Basta poco per creare le immagini di Gloria, eppure non sono immagini che tutti sono in grado di creare.
Forse perché l'ingrediente base è quello che non si trova neanche nei gadget della più dotata reflex entry-level autotutto: la fantasia.
È la fantasia il comune denominatore delle foto di Gloria, e sono frutto della sua straordinaria sensibilità: la tecnica è quella che serve sul momento, quindi mai ripetitiva, e non è quella che può sembrare da una prima occhiata, cioé digitale.
Contro qualsiasi apparenza, la maggior parte delle foto di Gloria è realizzata con tecniche tradizionali: sandwich, esposizioni multiple, trattamenti e maltrattamenti dell'emulsione. Qualche volta il montaggio avviene anche grazie al computer, è vero, ma non è la cosa fondamentale per giudicare le sue immagini: non è il mezzo che c'interessa, né la marca della sua reflex o dei suoi obiettivi.
Ci interessano le sue immagini che ci affascinano, ci coinvolgono, ci sbalordiscono e ci fanno pensare.
Possono non piacere a tutti (soprattutto i puristi della fotografia storceranno il naso), ma a Gloria va riconosciuto il merito di allargare quella altrimenti sottilissima linea di confine tra la fotografia come documentazione della realtà e la rappresentazione del proprio mondo interiore.
Rino Giardiello © 07/2001
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