Olympus Camedia
E-10

Il bello di essere reflex

Considerata nel mondo della fotografia digitale, come un apparecchio di riferimento, la reflex Olympus E-10 è la prima di una generazione di fotocamere digitali che vedremo tra breve.

di Michele Buonanni e Fotografia REFLEX © 2001

Olympus è un nome che si è diffuso rapidamente nel mondo della fotografia digitale. Anche chi proviene dal settore informatico e non ha mai conosciuto le gloriose Olympus a pellicola, è comunque perfettamente consapevole del fatto che le Olympus digitali sono fotocamere tra le più avanzate oggi in circolazione.
La casa giapponese, verso la metà degli anni '90 si è gettata anima e corpo nel nuovo settore prevedendo con largo anticipo il successo della nuova tecnologia per produrre immagini fotografiche. Caratteristica dei prodotti digitali Olympus, fin dall'inizio, è stata una stretta attinenza della nuova generazione di apparecchi con quelle che l'hanno preceduta ovvero con le fotocamere a pellicola. Le prime compatte digitali Olympus sembravano addirittura delle 35mm, sia nella forma sia in buona parte della gestione dei comandi.
Poi è arrivata la prima reflex digitale, un apparecchio che era forse troppo avanti per il mercato di allora (e stiamo parlando di solo quattro o cinque anni fa...) ma che ha avuto un successo indiscutibile ed ha tracciato la rotta di quella che solo ora sta diventando una vera e propria categoria di apparecchi fotografici della nuova tecnologia. La Camedia 1400, questo il nome della reflex digitale Olympus, offriva una qualità d'immagine, con soli 1,4 milioni di pixel che ancor oggi verrebbe considerata soddisfacente per diverse applicazioni.
Con questo apparecchio, mutuato dalle reflex 35mm prima ed Aps poi, con obiettivo non intercambiabile, una soluzione che Olympus ha sempre difeso ad oltranza, la casa giapponese ha capito che pochi altri concorrenti sarebbero stati in grado di seguirla nel breve periodo.
Dopo la Camedia 1400 è arrivata una versione leggermente modificata che si chiamava 1400XL poi, la Camedia C-2500 con sensore da 2,5 milioni di pixel ed ora questa E-10, presentata a fine agosto 2000 e diventata un vero oggetto di culto per molti fotoamatori e professionisti.
Rispetto alla prima Camedia 1400, la E-10 sembra più evoluta di venti anni in quanto a contenuto tecnologico e più vecchia di vent'anni in fatto di qualità costruttiva e materiali utilizzati. Se, infatti, la 1400 è una reflex tutta in plastica, leggerina, la E-10 è una solida fotocamera in metallo con finiture da reflex 35mm professionale. Anche in questo Olympus non ha mancato di stupirci come peraltro hanno fatto altre aziende che si occupano di digitale: mentre molti fabbricanti di prodotti fotografici tradizionali corrono verso la plastica e la riduzione dei costi, Olympus ma anche Canon , Nikon ed altri utilizzano il metallo in molte realizzazioni. Ora citiamo questa E-10 senza però dimenticare fotocamere come la Canon G1 o la Nikon Coolpix 990 altrettanto "toste" e ben fatte.

SEMBRA PROPRIO UNA 35mm!

Utilizzare la Olympus Camedia E-10 significa non cambiare di molto le abitudini e le conoscenze acquisite con le reflex 35mm tradizionali. Dal modo di inquadrare fino alla calibrazione dell'esposizione, la E-10 ricorda molto da vicino gli apparecchi a pellicola. I risultati sono sorprendenti per qualità specie se si lavora con compressione bassa del file Jpeg. L'immagine sopra mostra, con tutti i limiti delle ridotte dimensioni indispensabili per una pagina web, la qualità fornita dall'abbinata sensore-obiettivo, in grado di comportarsi bene sia in macro sia nelle riprese all'infinito. Da notare anche la ridottissima distorsione ai bordi, nella foto del palazzo, un problema che affligge invece molti obiettivi delle concorrenti digitali e non.

