SONY: BUONA LA PRIMA
Test Alpha A100

Che Sony prima o poi sarebbe entrata nel mercato delle reflex digitali ad ottica intercambiabile lo pensavano in molti da tempo; l’anno scorso il colosso giapponese ha rilevato la divisione fotocamere di Konica-Minolta ed il sospetto è divenuta una certezza. La conferma c’è stata a giugno, quando è stato presentato il sistema &alpha (alfa).

Nadir Magazine ©

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Leggera e compatta, la A100 è una reflex che si utilizza con piacere senza dare l'idea del giocattolino.

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Notevole, specie lungo la scritta GALILEO, la tridimensionalità di questo scatto effettuato direttamente in BN (purtroppo la bella resa si perde nella piccola jpeg di questa pagina ed andrebbe valutata una stampa di almeno 20x30cm).

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Una tipica scena apparentemente banale che una macchina come la A100 riesce a rendere piacevole. Eccellente la resa dei materiali - sul file grande sembra quasi di potersi sedere sulla sedia!

La fotocamera che inaugura il sistema reflex digitale Sony si chiama per esteso DSLR-A100, ma per scoprirlo bisogna leggere l'etichetta sul fondello del corpo macchina; il frontale presenta infatti la sola scritta Sony sul pentaprisma, e la lettera &alpha sul lato destro; sul dorso, sotto il display, c'è scritto &alpha 100.
Compatta, ragionevolmente leggera (poco più di sei etti con la batteria) e dal design gradevole, costa quasi un migliaio di Euro con lo zoom di serie (un 18-70mm F3.5-5.6, che sul formato 35mm equivale ad un 27-105mm) ed in un certo senso si colloca in una posizione ibrida tra le DSLR dichiaratamente entry-level e quelle di fascia superiore. Per intenderci, la Sony A100 è globalmente più completa e performante delle DSLR amatoriali o almeno presunte tali (quali ad esempio la Canon 350D e la Nikon D50), dato che per qualità e funzioni se la gioca, ai punti, con modelli quali la Canon 30D o la Nikon D200; ma non è certo al livello di queste ultime quanto a solidità costruttiva. In generale è una fotocamera ben fatta e che trasmette una buona sensazione di solidità, piacevole ma non certo ai vertici. Come la D50, comunque, appare ben più solida della EOS 350D (naturalmente parliamo della solidità che traspare dal maneggiare e impugnare la fotocamera, non di affidabilità del prodotto in senso stretto).
L'impressione è che Sony abbia scelto di entrare nel mercato delle DSLR con un modello adatto sia al fotoamatore alle prime armi che all'ormai ben nota categoria dei fotoamatori evoluti, o prosumer che dir si voglia, posizionandosi (per prezzo e prestazioni) sopra le reflex digitali entry-level ma senza andare in diretta contrapposizione con il segmento professionale, storicamente appannaggio di Canon e Nikon - che in quest'ambito possono contare su un marchio molto più forte in termini di quote di mercato, rete di assistenza, gamma di prodotti ed accessori, per non parlare della pura e semplice esperienza.
La scalata di Sony dunque inizia dal basso, e questa A100 è un ottimo primo passo. L'obiettivo fornito di serie è il primo della serie SAL (Sony Alpha Lenses), costa un centinaio di Euro e rispetto alle ottiche standard delle D50/350D si spinge fino a 105mm (equivalenti) sulla focale tele, anziché fermarsi a 83/90mm; una cosa in comune è invece l'aspetto plasticoso, non sorprendente in questa fascia di prezzo. Comunque chi vorrà dotare la A100 di obiettivi più pregevoli avrà solo l'imbarazzo della scelta tra le oltre venti ottiche SAL che saranno disponibili nei prossimi mesi (alcune fornite da Zeiss, altre sono marcate Sony, molte di derivazione Minolta), senza contare la compatibilità con la baionetta Minolta, che apre interessanti prospettive sul mercato dell'usato (pensate ad un bel 50/1.4 comprato per poche decine di Euro, che diventa un fantastico mediotele superluminoso).
Da notare che tutte le ottiche Zeiss, con l'eccezione di uno zoom 16-80mm (24-120mm equivalenti), copriranno il formato 24x36mm: forse ci si può aspettare, in futuro, una Sony Alpha con sensore a formato pieno? Vedremo. Nel frattempo accontentiamoci, si fa per dire, di questa A100 e del suo CCD da 10.2 megapixel effettivi, in formato APS-C (23.6x15.8mm).

