Il Samsung S6 è stato definito con mille aggettivi mirabolanti sin dai primi test e, indubbiamente, è un meritatissimo top di gamma. Scrivo questo senza collegarmi ai numerosi benchmark in cui l’S6 prevale sui concorrenti o perde di poco e trovo assurdi i test in cui, cliccando come forsennati su decine di giochi, applicazioni e pagine web senza soluzione di continuità su diversi smarphone, uno di loro perda o vinca per una manciata di secondi su un minuto e mezzo di tempo totale. Non è la vita reale e, nella vita reale, posso dire che l’esperienza d’uso del Samsung S6 è estremamente fluida ed appagante così come quella della maggior parte degli attuali Android top di gamma o l’eterno rivale iPhone 6. Le corse ad ostacoli le lasciamo ai patiti dei benchmark così come non abbiamo mai preso in considerazione più del dovuto le linee per millimetro nei test degli obiettivi: la realtà non è fatta di mire ottiche e benchmark, a parte che ogni esemplare può dare risultati leggermente diversi. Vediamo in breve come va il Samsung S6 prima di passare alla parte che più ci interessa, vale a dire le prestazioni fotografiche.
La linea.
Il Samsung S6 ha due versioni, la Flat e l’Edge. La Flat ha l’aspetto tradizionale che caratterizza qualsiasi smartphone da quando Apple lanciò il primo iPhone ed è elegante, di qualità, sottile e ben assemblato, mentre l’Edge ha l’innovativo display coi bordi smussati dove sono contenute alcune funzioni che si vogliono tenere a portata di mano. Con circa cento Euro in più si può avere essenzialmente lo stesso telefono, ma con un design che di sicuro non passerà inosservato: nessuno degnerà di uno sguardo l’S6 Flat poggiato sul tavolo, troppo simile alla maggior parte dei telefoni da diversi anni a questa parte, ma tutti guarderanno con curiosità l’Edge. Personalmente trovo l’Edge diverso ma "bruttarello" e le funzioni extra contenute nei bordi smussati non mi interessano affatto, oltre al fatto che il display perde qualcosina in visibilità, ma i gusti sono gusti ed ognuno può scegliere la versione preferita. Per me ho preferito la versione Flat, oggetto di questa prova, anche se devo fare a Samsung l’appunto che questa volta è riuscita a non copiare l’iPhone contemporaneo - il 6 -, ma è palese l'ispirazione all’iPhone 4 con il vetro davanti e dietro, tra l’altro una scelta bella ma poco pratica visto che il Samsung S6 è peggio di una saponetta tra le mani. A che serve comprare un bel telefono se poi è obbligatorio ricoprirlo con una brutta custodia che, oltretutto, ne aumenta le dimensioni? E’ così difficile fare il retro dei telefoni in materiale antiscivolo?
Detto questo, l’S6 cade bene in mano ed i pochi tasti sono al posto giusto. Con altri miei telefoni Android ero stato contento di essermi affrancato dal tasto fisico degli iPhone, ma qui me lo sono ritrovato, cosa normale per i Samsung, e la cosa non mi ha riempito di piacere. L'unica cosa positiva è la possibilità di premere due volte sul tasto per attivare subito la fotocamera anche a telefono bloccato: per il resto, preferisco la leggera danza dei polpastrelli sui tre tasti a sfioramento come su HTC e Huawei (giusto per citarne due da me provati). La fotocamera sporge un po’ dal sottilissimo corpo del Samsung S6 e rovina la pulizia dell’insieme esattamente come avviene per l’iPhone 6, ma i progettisti di Apple e Samsung si sono trovati di fronte ad una scelta importante: estetica o fotocamera migliore? Fortunatamente hanno scelto la seconda opzione (come vedremo la fotocamera è di buona qualità) e la sporgenza, anche se la trovo brutta, mi aiuta sia a non andare con le dita sulla lente frontale (altrimenti sempre sporca) sia ad avere un punto sotto il quale poggiare il dito e limitare l’effetto saponetta.
Software e prestazioni.
