Il nostro Michele Vacchiano ha fatto un acquisto un po’ inconsueto per lui, abituato ad adoperare perlopiù obiettivi fissi e luminosi da una vita, ma le cose sono cambiate da diversi anni e molti zoom hanno poco da invidiare alle ottiche fisse. Leggiamo la sua prova sul campo del Sigma 150-600 della serie Contemporary, caratterizzato dall’ottimo rapporto qualità/prezzo rispetto al fratello della serie Sport, ben più costoso.
Questa mattina ho acquistato il mio primo zoom.
No, in effetti questa affermazione è fuorviante, giusto per attirare l’attenzione, come i titoli cubitali sulle prime pagine dei quotidiani.
In realtà è il primo zoom che acquisto… da trent’anni a questa parte.
Chi mi conosce, conosce anche la mia motivata diffidenza nei confronti degli zoom, ma avevo bisogno di qualcosa di versatile nel campo delle lunghe focali, per cui ho preso uno zoom Sigma 150-600, di cui in rete si dice un gran bene.
In mano
Il Sigma 150-600 F/5-6.3 Contemporary sembra ben costruito, pesante e robusto quanto basta. Pesa poco meno di due chili ed è fornito con una custodia protettiva e due tracolle, una per la custodia e una per l’obiettivo stesso. La mia è la versione Contemporary. Esiste anche la versione Sport, più grossa, più pesante e tropicalizzata. Le aperture relative massime sono identiche nelle due versioni.
Nello schema ottico del Sigma 150-600 F/5-6.3 Contemporary sono presenti elementi a bassa dispersione, per compensare specialmente l'aberrazione cromatica. Il paraluce è in plastica piuttosto leggerina, avrei preferito qualcosa di più consistente. Il collare per il fissaggio al cavalletto è sufficientemente solido e robusto. Sigma fornisce anche, di serie, un collare senza piastra di fissaggio, che si può sostituire a quello standard quando si lavora a mano libera (ma di questo parliamo in seguito).
Da vicino
La distanza minima di messa a fuoco del Sigma 150-600 F/5-6.3 Contemporary è di 2,8 metri, inadeguata a 150 millimetri, ma decisamente interessante alle focali maggiori, perché consente ingrandimenti di tutto rispetto. A 600 millimetri il rapporto di riproduzione è di circa 1:5.
I selettori
Sul lato sinistro del Sigma 150-600 F/5-6.3 Contemporary sono presenti diversi selettori. Il primo in alto è il selettore di messa a fuoco. Oltre alle due posizioni classiche, autofocus e fuoco manuale, esiste anche la posizione MO (Manual Override), che rende possibile la messa a fuoco manuale anche quando è in funzione l’autofocus continuo. Il secondo cursore dall’alto limita la corsa dell’autofocus, rendendo più veloce la messa a fuoco automatica. È possibile scegliere un range che vada da 2,8 a 10 metri, da 10 metri all’infinito, oppure lasciare che l’autofocus si regoli sull’intero range delle distanze.
Il terzo cursore serve a regolare la modalità di stabilizzazione. La modalità 1 è quella standard, la modalità 2 rileva gli spostamenti verticali ed è più efficace per riprendere soggetti in movimento. Come sempre, è necessario disattivare lo stabilizzatore quando la macchina è fissata al cavalletto o a un qualunque appoggio stabile. Il quarto cursore permette di personalizzare alcune funzioni dell’obiettivo.
Acquistando a parte lo speciale DOCK USB e scaricando il software SIGMA Optimization Pro, è possibile aggiornare il firmware del Sigma 150-600 F/5-6.3 Contemporary, regolare il punto di messa a fuoco e la velocità dell’autofocus, regolare il limitatore di messa a fuoco, la funzione dello stabilizzatore ottico e altri parametri, come l’accoppiamento ai moltiplicatori di focale dedicati.
Un ulteriore cursore ("Lock"), presente sul barilotto dell’obiettivo, accanto alla ghiera dello zoom, permette di bloccare la zoomata, evitando movimenti accidentali dell’anello dello zoom e garantendo così il mantenimento della lunghezza focale scelta. Questa funzione è particolarmente utile nelle riprese notturne, che richiedono lunghi tempi di otturazione.
Interessante, infine, il servizio di conversione innesto offerto dal produttore, che permette di continuare a utilizzare lo stesso obiettivo anche quando si sostituisce la propria reflex con quella di una marca differente.
Distorsione
La distorsione, secondo i dati pubblicati dalla casa produttrice, è di poco superiore all’1% tanto alla focale minima quanto a quella massima. Viene corretta automaticamente dal software di elaborazione del RAW abilitando la correzione del profilo dell’ottica.
Nitidezza
Ho provato il Sigma 150-600 F/5-6.3 Contemporary sul campo in unione con una Canon Eos 5D SR, il cui sensore da 50,6 milioni di pixel non perdona facilmente gli errori.
Inoltre, l’obiettivo raggiunge i 600 millimetri di focale, quindi è fatto per lavorare a grandi distanze. Bisogna tenere conto del fatto che a queste distanze lo spessore dell’aria e la turbolenza atmosferica possono iniziare a produrre i loro effetti già a partire da una focale di 300 millimetri, provocando una diminuzione generale del contrasto e della nitidezza.
