L’obiettivo mette a fuoco ad una distanza minima di 5cm, mentre la sensibilità del CCD utilizzato dalla FX500 va da ISO 100 a ISO 1600; è disponibile una modalità ad Alta Sensibilità che, a 3 megapixel, lavora fino a ISO 6400, ma la qualità è davvero modestissima, per non dire pessima – come del resto sempre avviene in questa categoria di fotocamere.

Nel corso del giro di prova la FX500 si è mostrata piacevole da utilizzare. Il monitor è di buona qualità, ed è visibile anche in piena luce; l’autofocus ha mostrato di funzionare sufficientemente bene, così come il flash. La macchina riesce a scattare circa 2,5 fotogrammi al secondo (a piena risoluzione) e l’unico appunto serio che ci sentiamo di fare è che la batteria non dura molto, visto che non siamo riusciti a fare più di 200 scatti in nessuna delle giornate della prova. Va detto però che, com’è tipico di quando si è alle prime armi con una nuova fotocamera, l’abbiamo usata molto provando continuamente le varie funzioni e, in sostanza, “smanettando” assai più di quanto farebbe un utente normale.

La FX500 offre molte modalità di ripresa: manuale, priorità di tempi, priorità di diaframmi, e 21 scene preimpostate; ma soprattutto offre la modalità Intelligent Auto che, combinando varie tecnologie, analizzando la composizione della scena cerca di individuare se si tratta di un paesaggio, di un ritratto, e così via; poi adatta la sensibilità di ripresa al fine di evitare il mosso; infine, e questa è la chicca, il software della fotocamera scompone l’immagine in più porzioni ed adatta gli ISO a ciascuna di esse, a seconda di quanto siano chiare o scure. Non c’è molto da aggiungere se non che, appunto, il sistema funziona, ed effettivamente abbiamo riscontrato come la FX500, al mutare del soggetto inquadrato, adattasse i vari parametri di ripresa, sbagliando davvero in pochissime occasioni.

Tutto rose e fiori dunque?
Naturalmente no. Complessivamente le immagini sono di buona qualità, sia sotto l’aspetto della risolvenza che quanto a contrasto generale, resa cromatica e via discorrendo. Alle focali più lunghe l’obiettivo diventa abbastanza morbido ma la resa rimane comunque più che accettabile. Qualcuno potrebbe sentire la mancanza della possibilità di scattare in RAW (del resto la FX500 è l’ammiraglia delle compatte Panasonic), ma a nostro avviso si può sopravvivere anche senza. Il solo, vero problema della FX500 è il rumore, che inizia ad essere visibile già da ISO 200, unito alla presenza di artefatti dell’immagine spesso fastidiosi. E’ un vero peccato perché la FX500, oltre ad essere un bell’oggetto da impugnare, è piacevole da utilizzare, con un buon obiettivo che parte dall’utilissima focale di 25mm (cosa non comune in questa categoria di fotocamere) e modalità di ripresa efficaci ed adatte anche al fotografo più smaliziato. Purtroppo il sensore non è all’altezza dell’obiettivo ed il processore d’immagine ci mette il suo, e ciò si ripercuote sulla qualità delle immagini. Lavorando alle basse sensibilità e limitandosi a stampe di piccole dimensioni la FX500 è davvero un piacere da adoperare, ma basta davvero poco per metterla alla corda, e di questo non si può tener conto nel giudizio complessivo.

Agostino Maiello © 09/2008

Più che buone, in condizioni di luce normale, la resa cromatica e la nitidezza generale. Scatto a ISO 100.

A sinistra: uno scatto alla focale massima. Resa equilibrata e fedele.
A destra: gradevole la resa della materia, ma a ISO 200 il rumore si comincia a notare...

A ISO 200 il rumore è già abbastanza visibile, ma su stampe fino al 15x20 circa è quasi avvertibile.

Come sono fatti i test di Nadir