Il mio Samsung S6 è arrivato con Lollipop 5.0.2 e dopo pochissimo è stato aggiornato a 5.1.1. Anche se molti parlano di numerosi bug nelle prime versioni di Lollipop, non ho notato differenze nel mio uso quotidiano, abbastanza ripetitivo: la batteria mi dura lo stesso e mi permette di arrivare a fine giornata senza problemi, cosa che non riesco a fare con gli altri smartphone coi quali arrivo a stento al dopo pranzo. Non mi dispiacerebbe avere un telefono in grado di durare diversi giorni come ai tempi dei vecchi Nokia, ma oggi si tratta di smartphone, di display ad alta definizione e di internet per cui credo che la maggior parte degli utenti, come me, sia più che contenta di poter concludere la giornata. Dicevo che, col mio uso standard dalle 8 del mattino di una normale giornata lavorativa, riesco a tornarci la sera a casa, ma - standoci attento - mi è bastato disattivare il wi-fi e la connessione dati (attivandola solo per scaricare la posta o fare le operazioni che mi servivano) per tornare a casa la sera con un buon 40% di batteria senza dover attivare il "Super Risparmio Energetico" che trasforma l’S6 in un Nokia 3310 con lo schermo in BN. Dalla mia esperienza direi che il vero risparmio energetico è proprio nel disabilitare wi-fi e connessione dati quando non necessari, senza bisogno di trasformare il display in BN se non si è ridotti davvero male: se il display è spento, poco conta se è a colori o in BN mentre le varie funzioni “succhiabatteria”, che di solito continuano a lavorare anche in standby (per esempio Instagram, Facebook, i vari social e tutte le applicazioni Google), non possono farlo più. Internet è la chiave di tutto per quanto riguarda un serio risparmio della batteria oltre al display (se non usate internet ma giocate sempre col telefono, guardate video o scattate foto, la batteria si scaricherà comunque).
La parte telefonica del Samsung è molto buona, l’audio è limpido sia in ricezione che in chiamata, e non mi ha mai dato problemi rispetto agli altri telefoni nei miei luoghi abituali, anche quelli dove la ricezione è sempre stata al limite. Idem per la connessione dati, molto veloce e stabile, a volte meglio del wi-fi di casa. Ecco, è proprio qui che iniziano i primi difetti del Samsung ed internet è piena di lamentele e soluzioni. Anch’io, dalla solita posizione in casa mia (non vicinissima al router), perdevo spesso la connessione, cosa che non mi era mai successa né con l'iPhone né con il vecchio ed economico Huawei G510. Le varie soluzioni trovate su internet sembravano non sortire nessun effetto, ma poi improvvisamente le cose sono andate bene: merito di tutte le modifiche messe insieme? Fatto sta che, anche se la potenza di ricezione del segnale wi-fi non è quella che mi sarei aspettato da un moderno top di gamma, ora va bene e non ho più nessuno sgancio dalla rete.
Cliccare sulla foto per vederla di maggiori dimensioni.
Display.
Se ne dicono tante sui display Amoled, ma una cosa è indiscutibile: il Super Amoled del Samsung S6 è una favola. I vecchi Amoled erano molto brillanti e contrastati coi colori troppo saturi, cosa spesso non gradita, ma il Samsung S6 ha una resa reale e brillante che non mi porta a delusioni quando trasferisco le foto dal telefono al Mac. Il display ha anche alcune possibilità di regolazione, tra cui una più adatta all'uso fotografico, ma devo dire che in automatico il software riesce a riconoscere molto bene l'utilizzo che si sta facendo del telefono e, almeno per ora, non sento la necessità di cambiare. Terribile, invece, il sensore di luminosità automatica che è sempre troppo scuro e l'ho disabilitato dopo poco.
Cliccare sulla foto per vederla di maggiori dimensioni. La foto, una volta ridotta, è davvero buona anche in situazioni non eccellenti di luce, ma il crop al 100% mette in evidenza il trattamento antirumore che fa perdere finezza ai dettagli più minuti. Ricordo che tutte le foto sono state scattate in JPEG.
