Abbiamo già parlato del corredo di base che dovremmo avere con noi nell'articolo sui viaggi, cercheremo adesso di capire quale "contenitore" risulti più idoneo alle nostre esigenze. Prima, pero', vorrei dare alcune indicazioni generali, maturate con l'esperienza, che sono sempre valide:
- la macchina deve essere facilmente accessibile;
- le borse dovrebbero essere più anonime possibili, pochi colori sgargianti e molta discrezione (le sponsorizzazioni gratuite e vistose hanno il solo effetto di attirare l'attenzione di chi non sempre vi segue perché siete "belli");
- non è indispensabile avere molto spazio per le pellicole: queste, una volta impressionate, andrebbero messe in un altro contenitore (meglio se termico) da lasciare, quando andiamo in giro, nel luogo che riteniamo più sicuro; una macchina rubata prima o poi si sostituisce, le foto scattate quasi mai!
- tasche, taschine e divisori sono sempre utili, è importante che questi ultimi siano adattabili ed imbottiti;
- le valige sono quelle che proteggono meglio l'attrezzatura ma allo stesso tempo le più scomode da portare in giro. Chi le usa lavora generalmente in studio oppure trasporta tutto il materiale per poi scegliere, di volta in volta, le attrezzature più adatte da sistemare in una borsa più piccola.
- il tessuto deve essere robusto ed impermeabile, le chiusure devono essere con cerniera, meglio se protetta da nastratura supplementare; polvere e sabbia non devono passare.
A questo punto, tenendo conto di quanto detto, possiamo occuparci della borsa, facendo una distinzione fra chi ha un corredo limitato e chi invece ha a disposizione corpi, obiettivi ed accessori.
Per chi ha problemi di spazio ed ha (o può portare appresso) una sola fotocamera la scelta non è difficile: una borsa piccola capace di contenere l'apparecchio ed eventualmente qualche pellicola.
Possiamo scegliere fra un modello con tracolla (la maggior parte di quelli in vendita) od un marsupio, che rispetto al tipo precedente offre il vantaggio di far avere la macchina sempre a portata di mano, protetta dagli urti e da mani invadenti. Una valida alternativa alle borse tradizionali sono i protective hard cases, compatti ed accessibili: hanno sostituito quella che un tempo veniva chiamata "borsa pronto" e spesso dispongono di spazio per trasportare anche un secondo obiettivo.
Non farei una grossa distinzione fra chi ha un buon corredo (macchina, obiettivi, flash ed altro) e chi ha in casa mezzo negozio d'ottica. A meno di non viaggiare con un portatore, sarà necessario stabilire con cura cosa portare ed immaginare il tipo di situazioni che andremo a fotografare. Per tutti sarà quindi comoda una borsa di quelle a bauletto con l'apertura dall'alto o un modello a zaino (che lascia spazio anche per indumenti, qualcosa da mangiare etc.) che portino un intero corredo comprensivo di 3-4 obiettivi, flash e qualche filtro; affiancherei, inoltre, al borsone o allo zaino una borsa più piccola (magari un marsupio) per l'eventuale secondo corpo i cui vantaggi sono diversi:
- si divide il peso;
- una macchina è sempre pronta;
- in caso di "spiacevoli perdite" abbiamo maggiori possibilità che almeno una delle due si "salvi";
- una borsa più piccola e leggera si porta volentieri (magari solo per andare a pranzo), anche quando non abbiamo scopi precisi.
In conclusione sono sempre il buon senso e lo studio preventivo del viaggio elementi determinanti per evitare il superfluo e fronteggiare al meglio e con poco stress la vacanza; quindi scegliete con cura in base al viaggio che farete, calibrate i pesi, gli ingombri e
un ultimo consiglio per tutti: tenere una compatta in tasca, per essere sempre pronti!
Maurizio Chelucci © 06/2002
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