Nella scatola
Non c'è molto da dire sulla vistosa confezione arancione, che oltre alla fotocamera ed allo zoom contiene i soliti accessori: batteria, cavo video, cavo USB, un bel po' di manuali (anche nella nostra lingua), due software (un visualizzatore di immagini, solo per Windows, ed un tool per la gestione dei file RAW, Image Data Converter, sia per Windows che per Macintosh), tappi vari, caricabatteria, tracolla; c'è poi un adattatore per le Memory Stick Duo, visto che la A100 ha solo uno slot Compact Flash: con questo adattatore è possibile usare anche schede Memory Stick Duo (e Pro Duo). Giustamente nella documentazione Sony evidenzia che non si possono utilizzare le Memory Stick.
A corredo dell'obiettivo è fornito un piccolo paraluce che una volta montato fa sembrare l'ottica un po' meno un giocattolo. Quanto poi sia davvero efficace, lo scopriremo solo vivendo; in ogni caso va tolto quando si usa il flash alla focale minima.

Mirino e display
Il mirino, fornito di regolazione diottrica, è luminoso e ben contrastato (peccato non poter avere la griglia di linee, come nei cari vecchi mirini con vetrino reticolato o come in alcune moderne reflex digitali), ed indica i consueti parametri di ripresa; da segnalare la scala del mosso sulla destra, che indica il rischio di vibrazioni ed il grado di intervento del sistema di stabilizzazione dell'immagine (il Super SteadyShot menzionato più avanti).
Sotto il mirino ci sono due sensori grazie ai quali, non appena si accosta l'occhio, si spegne il display TFT e si attiva l'autofocus; quando l'occhio si allontana, il display si accende e l'AF si disattiva. Sistema pratico e comodo, ma attenzione a tenerlo attivo quando, anziché tra le mani o a tracolla, si tiene la fotocamera appesa ad una spalla: può capitare che camminando la reflex oscilli davanti al bacino, attivando l'AF a singhiozzo, con conseguente dispendio di batteria. In ogni caso entrambi i sensori sono disattivabili, anche singolarmente.
Per massimizzare la durata della batteria, comunque, il display si spegne dopo un intervallo definibile dall'utente (cinque secondi è quello di default), a meno che non si sia in modalità di riproduzione delle foto.
Se il mirino è bello, il display TFT da due pollici e mezzo lo è ancor di più per nitidezza e gamma tonale. E' ben visibile anche in pieno sole, un pregio non da poco, ed è l'unico altro posto dove guardare oltre al mirino, visto che la A100 non dispone di un display LCD. Per qualcuno forse sarà un difetto, personalmente non ne sento la mancanza: un elemento in meno dell'interfaccia utente da controllare, e tutto quello che normalmente si riporta negli LCD è ben visibile nel display TFT.
Intelligente ed apprezzabile la rotazione automatica del contenuto del display, non appena si ruota la fotocamera (è comunque un'opzione disattivabile); così come, premendo il pulsante apposito, si possono ingrandirne i contenuti essenziali: ottimo per chi ha problemi di vista da vicino.
Com'è fatta
Il frontale della fotocamera, oltre al pulsante di sblocco dell'ottica, ospita il tasto di controllo della profondità di campo, a portata di mignolo, ed il selettore per commutare tra AF e manual focus. La parte superiore della Sony (si potrà ancora chiamare calotta?) ospita, oltre al flash a scomparsa e ad una slitta portaflash (con attacco proprietario, coperta da un elemento in plastica), il pulsante di scatto (tra l'altro, non è tra i più silenziosi sul mercato), una rotellina dentata che serve a far scorrere i valori del parametro su cui si sta agendo (per esempio quando si compensa l'esposizione, o quando si imposta il diaframma), ed un pulsante che seleziona i vari modi di avanzamento (singolo, continuo, autoscatto, bracketing dell'esposizione o del bilanciamento del bianco) - che poi è avanzamento fino ad un certo punto, visto che la pellicola non esiste più (il termine inglese "drive" forse suona meglio).
Da segnalare che il flash, quando sollevato, può emettere un lampo di ausilio all'autofocus: per la verità l'AF ci è parso affidabile anche in condizioni di luce difficile, ma quando, più che altro per curiosità, abbiamo provato ad aiutarlo sollevando il flash, abbiamo scoperto con orrore che puntualmente poi la foto veniva scattata con il flash. Quindi secondo gli ingegneri della Sony uno dovrebbe alzare il flash, mettere a fuoco, e poi abbassarlo. Già che c'erano potevano mettere un codice PIN da inserire al volo per confermare la messa a fuoco! Per carità, le foto si fanno ed alla fine ci si abitua, ma non c'era un modo più comodo di gestire la cosa?
Ci sono infine due ghiere: quella di destra seleziona il modo di esposizione (manuale, programmata, priorità varie, ecc.), quella di sinistra imposta i parametri più utili alla ripresa. Quest'ultima è molto comoda: ha sette posizioni che gestiscono rispettivamente esposimetro, flash, messa a fuoco, ISO, bilanciamento del bianco, gamma dinamica, colori. Basta fermarla sulla posizione desiderata e premere il pulsantino al centro della ghiera: sul display appaiono le impostazioni possibili, che poi si effettuano con quello che Sony chiama il "dispositivo di controllo" ("controller", in inglese), in pratica un pulsante circolare (per muoversi nelle quattro direzioni) con un ulteriore pulsante al centro per la conferma del dato, posizionato sul dorso accanto al display.