Sigma 150-600 Contemporary a 150mm F/6.3.
Tenendo conto di queste limitazioni, ho sottoposto l’obiettivo a una prova severa: l’ho portato in giro per la città, utilizzandolo per scovare particolari e scorci che gli obiettivi normalmente usati nella fotografia urbana non sono in grado di cogliere. Non l’ho fatto solo perché sono cattivo e voglio testare le attrezzature nelle peggiori condizioni possibili; l’ho fatto anche per evitare che chi osserva e giudica le fotografie possa essere influenzato da una “trappola” psicologica.
Sigma 150-600 Contemporary a 200mm F/8.
Quando osserviamo un animale, infatti, siamo di solito emotivamente coinvolti: che bello, che carino, che dolce, oppure bleah un serpente che schifo, ma in ogni caso la nostra capacità di giudizio è fortemente influenzata dall’osservazione del soggetto e da una partecipazione emotiva che ci spinge a perdonare gli errori. Il paperotto è tenerissimo e non stiamo certo a controllare quanto l’occhio e il becco siano a fuoco. Al contrario, le maniglie, le finestre e le crepe nei muri non sono emotivamente connotate, se non per un architetto restauratore, per cui è più facile prescindere dall’emozionalità del soggetto per giudicare l’immagine nella sua oggettività.
Sigma 150-600 Contemporary a 400mm F/8.
I numerosi scatti effettuati in città mi sono stati molto utili per capire a fondo la resa del Sigma-150-600 Contemporary e le sue possibilità sul campo, tuttavia ho preferito evitare di annoiarvi con crepe, maniglie, panni stesi e finestre, scegliendo, per accompagnare l'articolo, alcune foto naturalistiche ben più gradevoli.
Sigma 150-600 Contemporary a 600mm F/8.
L’uso a mano libera
Il Sigma 150-600 F/5-6.3 Contemporary è stabilizzato, ma qualunque fotografo poco più che amatoriale sa bene che gli stabilizzatori non fanno miracoli, e che i tre o quattro diaframmi di guadagno decantati da molti commentatori si riferiscono a fotografie visualizzate sullo schermo del computer, o stampate in formato ridotto.
Uno scatto a mano libera a 450mm F/8.
Ma quanto più il sensore è denso e quanto più si ingrandisce l’immagine, tanto più cresce il rischio di evidenziare il micromosso, soprattutto se l’immagine viene visualizzata al 100%, come del resto fanno gli ispettori delle agenzie di stock e i redattori delle riviste di livello più elevato. E anche quando l’insieme macchina-obiettivo è fissato al cavalletto, bisogna che il cavalletto sia stabile e robusto, che non ci sia vento, e dopo avere impostato i parametri di scatto, si deve aspettare che tutto l’insieme abbia smesso di vibrare, perché a 600 millimetri su un sensore full-frame da 50 milioni di pixel (e con lo stabilizzatore disinserito) il micromosso non è un rischio, è una certezza.
In natura o in montagna, è consigliabile appoggiare l’apparecchio allo zaino posato in terra, o alla giacca a vento ripiegata, in modo da garantire la necessaria stabilità.
Controluce
Il Sigma 150-600 F/5-6.3 Contemporary è uno zoom composto da ben 20 lenti in 14 gruppi. Con uno schema ottico così complesso si è costretti a usare molte cautele quando si fotografa controluce. Per quanto severo sia il trattamento antiriflesso e nonostante la presenza del paraluce, gli aloni luminosi e le immagini-fantasma sono inevitabili. Talvolta, però, basta spostare di poco l’inquadratura per far sì che essi finiscano al di fuori del campo inquadrato. Il trattamento antiriflessi del Sigma 150-600 F/5-6.3 Contemporary rientra nella media per zoom con questo range di focali e prezzo.
Sfocato
Il diaframma a nove lamelle crea un piacevole effetto sfocato, soprattutto quando si lavora alle aperture maggiori.
Sigma 150-600 Contemporary a 350mm F/8. Lo sfocato è gradevole grazie al diaframma a 9 lamelle.
Conclusioni
Il Sigma 150-600 F/5-6.3 Contemporary mi ha positivamente sorpreso, vincendo, anche se non del tutto, la mia motivata diffidenza verso gli zoom. Al centro dell’immagine, la qualità è molto buona praticamente a tutte le focali. Ai bordi, soprattutto alle focali più spinte, l’immagine è molto meno “croccante”, ma questo non preoccupa il fotografo naturalista, per il quale l’obiettivo è stato progettato, dal momento che il soggetto occupa generalmente un’area prossima al centro dell’inquadratura. La caduta di luce ai bordi è visibile soltanto ai diaframmi più aperti e si attenua quasi del tutto a partire da f/8. Insomma, il Sigma 150-600 F/5-6.3 Contemporary è un obiettivo ben costruito, estremamente versatile, con un buon rapporto qualità-prezzo e dalle prestazioni adeguate anche a un uso professionale, purché lo si utilizzi garantendogli la necessaria stabilità.
Michele Vacchiano © 01/2019
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