Annunciata lo scorso Maggio, la A37 è la nuova entry-level della gamma Sony e sostituisce la A35, uscita un anno prima. Vediamo come va.
Si tratta di una fotocamera della serie “SLT” (Single Lens Translucent), cosa abbastanza prevedibile visto che Sony non produce più reflex “tradizionali” da oltre due anni (l’ultima è stata la A580). Le SLT hanno un mirino elettronico, non ottico, e lo specchio è fisso e semitrasparente: la luce che entra nel corpo macchina finisce in parte sul sensore per formare l’immagine che scatteremo (nonché quella mostrata nel mirino), ed in parte viene deviata sul sensore dell’autofocus (che è a rilevamento di fase, come nelle reflex tradizionali). I vantaggi di questa tecnologia sono diversi: il principale è che si beneficia dell'autofocus continuo anche durante i video, le riprese in Live View o gli scatti a raffica; inoltre, l’assenza di uno specchio mobile rende la fotocamera più silenziosa e meno soggetta a vibrazioni; infine, il mirino non si oscura, visto che lo specchio non deve alzarsi ed abbassarsi, e questo vuol dire che il mirino elettronico mostra continuamente, anche durante la ripresa, l’immagine così come verrà registrata - mostrando cioè l’effetto dell’esposizione scelta, del bilanciamento del bianco, ecc.
Lo svantaggio principale delle fotocamere SLT è che, come riferito, un po’ della luce (più o meno un terzo o mezzo stop) viene deviata per alimentare l’AF, il che all’atto pratico significa che, di fronte alla medesima scena, una SLT dovrà applicare un’esposizione maggiore rispetto ad una reflex tradizionale (quindi: ISO più alti, o tempo più lungo, o un diaframma più aperto).
Come detto, la A37 prende il posto della A35, e del resto i due corpi macchina appaiono molto simili tra loro, nonché alle precedenti A33 e A55. A parte qualche piccola modifica estetico-funzionale, il cambiamento più significativo è l’adozione del sensore da 16mpx di seconda generazione, adeguando così la A37 alle A57 presentata nel marzo di quest’anno (ed alla NEX F3). Dunque al momento la gamma SLT si compone di quattro fotocamere (A37, A57, A65 ed A77) che risultano tutte della stessa generazione, pur con le dovute differenze dovute ai due diversi sensori e ad altre funzionalità proporzionate al prezzo ed al posizionamento dei vari modelli. Seguiamo Sony da molti anni e, trattandosi di un produttore assai prolifico (questa A37 è la 22esima reflex dal 2008 ad oggi, senza contare le sette NEX da due anni a questa parte), ci piace notare che, finalmente, siamo in presenza di una gamma poco affollata (solo quattro modelli, come detto: un numero che ci pare congruo) e con il giusto posizionamento interno. Speriamo che Sony mantenga questa logica e questa razionalità in futuro senza inondare gli scaffali con una pletora di modelli ciascuno con qualcosa in più o in meno degli altri.
La dotazione tecnica
Diamo una veloce scorsa alle caratteristiche tecniche della A37. Del sensore abbiamo già parlato; il monitor LCD è da 2.7” e 230K punti (le altre tre Sony hanno 3” e 920K), ed è orientabile. Il mirino elettronico è un LCD da 1,44mpx (lo stesso della A57), l’AF è con lettura su 15 aree con tre sensori a croce (come le A57 e A65), la velocità di scatto è di 5.5 ftg/sec (le altre SLT arrivano ad 8 ftg/sec) a piena risoluzione; si arriva a 7 ftg/sec scattando a 8mpx. Le riprese video sono in full HD (1080/50i o 1080/25p). Sempre riguardo il video vanno menzionati, oltre all’autofocus continuo durante le riprese, la presenza di un microfono stereo (ma c’è anche un ingresso per un microfono stereo esterno), il focus peaking già visto sulle NEX (un sistema che “evidenzia” con dei puntini colorati i bordi ad alto contrasto presenti nell’immagine, semplificando di molto la messa a fuoco manuale), ed un filtro Wind-Cut per ridurre i fruscii durante le riprese video. La batteria è la stessa delle Sony NEX (laddove le altre tre SLT usano tutte un altro tipo di batteria), lo slot per la scheda di memoria è uno ed accetta sia SD che Memory Stick.
Come tutte le reflex Sony, la A37 è stabilizzata e non mancano varie tecnologie miranti all'ottimizzazione delle riprese: HDR, DRO (per l’ottimizzazione della gamma dinamica), scatti “in sequenza e poi impilati” per ridurre il rumore, auto-individuazione di volti e sorrisi, e vari effetti preimpostati (fotocamera giocattolo, foto d'epoca, posterizzazione, ecc.) per chi si vuol divertire a manipolare le immagini come si è soliti fare al computer e sugli smartphone; gli effetti, tra l'altro, funzionano anche sui video.