Tornando alla nostra Camedia E-10, possiamo dire che si tratta certamente di un apparecchio che inaugura una nuova classe di fotocamere digitali posizionate a metà strada, come prezzo e funzionalità, tra le costose reflex professionali ad obiettivo intercambiabile e le compatte digitali zoom di fascia alta. Delle prime, la E-10 offre molte funzioni mentre le prestazioni in fatto di immagine, a guardar bene, superano quelle di diverse di esse. Delle seconde, la Olympus ha un prezzo tutto sommato più umano ed una relativa semplificazione del corredo, anche se i quattro milioni e mezzo necessari a possederne una non sono proprio alla portata di tutti. Sicuramente sono a portata del professionista che non vuole impegnare cifre maggiori per acquistare una reflex digitale ad ottica intercambiabile ma anche del fotoamatore evoluto (e facoltoso) che vuole il meglio, almeno per ora, in fatto di digitale.

Una strabiliante carta d'identità.
La Olympus Camedia E-10 ha le carte in regola per competere ad armi pari con alcune tra le migliori realizzazioni in campo digitale. Innanzitutto è una reflex con mirino ottico cioè una reflex "vera"; poi dispone di un obiettivo che sarà pure non intercambiabile ma che è in grado di rivaleggiare con i migliori zoom in fatto di luminosità e qualità mentre invece l'estensione focale 4x non è mozzafiato perché va da 35mm a 140mm. A questo bisogna aggiungere un sensore CCD con quattro milioni di pixel, una cifra mai vista in un apparecchio che costa meno di venti milioni di lire ed una dotazione di funzioni ben superiore alla media della categoria amatoriale. Il tutto si traduce in immagini di risoluzione massima pari a 2240x1680, più che sufficienti per la classica stampa a colori formato 20x30cm. I file immagine vengono memorizzati in formato compresso Jpeg oppure non compresso Tiff. Dall'apparecchio è stato volutamente escluso il modo Movie che consente di registrare brevi filmati, soprattutto per un motivo strettamente tecnico legato alla visione reflex ottica.

La costruzione è decisamente impeccabile e la facilità d'accesso a tutte le funzioni esemplare, con comandi di stile fotografico tradizionale ovvero realizzati mediante ghiere e levette. La cura nella realizzazione arriva ai più minimi dettagli: basta guardare la zona dell'oculare o quella del comando del ribaltamento del display a colori per rendersi conto che alla Olympus hanno lavorato proprio bene.

Alle caratteristiche di base occorre aggiungere la possibilità di utilizzare due card di memoria contemporanee, una serie completa di controlli sull'esposizione, una alimentazione standard (quattro pile a stilo) integrabile con una impugnatura supplementare con relativa alimentazione ed infine una serie di prese di collegamento, che vanno dall'innesto per flash da studio all'interfaccia USB per il collegamento al computer.

Corpo e comandi.
La forma della reflex digitale Camedia E-10 è quella di altre reflex Olympus con ottica non intercambiabile ovvero un cibo da cui spunta una impugnatura e lo zoom. La scatola è in lega leggera rifinita da una bella vernice opaca, appena martellata, che fa tanto strumento scientifico di precisione.
La grossa impugnatura sulla destra serve sia ad afferrare meglio l'apparecchio sia a contenere le pile di alimentazione e alcuni comandi tra i quali il pulsante di scatto e la ghiera di selezione delle funzioni.
I comandi sono dislocati un po' ovunque ma comunque sono tutti ben identificati e facilmente raggiungibili. Nella parte superiore oltre ad un display di buone dimensioni e dotato di illuminazione che mostra, come negli apparecchi tradizionali, le funzioni impostate, c'è la ghiera dei modi di funzionamento, la ghiera selettrice appena citata e cinque pulsanti che servono rispettivamente a selezionare una delle due card di memoria, illuminare il display, scegliere il bilanciamento del bianco, la risoluzione dell'immagine ed infine i modi di funzionamento del flash. Coassialmente, alla ghiera dei modi di funzionamento c'è poi l'interruttore generale di accensione.
Altri comandi sono dislocati sul lato sinistro della fotocamera ove troviamo, partendo dall'alto, il selettore del tipo di lettura esposimetrica (consente di scegliere tra lettura multizona a sistema ESP, semispot oppure spot), quello della cadenza di ripresa che permette di attivare anche il telecomando ad infrarossi (fornito a corredo) o l'autoscatto. Poco più sotto, vi sono le prese per il telecomando a filo e per collegare un flash mediante cavo standard, una soluzione ancora molto gradita in ambito professionale poiché consente di utilizzare flash da studio sia collegati direttamente sia tramite un servocomando via radio o all'infrarosso.

