GENTE D'INDIA
Reportage fotografico di Matteo Amantini
Rino Giardiello, novembre 2013

L'India è fatta di folla, confusione e, soprattutto, colori.

E' un bel soggetto per un fotografo, ma è anche un soggetto facile perché il mix tra esotico, pittoresco e colori, non manca di offrire immagini gradevolissime anche al più incapace dei fotografi. 

L'India ostenta i suoi colori, ma offre anche foto di sicuro effetto coi suoi mendicanti, i bambini sporchi e denutriti, gli occhi sgranati e le mani tese verso il turista: credo di non aver mai visto nessun fotografo, fosse pure l'anziana signora con la compattina a pellicola, non tornare con qualche foto ben riuscita dall'India, dall'Africa, da Cuba e dagli altri paesi dove, purtroppo, c'è ancora tanta miseria.

Facile suscitare il plauso di parenti, amici e fotografi del proprio circolo fotografico con questo tipo di coloratissime immagini, meno facile è ottenerlo con le immagini scattate da Matteo che si è mosso con rispetto tra la folla in cerca di volti e persone intente a parlare, lavorare, pregare e non a mendicare. Anche l'uso del bianconero, seppur digitale (ma conosciamo Matteo da tempo per il suo ottimo bianconero con la pellicola) fa parte di questa scelta diversa che vuole mostrare le persone senza abbagliare coi colori e senza voler impressionare con scatti facili e scontati.
Il bianconero esalta le luci e le ombre, annulla i cromatismi; i gesti, le persone ed i momenti di vita diventano più silenziosi ma più evidenti: in queste foto manca il rumore che assorda e distrae.

"Sono giusto alcuni scatti dal mio viaggio tanto sospirato in India" - mi spiega Matteo guardando insieme le foto sul mio monitor - "che ho deciso di affrontare con un'attrezzatura fotografica ridotta al minimo lasciando a casa la reflex e le relative ottiche. Ho portato solo una fotocamera con sensore APS-C e focale fissa da 35mm equivalenti. Questo mi ha obbligato a fotografare le persone da molto vicino, di alcuni soggetti sentivo l'odore e il loro sguardo su di me. Gente povera ma con tanta dignità. Non ho mai visto un gesto di rabbia o d'intolleranza, solo tanta gentilezza e disponibilità, e credo di aver ricambiato fotografando con altrettanta gentilezza e, soprattutto, molto rispetto, lo stesso che vorrei provasse chi guarderà le mie foto".

Rino Giardiello © 11/2013
Foto di Matteo Amantini
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