Qualche osservazione su alcuni dei parametri:

- gli ISO vanno da 100 a 1600, e poi c'è l'impostazione ISO Auto, che in teoria dovrebbe impostare da ISO 100 a ISO 800 a seconda della situazione di ripresa; ma in redazione non siamo mai riusciti ad andare oltre ISO 400. Perché?
Esistono poi il livello Lo80, che espone ad ISO 80 con un occhio di riguardo per le basse luci, e quello Hi200, che espone ad ISO 200 ed è pensato per le scene ad alto contrasto in cui si vogliano salvare le alte luci. Intelligenti ed utili.

- molto ben fatto il bilanciamento del bianco: oltre all'automatico, al premisurato (semplice ed immediato da ottenere) ed ai soliti nuvoloso, tungsteno, ecc., ognuno dei quali a sua volta è personalizzabile impostando valori di luce più calda o più fredda lungo sei step, è possibile impostare una temperatura colore specifica tra 2500K e 9900K e poi compensare il colore verso il verde o il magenta, lungo una scala di diciannove step; molto raffinato. Da segnalare che è anche possibile effettuare un'esposizione a forcella variando il bilanciamento del bianco anziché l'esposizione.

- quella che prima ho chiamato "gamma dinamica" è una funzione che Sony ha battezzato Dynamic Range Optimization: si può disattivare, attivare in modalità standard o in modalità avanzata. Cosa fa la DRO? Analizza la scena appena ripresa e ne ottimizza luminosità e contrasto, in maniera generale su tutta la scena ripresa (DR Standard) o selettivamente sulle varie aree che la compongono (DR+). Funziona? Sì. Serve? Abbastanza, diciamo che sapendo cosa combinerà (e per questo serve un po' d'esperienza) ci si può risparmiare di lavorare di fino sull'esposizione prima della ripresa, e/o evitare un po' di postproduzione a scatto effettuato. Da notare che la DRO non funziona quando si scatta sopra ISO 400, né quando si espone in manuale, né quando l'esposimetro è impostato su spot o media a prevalenza centrale.

