TEST SONY DSC N1

E' indubbiamente piccola, leggera e graziosa, ben realizzata come tutte le Sony, e solida ed elegante nella sua scocca di metallo. Credo che la N1 affascini un po' tutti proprio grazie alla sua linea pulita ed all'ampio display da 3", nitido e luminoso, fedelissimo nel mostrare le immagini, ma molti la sceglieranno soprattutto per il numerino magico - 8,1 Megapixel! -, altri per il display con le funzioni a sfioramento (nessun tasto o pulsante), altri ancora per le notevoli possibilità di visione, proiezione, organizzazione e montaggio delle foto e degli album (nonché di stamparli) stesso nella fotocamera senza bisogno del computer: è persino possibile scrivere note sulle foto con una pennina in dotazione! Il bello è che nessuno di questi motivi ha condizionato neanche in minima parte la mia scelta. Vediamo perché.

Risoluzione.
La Sony promette immagini supernitide grazie alla risoluzione di ben 8,1 Megapixel, ma questi numeri fanno impressione solo al pubblico meno smaliziato che crede che 8Mpx su una compatta abbiano la stessa resa che su una reflex. 8 Megapixel servono a poco se il sensore è minuscolo, anzi, l'unica cosa certa è che tutti quei pixel ammucchiati l'uno affianco all'altro generano un sacco di rumore che la Sony non è mai stata troppo brava ad eliminare via software come, per esempio, la Canon: con 6 Megapixel si potevano ottenere immagini ugualmente nitide ma con meno rumore, soprattutto in condizioni di scarsa luce ambiente quindi sfruttando al massimo l'intera gamma delle sensibilità ISO.

Comandi a sfioramento sul display
Indubbiamente comodi e facili da usare, ma pensate alle condizioni di quel povero monitor dopo qualche minuto di uso! Ho sempre detestato le impronte digitali su monitor, display e superfici lucide di qualsiasi genere, ed ora mi tocca chiudere un occhio, se non tutti e due, per il display della N1.

Funzioni di proiezione, montaggio e catalogazione
Molto simpatiche e ben realizzate, si possono persino aggiungere le musiche e gli effetti alle proiezioni, ma prosciugano la batteria la cui vita è già molto ridotta. Quanto poi allo scrivere messaggi sulla foto con la pennina in dotazione... be', lasciamo stare: non l'ha trovato divertente neanche mia figlia adolescente!

Allora perché scegliere la Sony N1? Perché, volendo una compatta davvero piccola anche se non la più piccola in assoluto (quelle piccole come la Sony T9 hanno una qualità d'immagine troppo inferiore), è una delle poche in grado di offrire prestazioni ottiche di tutto rispetto che non fanno rimpiangere di aver lasciato a casa la reflex. L'obiettivo è un ottimo zoom Zeiss da 3x equivalente ad un 38-114 sul 24x36, abbastanza luminoso alla focale più corta (F/2.8), appena accettabile (come di consueto per fotocamere di questo genere) a quella più lunga (F/5.4). La qualità è notevole per tutta l'escursione focale e le immagini sono sempre nitide e brillanti, molto realistiche e tridimensionali. A 38mm c'è la consueta distorsione a barilotto che tende a scomparire man mano che si procede verso la focale più lunga. Un pregio di questo zoom è la totale assenza di aberrazione cromatica (purple fringing), a differenza di quanto avviene con lo zoom Leica che equipaggia la Panasonic LX1 che abbiamo provato in contemporanea. Viceversa lo zoom Leica eccelle nell'omogeneità di resa tra centro e bordi, mentre quello della N1 privilegia il centro e con alcuni soggetti piani fotografati a tutta apertura il problema è ben visibile. Segnalo che, nell'esemplare in prova, la differenza di nitidezza tra lato destro e lato sinistro della foto, a tutta apertura, è ben visibile: un problema di centraggio delle lenti? Molto valido anche il trattamento antiriflessi nonostante non sia il famoso T*, anzi, non ne è dichiarato nessuno, ma in varie situazioni difficili se l'è sempre cavata egregiamente. Una caratteristica (difetto? Errore di progettazione?) strana: usando il diaframma in manuale, la scala dei valori disponibili risulta essere, in posizione grandangolare, F/2.8 - 4 - 8. Come si può notare, manca F/5.6 e questo valore non viene mai utilizzato neanche in Program, anzi, pure in pieno sole viene scelta la coppia F/4 ed 1/1000 anziché la più equilibrata F/5.6 ed 1/500 (e mai visto, in Program, F/8!).

In mano
Vorrei scrivere "s'impugna bene", ma la verità è che le dimensioni ridotte hanno sempre come rovescio della medaglia una certa difficoltà d'uso, anzi, il fatto di non dover combattere con tanti minuscoli comandi avvantaggia un po' la N1, ma il suo essere un oggettino liscio e privo di sporgenze rende difficile impugnarla saldamente con una mano sola. Una piccola sagomatura o un inserto in gomma non sarebbero stati disprezzati. Essendo l'obiettivo retrattile, non si ha il problema - come con la T9 - di andarci a finire sempre con un dito davanti, però non riesco a tenerla bene con la mano destra e questo ha diminuito drasticamente la mia soglia del mosso: con fotocamere di un certo peso come la Sony 828 scatto a mano libera in tutta sicurezza con 1/8 di secondo, mentre con la N1 ho ottenuto foto mosse anche con 1/40! Il pulsante di scatto richiede una certa energia per essere premuto e questo aumenta il rischio di foto micromosse: fotografando nella stessa identica situazione e nello stesso modo ma con l'autoscatto, ho ottenuto foto nitide.

