Ci siamo, le vacanze sono alle porte, un'ultima occhiata alla borsa: spazzolino, magliette, telo da mare, sandali sì, c'è tutto, ma forse dimentichiamo qualcosa: i soldi? Sì, presi anche quelli, lì, insieme ai documenti e allora cosa manca? Ma certo, è ovvio: la macchina fotografica! Per molti viaggiare e le vacanze sono uno dei momenti più importanti, e anche se non si è appassionati di fotografia fa parte del rito "vacanziero" portarsi dietro qualcosa che permetta nel tempo di ricordare i posti e le situazioni vissute.
Ma la fotografia non è solo un comodo surrogato del taccuino o una prova per dimostrare che "io sono stato li" (i giapponesi insegnano), è anche il tramite della nostra voglia di scoprire, memoria della nostra capacità d'osservare, specchio della sensibilità per ciò che abbiamo intorno. Insomma a livelli diversi e con scopi diversi è lo strumento per comunicare agli altri parte di noi.
La preparazione di un viaggio, ma anche di un semplice weekend, è fatta di tante cose, tutte con il preciso scopo di godere al meglio il nostro tempo senza dover rimpiangere d'aver dimenticato qualcosa, e l'attrezzatura fotografica è parte irrinunciabile del nostro bagaglio. Non ho l'arroganza di voler stabilire cosa sia meglio e cosa no, ma solo l'intenzione di dare indicazioni e consigli legati soprattutto a come viaggiamo e a cosa desideriamo in termini di risultati. E' chiaro che se viaggiamo in autostop sarà quantomeno scomodo e poco pratico portarci appresso una 6x6 con relativi accessori
vediamo, allora, come organizzarci.
Zaino in spalla
Viaggiare con lo zaino in treno, autostop, bus od altro impone sempre delle limitazioni. Non abbiamo molto spazio, il peso del bagaglio è determinante per non ritrovarsi sfiniti alla fine della giornata: insomma, bisogna essere pratici e capire a cosa vogliamo rinunciare. Una macchina compatta, magari con uno zoom non eccessivo, potrebbe essere l'ideale, in alternativa una reflex non ingombrante con il normale o uno zoom di base come il 35-70 accompagnata da un cavalletto tascabile. Le compatte ci sono per tutte le tasche, possiamo spendere dai 50 Euro in su (ci sono anche da meno, ma un minimo di qualità non fa male) e se il portafoglio lo permette sul mercato troviamo apparecchi ottimi con obiettivi che competono tranquillamente con reflex di fascia media. Possiamo partire da una Olympus come la Miu II con ottica fissa dotata di un grandangolo ottimo, od optare per una con lo zoom, meno luminoso ed incisivo ma decisamente versatile (tipo Miu II Zoom 80). Esistono anche ottime compatte di marche blasonate (come Leica, Canon, solo per citarne alcune) che non si fanno pagare solo in nome, ma sono in grado d'offrire immagini d'alta qualità .
In moto
Viaggiare in moto pone limiti simili, in termini di problemi di spazio e peso, a quelli che dà il bagaglio a mano, ma fra borse laterali, bauletto e borsa da serbatoio abbiamo sicuramente più possibilità di trovare una buona collocazione. La soluzione migliore quella di mettere un marsupio o una piccola borsa ben imbottita dentro quella da serbatoio: le vibrazioni non sono eccessive, e la macchina è a portata di mano. Una reflex con il corredo base (24 o 35mm, 50 e 135mm) è la soluzione migliore per chi non ha esigenze specifiche, in alternativa potremmo optare per un paio di zoom (35-70 e 70-200) con le solite limitazioni per quanto riguarda resa ottica e luminosità. Se poi abbiamo la possibilità potremmo affiancare al tutto una compatta come macchina d'emergenza o per usare pellicole diverse (il b/n sulla reflex ed il colore sulla compatta, o viceversa). Aggiungerei un piccolo kit per la manutenzione a base di cartine per pulire gli obiettivi, un paio di cacciaviti da orologiaio (spaccato e a croce) e del nastro telato nero, che può sempre essere utile.
In auto
Viaggiare con un'auto a disposizione è la situazione più "comoda" per portare appresso quasi tutto il nostro corredo (ammesso che ne abbiamo uno corposo!). Quindi: reflex (magari anche medio formato) con il corredo base, da integrare con un grandangolo ed un tele più spinti (un 21 e un 200 o 300 mm), e visto che ci siamo completare il tutto con un secondo corpo, e (per me irrinunciabile) una buona compatta da taschino.
Volendo riepilogare, direi che il nostro corredo possa crescere in base alle nostre disponibilità, sia di spazio che economiche, quindi:
Una nota a parte merita la macchina digitale. Non voglio entrare in disquisizioni sulle qualità e/o capacità di questo sistema, ma solo riflettere sul difetto maggiore degli apparecchi in commercio (nessuno escluso): l'autonomia. Non parlo della dipendenza dalle batterie, problema che affligge più di una macchina tradizionale, ma del numero di scatti che possiamo fare prima di riempire tutta la memoria. Il problema non si pone per chi, normalmente, è abituato a scattare al massimo un paio di rullini, la memoria della macchina con l'aggiunta di una card accessoria è sufficiente a soddisfare tale esigenza, ma se ci piace scattare finiremo sicuramente con l'avere dei problemi, a meno di non investire una cifra considerevole in card
oppure avere a disposizione un computer portatile su cui scaricare le immagini dalle schede di memoria.
Detto tutto? Assolutamente no! Viaggiare significa trovarsi di fronte a quasi tutte le situazioni possibili ed immaginabili, dal caldo torrido che "cuoce" i rullini al freddo polare che gela e blocca le tendine dell'otturatore, strade che fanno vibrare i mezzi fino a smontare le ghiere degli obiettivi... ma per questa volta ci fermiamo qui.
Maurizio Chelucci © 06/2002
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