- l'ultima voce, oltre ad impostare i livelli di contrasto, saturazione e nitidezza, consente di definire il tipo di colore; ci sono i soliti colori standard, colori vivaci, notturno, e così via; si può anche impostare lo spazio colore Adobe RGB ed una modalità bianconero (l'impostazione permane anche dopo lo spegnimento della fotocamera).

Il dorso
E veniamo infine al dorso della Sony A100: ospita il mirino ed il display già descritti, più due pulsanti in alto a destra, uno per il blocco esposimetrico (e quando il flash è sollevato attiva lo Slow Sync) e l'altro per la compensazione dell'esposizione - da usare quindi in abbinamento con la ghiera dentata vicina al pulsante di scatto. In alto a sinistra c'è solo l'interruttore di accensione, in basso a destra l'interruttore del Super SteadyShot, il sistema di stabilizzazione che Sony ha ereditato da Konica-Minolta basato sui movimenti del sensore, che è montato su una piattaforma decentrabile (quindi funziona con tutti gli obiettivi). Funziona? Sì. Serve? Sì, molto, è davvero una mano santa. Sony dichiara che consente di guadagnare fino a 3,5 stop, nella pratica dipende da chi sta fotografando cosa, ma di sicuro due stop abbondanti si recuperano con tranquillità (abbiamo ottenuto foto nitide scattate a 35mm con tempi di mezzo secondo), il che è davvero una gran cosa visto che da quando il digitale impera le ottiche luminose sembrano non esistere più - per non parlare del rumore alle alte sensibilità. Sapere di poter scattare con tempi molto lenti grazie allo SteadyShot consente di lavorare con sensibilità non troppo spinte anche con poca luce: un innegabile vantaggio.
Il resto del dorso è occupato dall'ampio display, dal dispositivo di controllo menzionato più sopra, dalla presa per il telecomando (opzionale), e da quattro pulsanti alla sinistra del display. Il primo richiama il menu della fotocamera, che gestisce tutte le impostazioni eccetto quelle strettamente legate alla ripresa, che come detto sono comandate dalla ghiera apposita. Di default il pulsante richiama sempre il primo dei menu (tranne quando si è in modalità riproduzione, in tal caso richiama il menu relativo alla scheda di memoria), ma si può impostarlo affinché richiami ogni volta l'ultimo menu in cui si è operato.
Il secondo pulsante comanda il display (acceso normale; acceso ingrandito; spento), il terzo è il cestino, il quarto serve ad entrare nel modo riproduzione, caratterizzato da simboletti blu; in questa modalità i due pulsanti in alto a destra consentono di zoommare nell'immagine, mentre con il dispositivo di controllo la si può ruotare e si può scegliere se visualizzarla a pieno schermo o, piccola, con anche i dati di ripresa e l'istogramma (in tal caso, il display segnala le parti molto scure e molto chiare della foto, che lampeggiano).
I vari menu della A100 sono chiari e ben fatti, e non c'è molto da dire: completi ed intuitivi, gestiscono i vari parametri di funzionamento della reflex, definendo la risoluzione dell'immagine (a proposito, ci sarebbero piaciuti più livelli intermedi, e non solo 10, 5.6 e 2.5 mpx), attivano o meno i sensori sotto il mirino, gestiscono le opzioni di visualizzazione delle immagini scattate, le voci relative alla scheda di memoria, varie impostazioni personalizzate, e così via. Un ultimo cenno va fatto al sistema di pulizia del CCD, attivabile da un'apposita voce del menu, e che pure sfrutta le… capacità motorie del sensore della A100. Ancora a proposito del problema della polvere sui CCD, va segnalato che in aggiunta al sistema basato sulle vibrazioni del sensore c'è un trattamento antistatico particolare, applicato al filtro "passa-basso" che protegge il sensore.

