I normali Pentax M:
tre buone scelte
A confronto gli obiettivi Pentax M 50 mm f 1.4, Pentax M 50 mm f 1.7 e Pentax M 50 mm f 2.0
Nadir Magazine ©

I tre 50mm Pentax a confronto: molto compatti e leggeri tutti e tre, spiccano le dimensioni davvero minime del 50/2.

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Alcune foto effettuate coi 50mm del test: le differenze non sono rilevabili nelle piccole jpeg destinate al web, ma nella proiezione di diapositive il 50mm F/1.4 mostra tutta la sua superiorità di ottica di gran pregio (e costo!).

Dati tecnici
Apertura massima: f/1.4, 1.7, 2.0
Apertura minima: f/22 per tutti e tre gli obiettivi
Distanza minima di messa a fuoco: 45 cm per tutti e tre gli obiettivi
Schema ottico: 7 lenti in 6 gruppi (1.4); 6 lenti in 5 gruppi (1.7); 5 lenti in 5 gruppi (2.0)
Peso: 235g (1.4); 185g (1.7); 160g (2.0).

Cenni storici
Il 50mm 1.4 e il 50mm 1.7 Pentax M entrano in produzione nel 1977, per equipaggiare le reflex Pentax della serie M (ME, MX) con delle ottiche normali alleggerite e miniaturizzate; i due obiettivi vanno a sostituire delle ottiche blasonate ancora oggi considerate eccellenti: il 50/1.4 Pentax K e il 55/1.8 Pentax K. Nel 1979 entra in produzione il leggerissimo 50mm 2.0 M, di progetto totalmente nuovo, concepito per essere un obiettivo economico.
La produzione dell'1.4 e dell'1.7 termina nel 1984 e i loro schemi ottici, probabilmente rimaneggiati, sono stati mantenuti sui 50mm Pentax delle serie A, F e FA.
La produzione del 50mm 2.0 M termina nel 1985 con l'introduzione di una versione con innesto Pentax A destinata prevalentemente alla Pentax P30; non se ne conoscono versioni autofocus.

Prove
La distorsione dei 50 Pentax M è molto ridotta: a barilotto, certamente inferiore all'1%, è quasi tanto piccola da non essere avvertibile su alcuna delle tre ottiche.
A tutta apertura si produce una certa coma, almeno col 50/1.4; è comunque complicato arrivare a delle conclusioni esaurienti ed univoche in merito, in quanto l'effetto sembra dipendere molto dalla direzione della luce e dalla posizione dei punti luminosi. In ogni caso l'aberrazione - che si produce in genere sulle ottiche luminose a tutta apertura inquadrando soggetti piccoli e luminosi - è rilevabile anche se è molto preoccupante per chi si diletta di fotografia astronomica ed assai meno per il fotografo generalista che dovrà solo digerire la resa dei lampioni e delle sorgenti luminose puntiformi.

Tutti e tre gli obiettivi, sempre a tutta apertura, presentano, oltre alla naturale modestissima profondità di campo, un accenno di vignettatura ed una certa morbidezza, gradevole nei ritratti, ma potenzialmente difficile da gestire.
Diaframmando di poco si ha un miglioramento della resa generale: la vignettatura, per tutte e tre le ottiche, scompare chiudendo di due diaframmi; si ottiene il meglio a partire da f/4.0 (il 50/1.4 a questa apertura ha una resa dello sfocato e una separazione dei piani estremamente soddisfacente) e si continua ad avere una resa elevata fino a f/11.
Superato il limite di diffrazione il calo di prestazioni, come confermato dalle prove strumentali consultate, non è, nella pratica, drastico, e i risultati restano di rilievo fino al diaframma f/22, che si può usare normalmente.

Il trattamento antiriflessi è ottimo, con una leggera prevalenza del 50/2.0, favorito certamente dal ridotto numero di lenti (5), per di più di piccolo diametro.
I tre obiettivi sono accomunati dalla resa del colore, calda e brillante come da tradizione Pentax, dal contrasto ottimo e dalla buona risoluzione, che permette di ottenere ingrandimenti 40x60 cm di sorprendente nitidezza; usati invertiti per realizzare delle macrofotografie, producono una curvatura di campo che, nel caso dell'1.4, rende molto difficile avere a fuoco allo stesso tempo centro e bordi del fotogramma.

Commenti
Il 50/1.4 Pentax M è un ottimo obiettivo, continuatore di una tradizione ottica che riporta direttamente ai leggendari 50mm 1.4 Takumar a vite degli anni '60, considerati da molti i migliori normali di produzione giapponese del loro tempo.
La resa generale, grazie al diaframma ad otto lamelle, è davvero molto gradevole: l'obiettivo ha una resa dello sfocato morbida e graduale ed una bella separazione dei piani.
L'uso prolungato fa emergere una sua particolare predisposizione all'abbinamento con le Pentax della serie K (K2, KX, KM, K1000), sulle quali si bilancia in peso, creando un insieme di grande stabilità e resistenza al mosso.
Il 50/1.7 Pentax M si pone molto vicino all'1.4 nella resa generale e risulta un poco più versatile per la possibilità di essere usato invertito con risultati migliori; sebbene la separazione dei piani e lo sfocato siano molto gradevoli, non sono comunque al livello di quelle del 50/1.4.
Nell'uso generale e contemporaneo, i tre obiettivi rivelano in ogni caso una qualità complessiva tale da consentire indifferentemente l'uso di uno qualunque di essi. In particolare il 50/2, pur avendo un valore commerciale modesto, ha una resa praticamente identica a quella del più costoso 50/1.7, e molto vicina a quella del 50/1.4: quest'ottica ultraeconomica, equipaggiando quasi tutte le Pentax K1000, ha certamente contribuito non poco alla fama di resa eccellente attribuita a queste fotocamere.

Francesco Favara © 07/2004