Prestazioni fotografiche.
Veniamo al punto che c'interessa di più ed esaminiamolo da fotografi, ok? In barba alle dimensioni del sensore, al numero di Megapixel ed al rumore nelle foto con poca luce, gli iPhone - dal 4 in poi - hanno sempre scattato le foto più *belle*. Difficile se non impossibile spiegare a parole la "bellezza" o "gradevolezza" di una foto, un po' come una volta si parlava di plasticità e di tridimensionalità delle ottiche tedesche verso quelle giapponesi, ma il risultato è sempre stato questo: le foto scattate con gli iPhone sono più gradevoli da vedersi. Gli unici a tenergli testa sono stati, negli ultimi tempi, i Nokia Lumia, ma per il resto non c’era sensore o smartphone che riuscisse a fornire "belle foto" senza passare per una sapiente postproduzione. La vera differenza, oltre che nel sensore o nell’obiettivo (spesso lo stesso), è nel software di sviluppo dei dati che vengono interpretati nel modo giusto e sempre molto gradevole nell'iPhone con un ottimo bilanciamento delle luci e dei colori. Anche il recente Huawei P8 ha un’ottima fotocamera, ma il software non è all’altezza dell’hardware e la qualità delle foto finali, senza lavorarci su, è molto altalenante. Gli S6 hanno un'ottima fotocamera con un sensore un po’ più grande della media ed un obiettivo luminoso (F/1.9). Un sensore di maggiori dimensioni porta con sé maggiore qualità, maggiore pulizia delle immagini, minore rumore alle alte sensibilità e, nei limiti del possibile visto che è pur sempre "piccolo" in termini fotografici, la possibilità di ottenere, insieme al diaframma F/1.9, un vero sfocato senza ricorrere a filtri ed effetti speciali.
Ma tutto questo non basta per produrre “belle immagini”: il software è quantomai importante e quello del Samsung S6 è - al momento attuale - una meraviglia, l’unico, per me, in grado di competere con quello dell’iPhone 6 per la gradevolezza delle immagini senza andare a misurare la definizione, campo in cui il Samsung in ogni caso prevale. Effettuando diversi scatti con il Samsung S6 e l’iPhone 6, possiamo dire che le immagini sono abbastanza simili, un po’ più calde e corpose quelle dell’iPhone, un po’ più chiare e dettagliate quelle del Samsung. Netta vittoria del Samsung per il rumore in condizioni di scarsa luminosità e latitudine di posa: la capacità di compensare tra zone d’ombra ed alte luci è davvero notevole. La stabilizzazione ottica incorporata aiuta ulteriormente il fotografo che ha una mano ferma e permette di arrivare ad usare anche tempi di scatto lenti senza micromosso. Sto parlando da fotografo, non da "persona che usa il telefono per scattare le foto", perché di giudizi negativi sui tempi lunghi e sulle foto mosse ("Se serve il cavalletto che me ne faccio dei tempi lunghi?") ne ho letti talmente tanti che non sapevo se ridere o piangere.
Non ho modo di sapere se la correzione della distorsione avvenga via software o il piccolo obiettivo sia ben corretto di suo, ma comunque i risultati finali sono molto buoni per un uso normale.
Altra scelta intelligente del software dell’S6 è che la foto in jpeg non viene compressa troppo in fase di salvataggio (infatti i file a piena risoluzione pesano sui 5MB l’uno) e questo significa non ritrovarsi delle foto belle sulle schermo del telefono ma spappolate sul computer con un vistoso effetto acquerello quando interviene anche il software antirumore. Insomma, immagini davvero valide e pulite che possono competere con quelle di molte compatte e, se il fotografo sa il fatto suo, una volta ridotte a 2-3000px sul lato lungo, sono difficilmente distinguibili da quelle di una compatta APS-C di pochi anni fa. Unica pecca, una resa un po’ piatta, ma stiamo chiedendo fin troppo a quello che dovrebbe essere “solo” uno smartphone e, oltretutto, è facilmente migliorabile in postproduzione.