Velocità operativa
Davvero notevole per una compatta: accendere la N1 ed essere pronti per scattare è quasi immediato, come pure è inavvertibile il ritardo tra il premere il pulsante di scatto e lo scatto effettivo. L'autofocus è veloce anche in situazioni di scarsa luminosità e basso contrasto ed è ben aiutato nelle situazioni più difficili da una luce rossa ("AF Assist"). Un consiglio: provate a disabilitare l'AF Assist automatico. Nella maggior parte dei casi la messa a fuoco avverrà lo stesso, e non dovrete sentire le proteste dei soggetti fotografati (la lampada è forte e fastidiosa), oltre a risparmiare un bel po' di energia della batteria.

Durata della batteria
Ecco, questo è uno dei punti negativi della N1: la minuscola batteria in dotazione dura poco. La Sony dichiara ben 300 scatti con una carica, ma tale valore è difficilmente raggiungibile nella realtà pratica perché il consumo è dato dal display acceso e non dagli scatti. Perdendo un po' di tempo per inquadrare e meditare sulla foto, fare le giuste scelte ed eventualmente cambiare i parametri di scatto, implica che il numero di foto realizzabili scende a 150 al massimo, e se si cade nella tentazione di rivederle (magari zoomando per vedere se la messa a fuoco è corretta), si scende ancora. Il problema è proprio nell'ampio e bel monitor, che assorbe un sacco di energia: limitando il tempo della sua accensione non dubito che si possano effettuare 300 scatti, ma chi è in grado di accendere la fotocamera, scattare a colpo sicuro e rispegnerla subito dopo? Se pensate di star fuori tutta una giornata e di scattare più di 100 foto, investite sin dall'inizio in una batteria di ricambio.

I comandi
Controllare la N1 è facile. Sul dorso della fotocamera, affianco al display, c'è un solo pulsante che attiva la funzione "Touch-screen" e, una volta entrati nel menu (in italiano), la maggior parte delle regolazioni è a portata di mano, e sono abbastanza chiare ed autoesplicative. Di lato c'è uno sportellino che contiene, e protegge, la batteria e la Memory Stick, e di fianco un piccolo selettore che permette di scegliere tra riprese video, riprese fotografiche e visione delle foto. Tutto qui: quasi non occorre leggere il manuale!

I cavi di connessione
E' il caso di dire "il cavo" perché la N1 viene fornita con un solo cavo in grado di effettuare tutti i collegamenti possibili ed immaginabili. Questo facilita il suo trasporto, ma la fregatura è in agguato: il collegamento al corpo macchina non avviene tramite la solita USB adottata dalla maggior parte delle fotocamere anche di altre marche, ma attraverso un dock proprietario. Questo significa, all'atto pratico, che non è possibile lasciare il cavo originale a casa ed utilizzare il cavo della Sony 828 o della Nikon D70 in studio, per scaricare le foto sul computer.

Uso pratico
Usare la N1 è facile e divertente, a patto di non pretendere di cambiare troppo spesso le impostazioni: in tal caso il dover entrare ed uscire dal menu sul display diventa fastidioso, e lo sporca. Devo ammettere che la fotocamera funziona benissimo in totale automatismo e le situazioni in cui sono riuscito a metterla in crisi sono state poche, le solite, estreme, che ho voluto provare quasi con perfidia (ma già quella delle foto sulla neve viene risolta dall'apposito programma). Molto gradevoli le tonalità cromatiche che il più delle volte non necessitano correzioni tranne il solito eccesso di rosso in luce artificiale. Volendo c'è l'impostazione "luce artificiale", ma non sempre è adatta e - grave mancanza - non c'è la possibilità di tarare il bianco in manuale.

Torniamo alla qualità
Della qualità ottica ho già parlato, ed è un vero peccato che le belle immagini fornite dallo zoom Zeiss vengano mortificate da un sensore così piccolo e dal solito inefficace software antirumore della Sony. Le immagini sono molto buone da 64 a 200 ISO, ma decadono bruscamente a 400 (anche se sono ancora più che accettabili, ma dipende dalle immagini: il rumore si nota solo nelle aree scure) ed è meglio tacere di cosa accade ad 800 ISO. C'è da dire che la maggior parte delle dirette concorrenti non si comporta meglio, ma si potrebbe prendere esempio dalle migliori visto che ci sono e visto che un software come Noise Ninja riesce a fare miracoli ed a rendere perfettamente fruibili le immagini scattate a 400 ISO e accettabili quelle a 800. Quello che sarebbe stato realmente necessario su questa fotocamera è un dispositivo antivibrazione come sulla Sony T9 e tante concorrenti come la Panasonic LX1. Potendo migliorare la soglia del mosso senza dover ricorrere a sensibilità maggiori permetterebbe di scattare anche a 200 ISO con 1/4 di secondo, ma non ci resta che sperare in una N2!