Svolgere questo test è stato davvero impegnativo, perché una volta analizzate le varie immagini ottenute dai due obiettivi è stato particolarmente difficile emettere un giudizio netto. Insomma, è un test facile e difficile allo stesso tempo, che porta a delle conclusioni per alcuni aspetti e non ne porta per altri, visto che le variabili in gioco, le situazioni e le necessità di ognuno sono molteplici... davvero troppe!
Ho cercato, tuttavia, di effettuare un test rigoroso in situazioni ripetitive e controllate - ma anche in situazioni "sul campo" - e ritengo che la cosa migliore sia arrivare subito alle conclusioni senza dilungarmi in descrizioni preliminari. E dunque, in sintesi: si tratta di due eccellenti obiettivi nati per lavorare a tutta apertura, ma hanno due rese molto diverse e non è detto che una delle due sia la migliore in senso assoluto.
Di sicuro, nella scelta può giocare un ruolo determinante la possibilità di disporre di un veloce autofocus rispetto al dover focheggiare in manuale (cosa non difficile vista la luminosità, ma pur sempre più lenta). Ma questo è uno dei pochi punti fermi della questione.
Sarebbe facile dire che lo Zeiss sia migliore come resa ottica, ma la verità è che non è sempre così: senz'altro, in determinate situazioni, lo Zeiss mostra tutta la sua ariosità e tridimensionalità, caratteristiche che rendono un'immagine più "pulita" e "reale", ma ci sono altre situazioni in cui la maggiore nitidezza del Nikon a tutta apertura è impagabile. E non è nemmeno una questione di generi: si potrebbe pensare, ad esempio, che la morbidezza del Planar sia l’ideale per valorizzare qualsiasi ritratto, ma neanche questo sarebbe vero; se il soggetto ritratto è un bambino o una sposa, è sì preferibile la resa ariosa dello Zeiss e la sua morbidezza, ma se il soggetto è un vecchio pescatore pieno di rughe, è assai probabile che sia meglio il Nikon.
Va precisato che la resa più morbida dello Zeiss non corrisponde ad una effettiva, minore risolvenza (è possibile contare i brufoletti della pelle in maniera uguale al Nikon), ma a come i brufoletti vengono riprodotti: sono i passaggi tonali in più a dare l'idea della morbidezza perché in Nikon, lo stesso brufoletto, è netto come se fosse ripassato con una matita.
Insomma, in sostanza non è possibile individuare senza se e senza ma “il migliore” tra i due obiettivi; sono ottiche che hanno una personalità diversa e, dunque, quale sia la migliore dipende dal tipo di foto che si scattano di solito. Questa è, senza troppi giri di parole, l’unica seria conclusione che si può trarre da un test siffatto; ed ora è possibile fare un po’ di considerazioni sulla resa delle due ottiche.
Sfocato.
Lo sfocato Zeiss è migliore di quello Nikon, ma ciò non balza sempre agli occhi e dipende molto dai soggetti e dalla loro tridimensionalità: se il soggetto ha una certa profondità, i passaggi più graduali dello Zeiss sono senz'altro più gradevoli, altrimenti la differenza è poco avvertibile.
Esposizione e resa cromatica.
Tenendo presente che il corpo macchina era lo stesso, abbiamo avuto modo di rilevare che l'esposizione non è stata sempre identica, così come del resto è stata spesso differente la resa dei colori (spesso più brillanti e naturali con lo Zeiss); ma anche qui, a seconda delle situazioni luminose e del diaframma adoperato, il Nikon si è comportato in maniera diversa passando da colori sbiaditi a TA o in situazioni di basso contrasto a colori troppo carichi in pieno sole. Da questo punto di vista la resa dello Zeiss si è dimostrata più costante.
Aggiungo che ho avuto anche delle leggere differenze di esposizione e di bilanciamento del bianco, forse dovute al dialogo tra il corpo ed i due obiettivi di marca differente; però ho constatato che, spesso, la foto migliore era quella scattata con lo Zeiss. Negli esempi che corredano questo articolo ho lasciato volutamente le lievi differenze di esposizione e di bilanciamento del bianco per non toccare i file originali e mostrare i risultati reali, ma è ovvio che proprio questi difetti sono quelli eliminabili più facilmente con pochi interventi in Photoshop. In generale, ed aldilà di queste piccole oscillazioni nella resa, in situazioni di cielo coperto le immagini del Nikon tendono ad essere più fredde di quelle Zeiss, cosa che era accaduta anche nel precedente confronto tra i macro Zeiss e Nikon.
In alto: Nikon. In basso: Zeiss.
Trattamento antiriflesso e distorsione.
Il trattamento antiriflesso dello Zeiss è migliore, come del resto ci si aspetta da un obiettivo dotato del famoso trattamento T*, però c'è da specificare di non aspettarsi miracoli da obiettivi così luminosi e l'uso di un paraluce non guasta. La distorsione è praticamente inavvertibile, cosa del resto abbastanza prevedibile dato che stiamo parlando di una focale di 85mm.
Aberrazione cromatica.
Molto contenuta e difficilmente avvertibile (specie sullo Zeiss), a meno che non ci si metta d’impegno a cercarla (ad esempio nella foto 07 del Nikon se ne nota un po’ intorno ai fari della Peugeot).
Nelle immagini che seguono, Nikon in alto, poi Zeiss, poi confronto particolari ingranditi.
Definizione ed aspetto generale dell’immagine.
Il Nikon vanta una risolvenza superiore, per cui analizzando le immagini si nota qualche dettaglio in più; d’altro canto accade spesso che la stessa immagine fatta con lo Zeiss appaia più bella se valutata nell’insieme, grazie ad un mix di ariosità e gamma tonale, apprezzabili specie sulle stampe più grandi.
Come già detto ad inizio articolo, dunque, c’è ben poco da lamentarsi in merito a queste due ottiche. Sono entrambi ottimi obiettivi ed hanno una resa leggermente differente, tale che in alcune circostanze di ripresa è preferibile uno dei due, e null’altro: è davvero difficile formulare giudizi più netti.
Rino Giardiello © 09/2012
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Una nota a margine.
Oltre a quanto detto finora ed a quanto mostrato nelle immagini a corredo del test, ci sarebbero altre tre osservazioni, che non includo nel test per non appesantirne la lettura. Un primo aspetto è relativo alla resa cromatica. Storicamente Nikon è più fredda di Zeiss e questo è evidente anche nelle foto del test; ma ho volutamente evitato di intervenire con Photoshop per rendere le foto cromaticamente più simili. Quello che si vede, insomma, è ciò che esce dall'obiettivo se abbinato alla Nikon D700.
Una seconda osservazione è che su immagini di grandi dimensioni si nota meglio come la definizione/risolvenza sia più o meno la stessa, e che l'effetto di maggiore pulizia dello Zeiss è dovuto unicamente ad una resa diversa dei toni: basterebbe giocare un po' coi livelli e con la maschera di contrasto per pareggiare in buona parte i risultati.
La terza osservazione riguarda invece le foto piccole. Se, come detto, nelle foto grandi la nitidezza dello Zeiss e del Nikon sembrano più o meno uguali, nelle piccole jpeg pubblicate il Nikon sembra quasi sfocato. Questo significa che, perdendo la nitidezza effettiva a causa delle dimensioni ridotte, resta la sensazione di nitidezza dovuta alla resa tonale e quell'insieme di sfumature che vengono chiamate, appunto, "resa tedesca", ma basterebbero un po' di maschera di contrasto e livelli automatici per mettere a posto questo problema, cosa che non è stata fatta di proposito per non manipolare i file originali.
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