con la sua dimensione, con i suoi dettagli e con quanto vi avviene. In questo modo si mette in evidenza l'estraniarsi del soggetto da quanto lo circonda. A rifletterci bene, l'atto stesso di leggere comporta un estraniarsi, e quindi qualunque foto di questo genere dovrebbe trasmettere questa sensazione, ma si tratta di una riflessione a posteriori: le foto di Umberto Verdoliva invece ce lo comunicano a prima vista. In questa serie non troviamo una particolare ricerca sulla luce, il fotografo registra il soggetto, l'azione e l'ambiente con la luce disponibile al momento; le cose cambiano nelle serie "Luci e controluci" dalla sezione "Storie di luce", e nelle serie "L'attesa..." e "Lettere d'amore" dalla sezione "Storie di emozioni". Nel primo caso a fare da soggetto è la luce stessa, perché le ombre, volutamente chiuse, ci riportano a situazioni reali quando, abbagliati da un sole basso, non riusciamo a distinguere i dettagli scuri di una scena. Va da sé che composizione accurata e presenza umana sono elementi essenziali dell'immagine, ma la prima cosa a colpirci è la luce.

© Nadir Verdoliva

Nelle "Storie di emozioni" la luce non è il soggetto, né serve allo scopo di renderlo visibile, talmente ovvio che non ne siamo neanche coscienti, ma si integra con il soggetto per formare un tutt'uno di notevole efficacia espressiva. È la luce degli interni di una casa del sud, i cui abitanti, come tutti noi meridionali, si lamentano quando piove ma il sole vogliono vederlo stando all'ombra: persiane chiuse o tende spesse creano così una luce avvolgente che modella i volti ed i mobili antichi e diffonde un'atmosfera di malinconica serenità che ben si addice ai temi trattati.

© Nadir Verdoliva

Una visita al sito permetterà di osservare altri temi e foto singole degne di essere viste.

Romano Sansone © 05/2008
Riproduzione Riservata

© Rino Giardiello Nadir Verdoliva

Il simpatico, oltre che bravo, Umberto Verdoliva in visita a Pescara presso la redazione di Nadir Magazine (ph. Rino Giardiello).