Ancora più in basso troviamo il selettore del modo di messa a fuoco, il pulsante per attivare la funzione macro che accorcia in pratica la messa a fuoco utile ed anche il comando del correttore fisso di esposizione. In basso vi sono poi lo sportello che cela l'interfaccia con il computer e l'uscita video ed un secondo coperchietto, questa volta in gomma, che protegge la presa per l'alimentazione esterna.

Sulla sommità del pentaprisma è incorporato un flash che viene attivato manualmente mediante la pressione di un pulsante sul lato sinistro di questa zona; sempre sul pentaprisma c'è anche la slitta con i contatti secondari per i flash dedicati Olympus. La casa produttrice consiglia il modello FL-40 nato apposta per le reflex digitali.

La zona mirino è occupata dal grosso oculare, protetto da un bordo in gomma, che evita di graffiare occhiali da vista o da sole e consente all'occhio di celare bene eventuali luci parassite. L'oculare è dotato anche di regolazione diottrica, piuttosto efficace e di antina di protezione.

Sul retro dell'apparecchio c'è un bel display a colori di ottima qualità, oltretutto orientabile verso l'alto (parecchio) e verso il basso (molto meno); nel primo caso esso diventa, in pratica, un mirino a pozzetto da usare con l'apparecchio fotografico collocato all'altezza del petto. Nel display, oltre a rivedere le foto appena scattate, è possibile scorrere dei menu di gestione della fotocamera che riguardano, in particolar modo, i settaggi base dell'apparecchio. E' possibile utilizzare lo stesso display come mirino elettronico, in fase di ripresa, per effettuare una inquadratura in alternativa al mirino ottico reflex.

Attorno al display vi sono alcuni comandi; in basso troviamo un pulsante che permette di visualizzare i dati che accompagnano le foto contenute in memoria, un comando che blocca la cancellazione delle immagini ed uno invece per cancellarle dalla memoria. A destra del display vi sono, invece, quattro pulsanti disposti a croce per navigare nei menu delle funzioni ma anche per scorrere le foto in riproduzione più il comando per attivare il display anche in fase di ripresa ed un pulsante che invece attiva la visione del menu di gestione della fotocamera. Poco più sopra c'è la ghiera selettrice posteriore che, in fase di riproduzione serve anche per effettuare uno zoom sull'immagine visibile nel display.

Completa la parte posteriore il comando Ok che serve a confermare l'impostazione delle funzioni visibili nei menu.

Sul lato destro c'è lo sportello, protetto da una sicura, che contiene i due alloggiamenti per le schede di memoria; questa E-10 può utilizzare una CompactFlash ed una SmartMedia, anche inserite contemporaneamente a patto di selezionarne una alla volta tramite il relativo comando.

Del sistema di alimentazione abbiamo già parlato. Esso consiste in quattro pile a stilo o meglio quattro accumulatori ad alta capacità alloggiati in un cestello all'interno dell'impugnatura.