Gran parte delle suddette tecnologie funziona solo quando si scatta in JPEG. La cosa ha perfettamente senso ma, quando la fotocamera è impostata per lavorare in RAW, l'unico modo per utilizzare una di quelle tecnologie è andare nei Menu, impostare il formato JPG, richiamare la tecnologia desiderata, scattare, e poi tornare nei menu per ripristinare il formato RAW: una procedura un po' lunga. Sarebbe una cosa intelligente se la fotocamera automatizzasse almeno un po' questo processo. Per esempio, se mentre si scatta in RAW si cerca di realizzare uno scatto in HDR, la A37 potrebbe avvisare l'utente che per il prossimo scatto userà il JPEG, poi fare la foto in JPG, e poi ricominciare ad usare il RAW; il tutto senza costringere l'utente ad immergersi nei menu per fare avanti e indietro tra le varie opzioni. Al momento, invece, la A37 si limita ad avvisare che quella data funzionalità non è disponibile (e chi non è pratico di reflex, o non ha ancora letto il manuale, crediamo proprio che non saprebbe perché).
Insieme alla A37 si ricevono due software: Image Data Converter (per Windows e Mac) che serve ad aprire ed elaborare i file RAW, e Play Memories Home (solo per Windows), che è un visualizzatore/ottimizzatore, un po' come iPhoto su Mac. Non abbiamo mai avuto molta stima di IDC, per cui abbiamo sempre preferito trattare i RAW delle Sony con altri software (Camera Raw ed Aperture); e sappiamo di non essere i soli a preferirgli altre applicazioni.
Il dettaglio al 100% mostra come il sensore della A37, pur non facendo miracoli, si comporti molto bene fino a 6400 ISO. Le NEX corrispondenti alla A37 fanno un po' meno rumore.
Il corpo macchina
La A37 è piccola e leggera ma si impugna comodamente ed appare, nella sua categoria, solida e ben costruita. C’è una sola ghiera, sulla sinistra della calotta superiore, accanto al pulsante che richiama i Menu, e consente di impostare la modalità di ripresa (le classiche P/A/S/M, e poi: Panorama, Panorama 3D, Filmato, Scene, due modalità Auto, ed una modalità a raffica da 7ftg al secondo solo sulla parte centrale del fotogramma); sul lato destro c’è il pulsante di scatto, coassiale al quale troviamo l’interruttore di accensione, e poco sotto una manopola di controllo (per far scorrere i valori di EV, o il diaframma, o il tempo); più dietro, ci sono un pulsante per passare dal mirino allo LCD (c’è comunque un sensore accanto all’oculare che attiva/disattiva il mirino all’accostarsi o meno dell’occhio) ed uno per lo zoom digitale.
Sulla parte obliqua della calotta superiore si trovano tre pulsanti: per le riprese video, per la compensazione dell’esposizione e per il blocco AE. Il frontale della fotocamera è molto pulito, visto che ci sono solo il pulsante di sblocco obiettivo, quello per la PDC, e quello per sollevare il flash (a meno che non si stia lavorando in modalità Auto o Scene: in tali casi il flash è governato dalla fotocamera ed il pulsantino non ha effetto); di lato c'è il selettore AF/MF. E' possibile assegnare altre funzioni al pulsante della PDC ed a quello AE-Lock, e questa è un'ottima cosa; curiosamente, però, il pulsante dello zoom non è personalizzabile.
Sul dorso, infine, si trova il pulsante “Fn”, premendo il quale si attivano i vari menu legati ai parametri di ripresa (modo ripresa, avanzamento, flash, AF, ISO, WB, ecc.) per poter poi selezionare il valore desiderato usando il sottostante "pulsante di controllo". Altrimenti, i quattro estremi di tale pulsante di controllo consentono di gestire direttamente gli ISO, il bilanciamento del bianco, le modalità di avanzamento (scatto singolo, autoscatto, ecc.) e cosa visualizzare sul display. A chiudere i comandi, infine, un pulsante per il Play delle immagini riprese ed uno per richiamare una guida all'uso. Tutti i parametri generali della fotocamera si impostano premendo il pulsante Menu e poi agendo, allo stesso modo, sul pulsante di controllo.
Due scatti di Luca Corti con la A37 rispettivamente a 6400 e 1600 ISO.
L'Autofocus
L'AF della A37 è piuttosto evoluto, considerata la classe della fotocamera; come detto dispone di 15 aree di lettura, e può funzionare nelle solite tre modalità (singolo, continuo, automatico). E' possibile impostare l'area dell'immagine sui cui focheggiare in quattro modi: Ampia (in questo caso è la fotocamera che, in automatico, decide quale delle 15 aree utilizzare per la messa a fuoco); Zona (l'utente sceglie se focheggiare sulla parte sinistra, centrale o destra; poi è la fotocamera che decide, all'interno della zona decisa dall'utente, l'area di messa a fuoco); Spot (la messa a fuoco avviene solo usando l'area centrale); Locale (l'utente sceglie una delle 15 aree disponibili da usare per la messa a fuoco).
Si è rivelato essere un autofocus molto veloce e molto preciso, con solo qualche rallentamento in condizioni di poca luce (niente di drammatico, comunque).
