In un momento come questo di esposizione automatica multimode, di elettronica computerizzata, di luci che lampeggiano, di winder fruscianti e di lampeggiatori automatici dedicati, un apparecchio reflex semplice e privo di gadget può essere ancora attraente?
Un apparecchio che tenta di rispondere affermativamente a questa domanda, e che costituisce un ottimo esempio (estremamente abbordabile) per questo tipo di apparecchi, è la Yashica FX-3. Sia in termini di caratteristiche che di prezzo, la FX-3 è posta nel segmento di base della gamma dei prodotti Yashica/Contax. Nonostante ciò essa adotta l'ottimo attacco a baionetta comune a tutta la gamma ed è perciò in grado di montare l'intera serie di obiettivi Yashica ML e Zeiss T*.Per togliere l'obiettivo, bisogna tenere premuto il pulsante di sblocco posto sul lato destro dell'innesto, accanto alla levetta dell'autoscatto, ruotare l'obiettivo di circa 80° in senso antiorario e toglierlo. Sulla parte posteriore dell'obiettivo è visibile la levetta per la chiusura del diaframma, una linguetta più piccola per impostare i diaframmi ed una più piccola ancora, tenuta in posizione da due viti. Quest'ultima levetta trasmette il valore del diaframma massimo dell'obiettivo al circuito esposimetrico. Tra l'altro tutti i valori presenti sull'obiettivo, diaframmi, distanze di messa a fuoco e scala della profondità di campo sono estremamente leggibili (la scala in metri è di colore bianco), e l'obiettivo focheggia con morbidezza e precisione fino alle distanze più brevi con una rotazione di circa 185° dell'anello di messa a fuoco.
Poniamo quindi nuovamente l'obiettivo sull'apparecchio ed eseguiamo alcune foto.
Come facciamo ad essere certi che le pile stiano funzionando correttamente?
È facile. Basta premere il pulsante di controllo dell'esposizione posto poco a destra dell'oculare del mirino con il pollice, mentre guardate nel mirino e se uno o più Led posti sul lato destro dello stesso si accendono, sapete che avete sufficiente energia. Con questo tipo di sistema esposimetrico non vi è un controllo separato della carica delle pile e non ve n'è bisogno.
Già che stiamo guardando nel mirino, diciamo alcune parole sull'immagine che esso offre. Confrontandola alle altre reflex, la FX-3 presenta una luminosità d'immagine media, ma il contrasto, che in effetti è più importante per la messa a fuoco in condizioni critiche, è superiore alla media. Inoltre, l'area esterna dello schermo di messa a fuoco sembra essere priva del solito schema di anelli di Fresnel: in effetti gli anelli ci sono, ma sono così sottili che la sola struttura visibile ad occhio nudo è quella dello schermo stesso. Ne risulta una maggiore facilità di osservazione e di messa a fuoco accurata dei particolari più minuscoli del soggetto.
Con soggetti in movimento, una messa a fuoco rapida è desiderabile ed in questo caso la corona di microprismi della FX-3 dotata di struttura a grana moderata (buon compromesso tra la rapidità e l'accuratezza di messa a fuoco) e il telemetro centrale spezzato diagonalmente lavorano ottimamente con la maggior parte dei soggetti, sia che l'apparecchio sia impugnato orizzontalmente o verticalmente a seconda dei casi.
Dopo aver messo a fuoco il nostro soggetto, misuriamo l'esposizione. Con la leva di caricamento scostata dal corpo macchina di circa 1,5 cm ed il dito indice posto sopra al pulsante di scatto, il pulsante di attivazione dell'esposimetro si trova comodamente posto sotto il vostro pollice destro. Premetelo e, se vi trovate ad un livello di luminosità adatto al tempo di scatto che avete impostato, vedrete tre led posti sul lato destro del mirino fare una piccola danza mentre ruotate la ghiera dei diaframmi. Selezionando un diaframma che sovraespone la pellicola, si illumina un segno "più". Selezionando la corretta esposizione si provoca l'accensione di un Led circolare verde posto sotto al precedente. Infine, impostando un diaframma che sottoespone, si illuminerà un "meno" rosso posto sotto al led verde.
Fin qui tutto bene, ma cosa accade se si accendono contemporaneamente due led? Be', come è facile prevedere, "verde e più" significano una leggera sovraesposizione mentre "verde e meno" indicano una leggera sottoesposizione, ma quale differenza di esposizione il sistema è in grado di differenziare? Secondo la Yashica, la differenza tra "verde solo" e "verde più simbolo" rappresenta approssimativamente una differenza di esposizione di 1/2 diaframma. Ciò varia inevitabilmente in modo leggero da apparecchio ad apparecchio, tuttavia quello della nostra prova ha fornito un fattore di discriminazione di esposizione più vicino ad 1/3 di diaframma. È un compromesso molto valido tra la rapidità di esposizione e la precisione della stessa, e che si avvicina, approssimandosi, a quello della Nikon FM-2 che impiega un sistema simile di lettura esposimetrica.
In pratica, la FX-3 si maneggia e funziona estremamente bene. La leva di avanzamento della pellicola è corta abbastanza da evitare il naso di coloro che guardano nel mirino con l'occhio sinistro, pur concedendo spazio sufficiente per posizionare comodamente il pollice sul pulsante di attivazione dell'esposimetro. E sebbene il sistema a collimazione di diodi ovviamente non sia veloce quanto quello completamente automatico, con un po' di pratica l'apparecchio può essere azionato a velocità soddisfacente.
L'intero schermo di messa a fuoco può essere facilmente osservato da chi porta gli occhiali e tutti coloro che hanno maneggiato l'apparecchio ne hanno lodato la leggerezza, il buon bilanciamento e la presa ferma che esso consente. Il pulsante di scatto richiede una pressione più moderata che leggera prima di attivare l'otturatore, ma la sua azione è sempre morbida ed affidabile. Come potrete osservare dalle tabelle allegate, i tempi di scatto e le letture esposimetriche sono ben comprese entro le tolleranze accettate e, come previsto, le nostre diapositive di prova sono risultate nitide e generalmente ben esposte. Il rumore dell'otturatore è medio per un tipo metallico sul piano focale, sebbene non ci abbia entusiasmato il tintinnio che si ascolta quando l'otturatore si chiude, a tutti i tempi di scatto. Riassumendo, gli amanti dei gadget più diversi senza dubbio guarderanno di traverso un apparecchio semplice come la Yashica FX-3, ma coloro che lo compreranno per scattare fotografie resteranno deliziati dalle sue prestazioni. Indubbiamente, molti appassionati della Yashica o della Contax in cerca di un corpo macchina di buon livello, manuale e dotato di un otturatore che non richiede pile cariche, opteranno per la FX-3 come secondo o terzo apparecchio e secondo noi, ciò rappresenta un ottimo investimento.
Nadir Magazine © 09/2002 su gentile concessione della rivista "Fotografia REFLEX"
Articolo pubblicato su REFLEX FOTOTEST 6 OTTOBRE 1984
Vedi anche articolo "Yashica FX-3 un'ottima reflex economica per iniziare".
CARATTERISTICHE FORNITE DAL FABBRICANTE: