UNA GITA IN GERMANIA
Una visita ai prestigiosi stabilimenti Agfa
Rino Giardiello, settembre 2000

Nel novembre del 1994 sono stato invitato a visitare una fabbrica ed altre strutture del gruppo Agfa. Insieme ad altri colleghi, una ventina all'incirca, mi ritrovai sull'aereo che ci doveva portare in terra teutonica.

In aereo cominciai a far caso alle varie attrezzature fotografiche: in fondo è la caratteristica di qualsiasi appassionato di fotografia, si guarda prima la fotocamera e poi la persona che ce l'ha. Devo dire che rimasi sorpreso nel vedere che avevano tutti con sé delle borse fotografiche alquanto voluminose: io mi ero limitato a portare con me una compatta, la Contax T, e qualche rullino BN (per chi proprio non può farne a meno di saperlo, erano: HP5, T-Max 400 e Delta 400. Lo strano assortimento era dovuto ad un test/confronto che stavo effettuando).

L'occasione era la presentazione delle nuove pellicole Agfa HDC. La città base era Colonia, mentre la fabbrica si trovava in una località nelle vicinanze di cui, in tutta sincerità, non ricordo il nome (mentre ricordo, come si è visto, le pellicole che portai con me: deformazione professionale!).

Nel corso di quei giorni visitammo la fabbrica Agfa/Perutz, i centri di ricerca e seguimmo delle interessantissime conferenze, il tutto condito da simpatiche gite turistiche e da solenni degustazioni gastronomiche in posti tipici.

La visita alla fabbrica fu l'occasione per scoprire, tra le altre cose, che le pellicole Perutz escono dalle stesse linee di produzione delle Agfa. Un tecnico mi spiegò che l'enorme bobinone di pellicola è sempre lo stesso, ma le due estremità (più incostanti) vengono commercializzate col nome Perutz, la parte centrale (migliore e più costante), col marchio Agfa. Stranamente il fatto che si tratti delle estremità comporta anche un leggero aumento della granulosità e del contrasto (ma a volte i colori squillanti delle Perutz non mi dispiacciono).

Colonia, foto di Rino Giardiello © Nadir MagazineDurante una delle varie escursioni organizzate dall'Agfa, in occasione di una gita su un battello, il gruppo si affiatò e tutti noi ci divertimmo un bel po'. Mai viste tante fotocamere importanti tutte insieme per una gita: c'erano persino delle Hasselblad utilizzate con la disinvoltura (e per gli stessi scopi) di una compatta autofocus! Tutti si sbizzarrivano fotografando gli stessi partecipanti ed i monumenti che ci venivano mostrati (per non parlare della hostess alta e bionda che ci "accudiva"): io, senza disdegnare qualche banale foto ricordo, ho cercato situazioni diverse che mi permettessero di effettuare il test delle pellicole (e da allora rinunciai per sempre alla T-Max ed alla Delta 400. Ho fatto alcune belle foto ma la resa di quelle due pellicole mi deluse talmente che neanche le stampai).

Un giorno andammo a visitare una famosa birreria, a Colonia. Arrivammo col pullman davanti al locale e subito tutti entrarono seguendo l'hostess.

Era una bellissima giornata di sole, pur essendo novembre, e gli alberi spogli proiettavano le loro ombre sul lungo muro perimetrale della birreria.

Mi attardai e lasciai che gli altri entrassero, in modo da poter finalmente fare la foto che desideravo senza nessuno davanti.

Finalmente rimasi solo.

"Rino, allora arrivi?", mi chiamò qualcuno.

Con la Contax T, mettere a fuoco e scattare fu questione di un attimo.

"Sì, adesso sì", e raggiunsi gli altri all'interno.

Colonia, foto di Rino Giardiello © Nadir Magazine

Rino Giardiello © 9/2000
Riproduzione Riservata