Sul campo
Lavorare con la A37 è stato molto piacevole. Sia con il 18-55 di serie, che con il più pesante 16-80 Zeiss, è risultata poco stancante a fine giornata, e ben equilibrata. Riteniamo che Sony abbia fatto un buon lavoro nel realizzare un corpo macchina che non risulti né troppo limitante per chi sa dove mettere le mani, né troppo affollato di comandi per chi sia alla sua prima reflex e preferisca affidarsi maggiormente agli automatismi. Pur essendo una entry-level (al momento in cui scriviamo, la A37 con il 18-55 di serie si trova intorno ai 470/480 Euro nei soliti negozi online), ha una dotazione tecnologica di tutto rispetto che anzi in molti settori la fa prevalere sulle concorrenti Canon e Nikon (di pari grado, ovviamente). La scelta della tecnologia SLT, del resto, la differenzia in maniera netta, apportando i vantaggi che si sono menzionati, e lo svantaggio di un leggero calo qualitativo agli alti ISO (in parte compensabile con la presenza dello stabilizzatore, grazie al quale si può scattare con tempi più lenti anziché dover salire tanto con gli ISO; se il soggetto lo consente, naturalmente).
Niente da segnalare in merito all'esposimetro: abbiamo sempre lavorato in multizona e non abbiamo avuto problemi. Avere l'anteprima in tempo reale dell'immagine nel mirino, del resto, porta istintivamente a compensare l'esposizione quando necessario. Non è più necessario scattare, staccare l'occhio dal mirino e riguardare la foto sul display, valutare il risultato, ed eventualmente cancellarla e rifarla; l'intero processo fotografico risulta più fluido. Chi ci legge da tempo sa che siamo sempre stati favorevoli ad un (buon) mirino elettronico; fa piacere vedere che, in mezzo a tanti fronzoli più o meno utili, di tanto in tanto l'avanzamento tecnologico apporti dei miglioramenti effettivi. Tra l'altro, il mirino elettronico copre il 100% del campo inquadrato, una copertura che nel caso dei mirini ottici è riservata solo alle fotocamere di fascia alta. Il mirino della A37 non è uno spettacolo come quello delle NEX-7 ed A77, ma è molto buono e ci ha servito egregiamente in tutte le condizioni di ripresa.
Non c'è molto da dire sulla qualità d'immagine, visto che il sensore è lo stesso della NEX-5N: la resa è sempre molto gradevole e pulita fino a ISO 1600, e rimane ampiamente soddisfacente anche a ISO 3200 e 6400. A ISO 12800 entriamo in una zona a rischio, visto che il rumore è piuttosto visibile ed i JPEG risultanti, per contrastarlo, subiscono un certo calo di nitidezza dovuto al sistema automatico di riduzione del rumore. Naturalmente uno potrebbe chiedersi quanto spesso si stampa un 30x45cm da un file a ISO 12800, ma questo è un altro discorso.
In termini generali la resa della A37, come del resto quella della NEX-5 e 5N, appare molto neutrale ed equilibrata. E' ovviamente possibile ritrovarsi fin da subito con dei JPEG più brillanti impostando uno Stile Personale quale Vivace o Paesaggio, e/o agendo sui parametri di Contrasto, Saturazione e Nitidezza; l'alternativa è tenersi il JPEG più morbido e poi lavorare di fino sul computer. Tra l'altro la A37 dispone delle correzioni "in camera" delle principali aberrazioni dell'obiettivo (vignettatura, distorsione, aberrazione cromatica), e ciò semplifica il lavoro in post-produzione.
Conclusioni
La A37 è una fotocamera ben costruita, ricca di funzioni, adatta sia ad un "utente di compatte che voglia crescere" che ad un utente "evoluto" che cerchi una reflex più piccola e leggera (ed economica…) rispetto a fotocamere di fascia più alta. La qualità d'immagine è molto buona ed il prezzo è decisamente competitivo rispetto alle pari grado della concorrenza. Salvo un paio di accorgimenti relativi all'esperienza d'uso (il pulsante zoom non personalizzabile, i vari "effetti speciali" rigidamente riservati ai JPEG…), non abbiamo riscontrato nessun difetto davvero sostanziale. Chi avesse bisogno di una fotocamera da usare quasi solo a ISO 1600 o più, dovrebbe probabilmente orientarsi verso fotocamere non SLT; parimenti, dovrebbe rivolgersi altrove chi fosse affezionato al mirino ottico. Per tutti gli altri utenti, la A37 è davvero una proposta attraente e dubitiamo che qualcuno ne possa rimanere deluso, sotto qualsiasi punto di vista.
Rino Giardiello © 09/2012
Riproduzione Riservata
Ringraziamo l'amico Luca Corti per aver collaborato al test e per aver messo a disposizione la sua A37.
Scheda tecnica: http://www.sony.it/product/dsi-body/slt-a37#/TechnicalSpecs
Due scatti quasi nella completa oscurità. La messa a fuoco, l'esposizione ed
il bilanciamento del bianco, per quanto critici, sono stati ineccepibili.