Il formato di ripresa della fotocamera e della videocamera è impostato di default su 16:9 che significa vedere le foto a tutto schermo - senza tagli - sul display dell'S6 con la massima risoluzione disponibile, vale a dire 5312x2988 sfruttando in tal modo tutti i 16Mpx del sensore. Il rapporto tra i lati si può gestire nel pannello delle preferenze e scegliere anche il più tradizionale 4:3 (manca il 3:2) ma, in tal caso, la risoluzione diminuirà a 12Mpx totali (3984x2988).
Un confronto molto cattivo: il Samsung S6 in JPEG contro la Sony NEX-5 in RAW.
Qui le schermate delle foto al 50% ed al 100%.
Ha senso preoccuparsi del trattamento antiriflessi sulla fotocamera di uno smartphone? Forse no, ma la foto a lato mostra come l'S6 se la sia cavata più che bene senza neanche velarsi.
Le funzioni a disposizione del fotografo sono numerose, non manca un HDR molto efficace e, in modalità PRO, si arriva a poter controllare la maggior parte dei parametri di ripresa: al momento mancano solo il salvataggio in RAW, i 50 ISO e la possibilità di impostare i tempi manualmente; queste ultime opzioni dovevano arrivare già con l'ultimo aggiornamento software, ma così non è stato; aspettiamo fiduciosi il prossimo. Esistono comunque delle applicazioni di terze parti (a pagamento) che consentono l’impostazione manuale dei tempi e salvano in RAW, ma - per quanto mi riguarda - preferisco aspettare l'aggiornamento ufficiale e, del resto, le foto che ottengo già adesso con il Samsung S6 mi vanno benissimo: addio compattina per le uscite non impegnative con gli amici o le cene in pizzeria! Se mi serve di più, porto una vera fotocamera (reflex o mirrorless che sia): siamo fotografi e forse a volte è bene ripeterselo perché è fin troppo facile lasciarsi prendere dalla pigrizia.
Rino Giardiello © 08/2015
Riproduzione Riservata
Altre foto e le specifiche tecniche del Samsung S6 sono disponibili sul sito del produttore.
Una nota sulla fotocamera.
Quanto avete letto nell’articolo riguardo la fotocamera è pertinente al Samsung S6 in mio possesso, regolarmente importato in Italia. I Samsung S6 destinati all’Italia di solito hanno il sensore Sony IMX240 mentre altri adottano fotocamera e sensore Samsung ISOCELL, ma sembra che la probabilità di avere l’uno o l’altro dipenda unicamente dalla disponibilità. Potete facilmente verificare quale sensore monti il vostro S6 digitando sulla tastiera del telefono il codice *#34971539#. Si aprirà una schermata e, sotto la voce “PHONE/CAM FW VER CHECK”, si leggeranno delle stringhe tipo “A16LSIA00VM”. Se c’è “LS”, è Sony.
Non c’è un’enorme differenza tra le due soluzioni, ma la fotocamera Sony offre una qualità superiore in buona luce (colori più brillanti e dettagli più definiti), mentre in condizioni di scarsa luminosità prevale leggermente il sensore Samsung con una maggiore fedeltà dei colori. Senza un test di confronto in condizioni alla pari, è difficile notare le differenze e, soprattutto, restare delusi.
Una nota sul voto finale.
Di sicuro avrei dato un punteggio più basso al Samsung S6 proprio per il rapporto qualità/prezzo sfavorevole: molto buono lo stesso, ma davvero troppo costoso. All'inizio costava quanto e più dell'iPhone 6 ed ancora oggi lo si trova in vendita ad oltre 700 Euro. Il rapporto qualità/prezzo sottostante si basa sul prezzo a cui è possibile acquistarlo in data odierna su internet, vale a dire tra i 500 ed i 600 Euro al massimo e, addirittura, si può prendere a 450 Euro con le offerte "telefono incluso" di qualche operatore di telefonia, ma non dubito che, come consuetudine per gli oggetti di questo tipo, il prezzo diminuirà sensibilmente nei prossimi mesi ed in vista del nuovo modello.