SCHNEIDER KREUZNACH 55MM LS F/2,8
Fotografia d’ambiente in… grande
Michele Vacchiano, maggio 2017

Lo Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8 è un obiettivo grandangolare moderato, prodotto da Schneider per le reflex Phase One. Come è noto, le reflex di medio formato Phase One possono utilizzare due serie di obiettivi dedicati..

Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8La prima serie, marcata Phase One, è fisicamente prodotta dalla Mamiya (dopo un accurato restyling delle specifiche costruttive) ed è priva di otturatore: viene utilizzato l’otturatore sul piano focale (a tendina) presente nel corpo macchina, esattamente come avviene nelle reflex di piccolo formato.

La seconda serie, marcata Schneider Kreuznach, è assemblata negli stabilimenti Mamiya con lenti (e specifiche tecniche) della tedesca Schneider: questa seconda serie di ottiche è dotata di otturatore centrale, che consente la sincronizzazione della luce-lampo con tutti i tempi di otturazione, fino a 1/1600 di secondo. L’obiettivo che descriviamo in questo articolo è lo Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8, un grandangolare moderato (ovviamente riferito al medio formato) corrispondente più o meno a un 35 millimetri nel formato Leica (una coincidenza precisa non è possibile, non solo per le differenti proporzioni dei due diversi formati, ma anche perché le dimensioni dei sensori di medio formato differiscono leggermente a seconda dei modelli e dei produttori).

Lo Schneider 55mm LS f/2,8 ha una costruzione ottica di sette elementi in sei gruppi, con un angolo di visuale di 64 gradi. Il range dei diaframmi va da 2,8 a 22. La distanza minima di messa a fuoco è di 45 centimetri. La lente frontale ha un diametro filtri di 72 millimetri mentre il paraluce, in dotazione, ha il classico innesto a baionetta. L’obiettivo, inclusi tappi e paraluce, pesa poco meno di 700 grammi.

In mano
Lo Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8 è ben costruito, massiccio ma non eccessivamente pesante. La ghiera di messa a fuoco è dotata di scorrimento morbido e ampio per facilitare la focheggiatura manuale. L’autofocus si inserisce ruotando verso destra l’apposita ghiera in prossimità dell’innesto dell’ottica.

Sul campo
La focale di 55 millimetri si rivela ideale quando si viaggia: la visione moderatamente grandangolare regala alle inquadrature la dovuta ariosità, senza però esasperare le prospettive come farebbe un grandangolare più spinto. L’autofocus è veloce e silenzioso, mentre l’otturatore centrale rappresenta una risorsa insostituibile quando si voglia giocare con gli effetti di luce generati dal flash: la sincronizzazione con qualunque tempo di otturazione permette di minimizzare lo sfondo esaltando il primo piano, o al contrario di equilibrare primo piano e sfondo con il solo limite della propria creatività.

Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8 © Michele Vacchiano

Foto 2

Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8 © Michele Vacchiano

Foto 2a (ingrandimento della foto 2)

Risolvenza
Schneider non pubblica i test MTF dei suoi obiettivi, che comunque si possono reperire in rete. Ma piuttosto che copiare e incollare grafici che ai più apparirebbero aridamente insignificanti, quando non incomprensibili, preferiamo mostrare direttamente i risultati. La figura 2 è stata scattata a Monforte d’Alba, nelle Langhe. In questo territorio vinicolo, dichiarato dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”, è frequente trovare muri di trattorie e ristoranti tipici decorati e affrescati; la figura 2a è l’ingrandimento al 100% di un particolare. Le figure 3 e 3a (quest’ultima raffigura un particolare del tetto ingrandito al 100%) si riferiscono alla Chiesa di San Secondo (XI secolo) situata a Magnano, presso Biella. La chiesa (dedicata a uno dei martiri della leggendaria Legione Tebea) è edificata non lontano dall’anfiteatro morenico di Ivrea e dalla comunità monastica di Bose; è uno degli esempi più rappresentativi del Romanico piemontese.

Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8 © Michele Vacchiano

Foto 3

Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8 © Michele Vacchiano

Foto 3a (crop della foto 3)

Distorsione
La distorsione dello Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8 è di segno negativo, quindi “a barilotto”, come è frequente nei grandangolari. La percentuale è di poco superiore all’1,5%, un valore che possiamo definire “fisiologico” e che peraltro è facilmente rimediabile in postproduzione, qualora se ne presenti la necessità.

Bokeh
Normalmente si pensa che in un obiettivo grandangolare sia piuttosto difficile verificare la resa dello sfocato, dal momento che basta chiudere di poco il diaframma per estendere la profondità di campo. In realtà, la percezione della profondità di campo è strettamente legata (oltre che ai noti parametri dell’apertura relativa, della lunghezza focale e della distanza di ripresa) anche al formato della superficie di acquisizione.

A parità di focale, la percezione della profondità di campo decresce con l’aumentare dell’area del fotogramma: se sul minuscolo sensore di una compatta tutto sembra a fuoco, su un sensore di medio formato (praticamente doppio rispetto al full-frame) l’area di nitidezza apparente risulta proporzionalmente meno estesa. Questo è il motivo per cui i filmati realizzati con la reflex hanno un aspetto molto più “cinematografico” di quelli girati con le videocamere tradizionali: lo stacco tra il piano di messa a fuoco e lo sfondo è assai più evidente (e spettacolare) se registrato su un sensore di maggiori dimensioni.

Per questo quando si lavora in medio formato – anche con un obiettivo grandangolare – è necessario scegliere con attenzione il piano di messa a fuoco. La figura 4 è stata scattata nelle Langhe, mettendo a fuoco una zolla erbosa in primo piano e illuminandola con il flash: nonostante il diaframma fosse chiuso a f/11, le zolle di terra in secondo piano e lo sfondo appaiono chiaramente sfocati, ma in modo graduale, con una buona resa della profondità spaziale; la sincronizzazione della luce lampo con tutti i tempi di otturazione, resa possibile dall’otturatore centrale, ha permesso di equilibrare con facilità i valori tonali dei diversi piani dell’immagine.

Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8 © Michele Vacchiano

Foto 4

Risposta al controluce
La figura 5 è stata scattata presso il Lago Gurzia (Valchiusella, Piemonte) in un pomeriggio di febbraio: nonostante il sole nell’inquadratura e la presenza di foschia, la nitidezza è buona e non si notano immagini fantasma del foro del diaframma, né aloni colorati.

Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8 © Michele Vacchiano

Foto 5

Meno soddisfacente la figura 6 (ancora la chiesa di San Secondo), dove il controluce ha creato un alone di diffrazione (indicato dalla freccia).

Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8 © Michele Vacchiano

Foto 6

Anche la figura 7 è affetta da aloni colorati, ma meno fastidiosi perché situati lungo il percorso dei raggi di luce. Come sempre accade, la probabilità che nel controluce si formino immagini-fantasma, aloni colorati o flare dipende da diversi fattori, non ultima l’angolazione di ripresa; dato che spesso (anche se non sempre) è possibile verificare nel mirino la presenza di tali fastidiosi intrusi, basta spostarsi di poco, o modificare l’angolo di ripresa, per minimizzare o eliminare il fenomeno.

Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8 © Michele Vacchiano

Foto 7

Conclusioni
Lo Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8 è uno strumento di lavoro versatile, divertente e di alto livello, da usare con attenzione nelle situazioni di controluce esasperato ma capace di regalare al professionista immagini di elevata qualità. La focale si rivela adatta a soddisfare brillantemente la maggior parte delle esigenze di chi si occupa di fotografia d’ambiente. Personalmente viaggio spesso portando con me nient’altro che questo obiettivo: quando ho bisogno di un angolo visuale più ampio ricorro alla tecnica dello stitching (vedi foto sottostante) per ottenere ampie panoramiche.

Schneider Kreuznach 55mm LS f/2,8 © Michele Vacchiano

Al contrario, se mi serve un’inquadratura più selezionata, non esito ad effettuare un crop dell’area che mi interessa, ottenendo egualmente (data la quantità di pixel a disposizione sul sensore) una fotografia stampabile a doppia pagina su una rivista e quindi perfettamente vendibile.

Michele Vacchiano © 05/2017
Riproduzione Riservata