Come va
Nell'uso quotidiano la A100 è pratica, veloce e piacevole da utilizzare; un anglofono direbbe che è una fotocamera molto "responsive", così come è molto rapida sia nello scrivere le foto sulla scheda di memoria (anche con le Compact Flash, ben più lente delle Memory Stick) che nel trasferirle sul computer. Merito del processore di immagine, che effettivamente pare lavorare molto bene e non sembra essersela presa per l'orrido nome che la Sony gli ha appioppato: Bionz. Sony dichiara che la A100 riesce a scattare a tre fotogrammi al secondo, all'atto pratico ci siamo quasi riusciti ma realisticamente ci verrebbe da dire "più di due". Interessante è il fatto che l'unico limite allo scatto continuo è la capienza della scheda di memoria.
La batteria, di nuova concezione, garantisce circa 750 scatti; in generale si riescono a fare senza problemi due giornate di lavoro piene (molte foto scattate, alcune col flash, riproduzione, scarico sul computer, ecc.)
L'autofocus è veloce ed affidabile: sulle circa mille foto realizzate per questo test i casi di messa a fuoco sbagliata si contano veramente sulle dita di una mano, e molto probabilmente più per colpa del fotografo che della Sony. Premendo a metà il pulsante di scatto, il sensore relativo all'area di messa a fuoco si illumina di rosso per un certo intervallo, a scelta tra 0,3 e 0,6 secondi (si può anche decidere di disattivare il lampeggio). Personalmente preferisco 0,6 secondi: con 0,3 è capitato di non riuscire a… cogliere l'attimo, e dunque di non capire dove la fotocamera avesse focheggiato, al di là del fatto che comunque nel mirino appare il classico bollino verde a focheggiatura avvenuta. Se non si è d'accordo con l'area di messa a fuoco scelta dalla fotocamera, si può premere il pulsante centrale del dispositivo di controllo così da forzare la messa a fuoco sul cerchietto spot al centro del mirino.
Le immagini ottenute hanno la classica resa Sony; satura e brillante, senza però risultare eccessiva. Di default la A100 tende a produrre immagini cromaticamente molto bilanciate e neutrali, se si desidera averle un po' più calde o fredde si può agire sulle opzioni colore o, semplicemente, affidarsi alla postproduzione. Le foto sono ricche di sfumature e molto tridimensionali, rendendo così talvolta piacevoli anche situazioni di ripresa banali e piatte. Dieci megapixel sono tanti e si vedono, rispetto ad un'ottima reflex da 6mpx come la Nikon D50 la differenza di dettaglio c'è e si nota, agli ingrandimenti più spinti; la cosa non avviene contro una 8mpx.
L'obiettivo di serie, per quanto economico, si comporta molto bene e fa venire davvero l'acquolina in bocca al pensiero di cosa potrà tirar fuori la A100 con le ottiche Zeiss. Una storica magagna degli zoom digitali, il purple fringing, è quasi del tutto assente: bisogna proprio andarlo a cercare anche in situazioni estreme - il che, per un obiettivo da 100 euro, è davvero un grande risultato. Molto valido anche il trattamento antiriflesso; la distorsione è nella media della categoria, chi legge Nadir da tempo sa che anni fa questo ci avrebbe fatto venire l'itterizia, ma oggi con Photoshop la si corregge in pochi clic e siamo tutti più buoni.
Qualche nota sul rumore, tasto dolente di molte digitali. Fino a ISO 400 il segnale della A100 è pulito e nitido; è ad ISO 800 che il rumore inizia a farsi vedere, per diventare palesemente visibile a ISO 1600. Globalmente la A100 in questo va meglio, ma non enormemente meglio, della D50 e della D200; non è ancora però al passo con le Canon, che a ISO 1600 sono su un altro livello rispetto alla concorrenza - per quanto ciò avvenga al prezzo di una certa "artificiosità" delle immagini che talvolta abbiamo riscontrato.