Completa la serie dei comandi un piccolo ma utile pulsante, collocato a fianco dell'obiettivo, che serve a memorizzare il punto di bianco quando decidiamo di utilizzare la taratura manuale misurata direttamente sulla scena da riprendere.
Anche l'obiettivo ha due comandi: si tratta di quello della variazione focale che una volta tanto non è motorizzata e quello della messa a fuoco manuale da utilizzare in alternativa all'autofocus.

L'uso pratico.
La E-10 casca letteralmente in mano. Ben disegnata e dotata di una presa sicura grazie anche al rivestimento antiscivolo collocato sull'impugnatura, è una reflex che si usa con piacere. Il mirino, semi oscurato ad apparecchio spento, si ravviva appena si agisce sull'interruttore di accensione e mostra uno schermo di messa a fuoco molto brillante anche se privo di ausilii per la messa a fuoco manuale. In basso, sulla cornice dello schermo di messa a fuoco, vengono visualizzati alcuni dati di ripresa tra cui tempo e diaframma.

Utilizzare la E-10 non richiede particolare esperienza se si usano già reflex autofocus. L'apparecchio, sia nei comandi sia nella funzionalità è praticamente identico ad una moderna reflex 35mm, schede di memoria a parte. Basta accendere l'interruttore generale, selezionare uno dei quattro modi di esposizione tra Program, priorità dei tempi o dei diaframmi e manuale, scegliere magari anche il tipo di lettura esposimetrica poi premere il pulsante di scatto. L'autofocus, seppur non velocissimo, è sempre molto affidabile e capita di rado di escluderlo per passare alla messa a fuoco manuale. Ottima la messa a fuoco macro che porta la minima distanza utile di ripresa a soli venti centimetri e consente di realizzare foto eccellenti. Peccato che il flash incorporato, a quelle brevi distanze ed in posizione grandangolare, cominci ad avere problemi di copertura della scena con l'angolo di emissione della lampada per colpa del paraluce che è piuttosto efficace ma, proprio per questo anche ingombrante. Per effettuare questo tipo di riprese bisogna ricordarsi, quindi, di togliere il paraluce dall'obiettivo altrimenti nelle foto sarà chiaramente visibile la sua ombra.

Le immagini scattate sono visibili direttamente sul display a colori che ha una fedeltà cromatica piuttosto buona. Le risoluzioni a disposizione sono quelle classiche degli apparecchi Olympus ovvero Tiff non compressa, SHQ, HQ ed SQ; per ognuna delle ultime tre è possibile scegliere la risoluzione ma anche la compressione Jpeg. Tra le cose più interessanti c'è infatti la possibilità di scegliere e variare il rapporto di compressione Jpeg con cui vengono registrati i file, adattandolo alle nostre esigenze. Chi ha bisogno di file leggeri, magari per Internet, fermo restando la risoluzione, comprimerà di più rispetto a chi preferisce avere una maggiore qualità, magari per una stampa su carta, comprimendo di meno.

Tramite i menu di gestione è anche possibile inserire l'autobracketing, scegliere il contrasto da dare all'immagine oppure il grado di nitidezza o, ancora, variare la sensibilità Iso del sistema.

Conclusioni.
Prezzo a parte, la E-10 farebbe la gioia di qualunque fotoamatore che abbia un minimo di esperienza di apparecchi reflex autofocus. Bella, ben costruita, impeccabile nelle funzioni, lo è anche nei risultati che sono decisamente lusinghieri. Speriamo che questa categoria di apparecchi reflex alla quale, oltre Olympus, contribuisce anche la Pentax con la EI-2000 distribuita anche come HP, si diffonda rapidamente poiché si tratta delle fotocamere più vicine alle nostre esigenze di fotoamatori evoluti. Olympus, con la E-10 ha dimostrato che una fotocamera digitale, oltre che moderna, può essere anche robusta e molto ben realizzata come e di più di molte reflex 35mm oggi in circolazione.

Michele Buonanni © 9/2001

Su gentile concessione di Fotografia REFLEX (pubblicato sul numero di marzo 2001).