Ancora più in basso troviamo il selettore del modo di messa a fuoco, il pulsante per attivare la funzione macro che accorcia in pratica la messa a fuoco utile ed anche il comando del correttore fisso di esposizione. In basso vi sono poi lo sportello che cela l'interfaccia con il computer e l'uscita video ed un secondo coperchietto, questa volta in gomma, che protegge la presa per l'alimentazione esterna.
Sulla sommità del pentaprisma è incorporato un flash che viene attivato manualmente mediante la pressione di un pulsante sul lato sinistro di questa zona; sempre sul pentaprisma c'è anche la slitta con i contatti secondari per i flash dedicati Olympus. La casa produttrice consiglia il modello FL-40 nato apposta per le reflex digitali.
La zona mirino è occupata dal grosso oculare, protetto da un bordo in gomma, che evita di graffiare occhiali da vista o da sole e consente all'occhio di celare bene eventuali luci parassite. L'oculare è dotato anche di regolazione diottrica, piuttosto efficace e di antina di protezione.
Sul retro dell'apparecchio c'è un bel display a colori di ottima qualità, oltretutto orientabile verso l'alto (parecchio) e verso il basso (molto meno); nel primo caso esso diventa, in pratica, un mirino a pozzetto da usare con l'apparecchio fotografico collocato all'altezza del petto. Nel display, oltre a rivedere le foto appena scattate, è possibile scorrere dei menu di gestione della fotocamera che riguardano, in particolar modo, i settaggi base dell'apparecchio. E' possibile utilizzare lo stesso display come mirino elettronico, in fase di ripresa, per effettuare una inquadratura in alternativa al mirino ottico reflex.
Attorno al display vi sono alcuni comandi; in basso troviamo un pulsante che permette di visualizzare i dati che accompagnano le foto contenute in memoria, un comando che blocca la cancellazione delle immagini ed uno invece per cancellarle dalla memoria. A destra del display vi sono, invece, quattro pulsanti disposti a croce per navigare nei menu delle funzioni ma anche per scorrere le foto in riproduzione più il comando per attivare il display anche in fase di ripresa ed un pulsante che invece attiva la visione del menu di gestione della fotocamera. Poco più sopra c'è la ghiera selettrice posteriore che, in fase di riproduzione serve anche per effettuare uno zoom sull'immagine visibile nel display.
Completa la parte posteriore il comando Ok che serve a confermare l'impostazione delle funzioni visibili nei menu.
Sul lato destro c'è lo sportello, protetto da una sicura, che contiene i due alloggiamenti per le schede di memoria; questa E-10 può utilizzare una CompactFlash ed una SmartMedia, anche inserite contemporaneamente a patto di selezionarne una alla volta tramite il relativo comando.
Del sistema di alimentazione abbiamo già parlato. Esso consiste in quattro pile a stilo o meglio quattro accumulatori ad alta capacità alloggiati in un cestello all'interno dell'impugnatura.
Completa la serie dei comandi un piccolo ma utile pulsante, collocato a fianco dell'obiettivo, che serve a memorizzare il punto di bianco quando decidiamo di utilizzare la taratura manuale misurata direttamente sulla scena da riprendere.
Anche l'obiettivo ha due comandi: si tratta di quello della variazione focale che una volta tanto non è motorizzata e quello della messa a fuoco manuale da utilizzare in alternativa all'autofocus.
L'uso pratico.
La E-10 casca letteralmente in mano. Ben disegnata e dotata di una presa sicura grazie anche al rivestimento antiscivolo collocato sull'impugnatura, è una reflex che si usa con piacere. Il mirino, semi oscurato ad apparecchio spento, si ravviva appena si agisce sull'interruttore di accensione e mostra uno schermo di messa a fuoco molto brillante anche se privo di ausilii per la messa a fuoco manuale. In basso, sulla cornice dello schermo di messa a fuoco, vengono visualizzati alcuni dati di ripresa tra cui tempo e diaframma.
Utilizzare la E-10 non richiede particolare esperienza se si usano già reflex autofocus. L'apparecchio, sia nei comandi sia nella funzionalità è praticamente identico ad una moderna reflex 35mm, schede di memoria a parte. Basta accendere l'interruttore generale, selezionare uno dei quattro modi di esposizione tra Program, priorità dei tempi o dei diaframmi e manuale, scegliere magari anche il tipo di lettura esposimetrica poi premere il pulsante di scatto. L'autofocus, seppur non velocissimo, è sempre molto affidabile e capita di rado di escluderlo per passare alla messa a fuoco manuale. Ottima la messa a fuoco macro che porta la minima distanza utile di ripresa a soli venti centimetri e consente di realizzare foto eccellenti. Peccato che il flash incorporato, a quelle brevi distanze ed in posizione grandangolare, cominci ad avere problemi di copertura della scena con l'angolo di emissione della lampada per colpa del paraluce che è piuttosto efficace ma, proprio per questo anche ingombrante. Per effettuare questo tipo di riprese bisogna ricordarsi, quindi, di togliere il paraluce dall'obiettivo altrimenti nelle foto sarà chiaramente visibile la sua ombra.
Le immagini scattate sono visibili direttamente sul display a colori che ha una fedeltà cromatica piuttosto buona. Le risoluzioni a disposizione sono quelle classiche degli apparecchi Olympus ovvero Tiff non compressa, SHQ, HQ ed SQ; per ognuna delle ultime tre è possibile scegliere la risoluzione ma anche la compressione Jpeg. Tra le cose più interessanti c'è infatti la possibilità di scegliere e variare il rapporto di compressione Jpeg con cui vengono registrati i file, adattandolo alle nostre esigenze. Chi ha bisogno di file leggeri, magari per Internet, fermo restando la risoluzione, comprimerà di più rispetto a chi preferisce avere una maggiore qualità, magari per una stampa su carta, comprimendo di meno.
Tramite i menu di gestione è anche possibile inserire l'autobracketing, scegliere il contrasto da dare all'immagine oppure il grado di nitidezza o, ancora, variare la sensibilità Iso del sistema.
Conclusioni.
Prezzo a parte, la E-10 farebbe la gioia di qualunque fotoamatore che abbia un minimo di esperienza di apparecchi reflex autofocus. Bella, ben costruita, impeccabile nelle funzioni, lo è anche nei risultati che sono decisamente lusinghieri. Speriamo che questa categoria di apparecchi reflex alla quale, oltre Olympus, contribuisce anche la Pentax con la EI-2000 distribuita anche come HP, si diffonda rapidamente poiché si tratta delle fotocamere più vicine alle nostre esigenze di fotoamatori evoluti. Olympus, con la E-10 ha dimostrato che una fotocamera digitale, oltre che moderna, può essere anche robusta e molto ben realizzata come e di più di molte reflex 35mm oggi in circolazione.
Michele Buonanni © 9/2001
Su gentile concessione di Fotografia REFLEX (pubblicato sul numero di marzo 2001).
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