Conclusioni
Non è un caso che l'articolo si chiami "Buona la prima". Questa DSLR-A100 ha qualche limite qua e là, come evidenziato di volta in volta lungo la recensione, ma non c'è nessuna magagna seria. Viceversa i punti di forza sono notevoli: eccellente qualità d'immagine, nitidezza elevatissima (i dieci megapixel ci sono e si vedono), interfaccia utente completa ed intuitiva, il Super SteadyShot, ed una gamma di funzioni più che soddisfacente per rendere la A100 utilizzabile con soddisfazione sia da un fotografo alle prime armi che da chi, già smaliziato, desideri lavorare con uno strumento più flessibile e versatile.
Considerato il prezzo ragionevole e le prospettive di un sistema che promette di essere ricco di obiettivi di qualità, per non parlare dell'accesso all'usato Minolta, la Sony A100 è sicuramente un acquisto caldamente raccomandabile a chiunque sia in cerca di una reflex digitale di qualità e non abbia necessità di recuperare corredi già esistenti (Canon, Nikon, Pentax, tanto per non fare nomi). E' anche un'eccellente evoluzione per chi, insoddisfatto della attuale compattina/compatta/compattona digitale (eh già, perché ormai la categoria delle compatte si è spezzata in tre sottocategorie), voglia fare il salto di qualità.
E' probabile che in futuro Sony arricchisca il sistema Alpha con altre fotocamere; per il momento la A100 è un ottimo biglietto da visita e lascia intendere come, forte anche dell'esperienza portata dagli uomini Minolta, Sony abbia tutte le intenzioni di dire la sua anche in questo mercato.

Agostino Maiello © 08/2006

Il DRO in modalità Avanzata si basa su tecnologia fornita da un'azienda che si chiama Apical Ltd., sul cui sito si legge: <Apical is pleased to announce that Sony's latest Digital SLR camera, the Alpha, takes advantage of Apical's technology. The Alpha includes an innovative feature known as "D-Range Optimizer" which uses Apical's image processing technology in its Advanced mode. In Advanced Mode, the D-Range Optimizer analyzes the image section by section and adjusts the brightness of each area individually to ensure your photo is as beautiful and balanced as the scene that inspired you. The camera is Sony's first entry into the D-SLR market and is expected to go on sale this summer.>
Alcuni scatti

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In totale automatismo la A100 non ha sbagliato nell'esporre in maniera molto gradevole questo angolo colpito dal sole; nel file grande le sfumature di luce lungo la parete sono molto graduali.

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Buoni sia il bilanciamento cromatico che l'esposizione.

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L'AF veloce ed affidabile ha reso possibili questi due scatti colti al volo, entrambi alla massima focale.

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Un controluce feroce, retto benissimo dal piccolo zoom Sony. Nella stessa situazione, zoom analoghi per prezzo e fascia di mercato di altre blasonate marche sono andati visibilmente peggio.

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Il dettaglio, molto ingrandito, di uno scatto effettuato a ISO 1600. Come si vede il rumore della Sony tende ad essere costituito da pixel di colori differenti.

