GRANDE FORMATO "FAI DA TE"

FAI DA TE?

Costruirsi da soli la propria macchina fotografica? Con il grande formato si può, o meglio, si potrebbe se…

Beh, innanzitutto se si è precisi e meticolosi come dei veri modellisti. Io, per esempio, non mi ci metterei nemmeno. Non so incollare due pezzi senza che l'adesivo coli e fili dappertutto. Quando poi mi sono spalmato di colla le dita devo pulire i pezzi con il solvente perché sono tutti imbrattati. Alla fine li stacco e ricomincio daccapo perché nel frattempo mi sono accorto che non combaciano come dovrebbero. Per appendere un chiodo al muro faccio almeno sei buchi, che diventano dodici se i punti di attacco devono essere due. Io non so come un quadro possa apparire storto quando l'ho appeso con l'aiuto di una livella a bolla. Evidentemente vivo in una casa asimmetrica… Insomma, come bricoleur e modellista sono una frana e il modellino della HMS Victory, regalatomi nel lontano 1973, giace tuttora smontato nella sua confezione originale in qualche dimenticato ripostiglio.

Per cui già sapete che chi vi parla è un po' di parte, o per lo meno nutre una sana diffidenza nei confronti dei venditori di automobili in kit di montaggio. Certo, non ha torto chi vi ammonisce che "by building your own camera you can spend more of your money on a good lens". Dichiarazione incontrovertibile, direi addirittura lapalissiana. Allora, perché non andiamo ad approfondire la faccenda? Detto fatto: rapida ricerca in rete ed eccoci da Bender Photographic Co. (http://www.benderphoto.com), che vende kit per il montaggio di macchine di grande formato.
La Bender nacque nel 1977 ad opera di Jay Bender, studente di fotografia alla Southern Illinois University. Gli serviva una macchina da usare per le esercitazioni in classe e non poteva permettersi i numerosi (e costosi) modelli in commercio. Perciò si mise a studiare il problema giungendo all'ovvia conclusione che una macchina di grande formato è un aggeggio concettualmente semplice, purché si sappiano mantenere entro livelli contenuti le tolleranze meccaniche. L'unica difficoltà vera era garantire la perfetta tenuta di luce. Jay costruì un prototipo 5x7", cui seguì una 4x5" più perfezionata e dal look elegante. Gli altri studenti mostrarono di apprezzare l'idea e iniziarono ad acquistare da Jay i piani di fabbricazione. Ma molti di loro non potevano di fatto attuarli, non avendo la possibilità di procurarsi la materia prima, né di utilizzare seghe da banco, trapani, torni ed altre attrezzature del genere. Ecco allora l'idea del kit di montaggio. Jay Bender avrebbe fornito i pezzi pretagliati e le istruzioni per il montaggio, a costi decisamente competitivi rispetto a quelli necessari per acquistare un modello industriale. Dopo poco tempo alcune riviste minori pubblicizzarono l'iniziativa di Bender, che iniziò così a formarsi una discreta clientela. Ma il vero salto di qualità avvenne quando l'annuncio pubblicitario di Jay fu pubblicato dalla diffusissima "Popular photography". Le richieste aumentarono e questo mise in difficoltà il giovane Bender, che non disponeva delle risorse economiche sufficienti per installare una manifattura di dimensioni adeguate. Gli venne in aiuto il compagno di studi Steve Lind, che mise a disposizione un suo non indifferente deposito bancario. Oggi Jay Bender produce centinaia di kit, provvedendo ancora personalmente al taglio dei pezzi.

Gli attrezzi necessari per il montaggio sono quelli normalmente posseduti da chiunque faccia ogni tanto qualche lavoretto in casa:
  • Un cacciavite piccolo
  • Un cacciavite medio
  • Una riga
  • Una matita
  • Una squadra
  • Una lima fine
  • Un trapano manuale o elettrico
  • Punte da legno per il trapano (evitare le punte di vidia per fare i buchi nei muri!)
  • Morsetti
  • Colla per legno tipo Vinavil
  • Colla tipo Attack
  • Vernice nera opaca
  • Lucidante per il legno
  • Un'assicella piatta (circa 10x10 cm)
  • Blocchetti in legno di varie misure
  • Carta vetrata di varie gradazioni
  • Occhiali protettivi e mascherina antipolvere

E' raccomandabile poter utilizzare un piano di lavoro espressamente dedicato alla preparazione e al montaggio dei pezzi, che certamente richiederà qualche settimana (soprattutto se vi ci dedicate nel tempo libero). Sarebbe scomodo dover sgomberare il tavolo due volte al giorno perché vostra moglie deve apparecchiare!

Il kit 4x5" permette di costruire una macchina con le seguenti caratteristiche:

  • Basculaggio sull'asse verticale: 45° su entrambe le standarte
  • Basculaggio sull'asse orizzontale: 45° su entrambe le standarte
  • Decentramento orizzontale: 76 mm su entrambe le standarte
  • Decentramento verticale: 70 mm su entrambe le standarte
  • Massima estensione del soffietto: 560 mm (wow!)
  • Peso: solo 1360 g (ri-wow!)

Il kit 8x10 offre invece un apparecchio base che pesa circa 2600 grammi, il che è comunque poco considerando il formato.

Ed ecco i prezzi:

  • Kit per la costruzione della macchina 4x5": $ 279.50
  • Piastra portaottica: $ 6.00
  • Chassis 4x5": $ 24.95
  • Panno nero: $ 26.95
  • Soffietto floscio per grandangolari: $ 34.95
  • Rotaia di banco da 560 mm: $ 19.95
  • T-Shirt Bender (pure quella ti rifilano!): $ 9.95
  • Adattatore per riprese panoramiche 2x5": $ 14.95
  • Kit per la costruzione della macchina 8x10": $ 379.50
  • Piastra portaottica: $ 7.50
  • Chassis 8x10": $ 79.95
  • Panno nero: $ 39.95
  • Dorso con vetro smerigliato: $ 39.95
  • Adattatore per riprese panoramiche 4x10": $ 24.95

Se facciamo due conti salvando solo l'indispensabile (macchina, almeno due piastre, soffietto floscio e rotaia di banco, sennò come caspita faccio funzionare la macchina), arriveremo a spendere $ 346,4 per il 4x5" e $ 434,45 per il formato maggiore, che aggiunti alle spese di spedizione e alle tasse doganali fanno una cifra mica da ridere. Se a questa aggiungete il tempo necessario per il montaggio (anche il tempo ha un costo, per ciascuno diverso: il mio lo ritengo prezioso), arriverete forse alla conclusione a cui sono giunto io, e cioè che è più conveniente cercarsi una folding usata.

Poi, per carità, la fotografia è innanzitutto un hobby, per cui si può anche decidere di spendere un po' di più per avere in cambio il divertimento e la soddisfazione di poter dire: questa l'ho fatta io. Avevo uno zio con l'hobby della pesca: si era costruito da solo una canna supersofisticata in fibra di carbonio. Non ci prendeva nemmeno un'acciuga. Alla fine la appese di traverso al muro del salotto (dovette segarne via un pezzo perché neppure in diagonale ci stava tutta) e a tutti quelli che lo andavano a trovare la mostrava orgoglioso dicendo che se l'era fatta da solo. Un solo particolare taceva: che tra materiale, colla e attrezzature gli era costata più di tre milioni.

Michele Vacchiano © 10/2000
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