Scheda tecnica

Innesto Sony Alpha, compatibile con l'innesto a baionetta tipo A di Minolta
CCD: 23,6 x 15,8mm
Pixel approssimativi: 10.8 mpx
Pixel effettivi: 10.2 mpx
Conversione A/D (DXP): 12.0 bit
Bilanciamento del bianco automatico: Sì
Bilanciamento del bianco: selezione preimpostata,Giorno, Ombra, Nuvoloso, Tungsteno, Fluorescente, Flash; possibilità di impostare la temperatura di colore
2500 - 9900 K con compensazione magenta/verde in 19 passi
Bracketing bilanciamento del bianco: 3 fotogrammi, 2 passi selezionabili; (quando è impostata la modalità Drive)
Impostazione sensibilità ISO: Sì (Auto, ISO 100 / 200 / 400 / 800 / 1600)
Super SteadyShot: meccanismo di stabilizzazione CCD-shift
Scala Super SteadyShot e avviso vibrazione della fotocamera nel mirino
Protezione dalla polvere: Rivestimento di protezione antistatico su filtro passa-basso e meccanismo di stabilizzazione CCD-Shift
AF: Sensori di linea CCD (9 punti, 8 linee con sensore a reticolo centrale)
Messa a fuoco automatica attivata con lo sguardo (selezionabile ON/OFF)
Area AF: allargata, spot, su un punto a scelta
AF singolo, continuo, automatico, manuale
Blocco AF
Illuminatore AF (nel flash): efficace fino a 5 mt
Esposimetro: multisegmento (su schema a nodo d'ape a 40 segmenti), spot, media a prev. centrale
Esposizione: automatica, programmata, priorità di tempi, priorità di diaframmi, manuale, selezione scena
Blocco AE
Correzione dell'esposizione (+/- 2,0 EV, a passi di 0,3 EV)
Bracketing AE: con incrementi 0,3 EV / 0,7 EV, 3 fotogrammi; (quando è impostata la modalità Drive)
Otturatore a controllo elettronico, a traslazione verticale, su piano focale
Velocità otturatore (sec) 1/4.000 - 30
Velocità sincronizzazione flash (con Super SteadyShot disattivato): 1/160
Velocità sincronizzazione flash (con Super SteadyShot attivato): 1/125
Flash integrato: NG 12
Misurazione flash ADI (rilevazione distanza) / Pre-flash TTL
Compensazione del flash (+/- 2,0 EV, a passi di 0,3 EV)
Tempo di ricarica: circa 3 secondi
Modalità flash: Flash automatico, fill-flash, sincronizzazione posteriore, wireless off-camera (con il flash HVL-F56AM, F36AM)
Sincronizzazione lenta: Sì (premendo il pulsante di blocco AE)
Riduzione effetto occhi rossi: Sì
Mirino: Sistema fisso a livello dell'occhio con pentaprisma a specchio di tipo a tetto.
Schermo di messa a fuoco: Spherical Acute Matte
Campo visivo (%): 95.0
Ingrandimento (con obiettivo da 50 mm all'infinito); x0.83
Regolazione diottrie: -2,5 - +1,0 m-1
Display LCD: schermo TFT da 2.5 pollici, 230mila pixel
Campo visivo LCD: 100%
Avanzamento singolo fotogramma, avanzamento continuo, timer autom. 10 e 2 sec, bracketing AE con avanzamento fotogramma singolo, bracketing AE con avanzamento continuo, bracketing bilanciamento bianco
Velocità di avanzamento continuo (numero max. appross. di fotogrammi al secondo): 3.0
Velocità di avanzamento continuo: Massimo 6 fotogrammi (RAW); massimo 3 fotogrammi (RAW + JPEG); nessun limite (JPEG L/M/S)
Supporto di registrazione: CF™ tipo I/II (MicroDrive); Memory Stick Duo™ e Memory Stick PRO Duo™ (con adattatore Memory Stick Duo™ per slot CF™, in dotazione)
Formato registrazione: JPEG, RAW
Dimensione immagine RAW (10 megapixel: 3880 x 2600)
Dimensione immagine grande (10 megapixel: 3872 x 2592)
Dimensione immagine media (5,6 megapixel: 2896 x 1936)
Dimensione immagine piccola (2,5 megapixel: 1920 x 1280)
Riduzione del rumore: Disponibile quando la velocità dell'otturatore supera 1 secondo
Spazio colore: sRGB e Adobe® RGB; modalità di colori STD, Vivid, Ritratto, Paesaggio, Tramonto, Vista notte/Ritratto notte, Bianco e nero, Adobe® RGB. Fatta eccezione per Adobe® RGB, tutte le altre modalità di colore utilizzano lo spazio cromatico sRGB.
Ottimizzatore della gamma dinamica
Stampa data e ora
Rotazione automatica immagine
Indicatore di livello batteria rimanente
Istogramma
Exif 2.21, Stampa Exif, PictBridge
Menu: Inglese/ Francese/ Tedesco/ Spagnolo/ Italiano/ Portoghese/ Olandese/ Russo/ Svedese/ Danese/ Norvegese/ Finlandese/ Polacco/ Ceco/ Ungherese
Anteprima profondità di campo
Terminale di scatto a distanza
DPOF
Temperatura di esercizio (gradi °C) 0 - 40
Connessioni: Uscita Video composito, Hi-Speed USB
Sistema batteria: Ioni di litio NP-FM55H
Peso: 545g, 640g con la batteria
Dimensioni: 133.1x94.7x71.3mm (LxAxP)