TEST MINOLTA 50mm F/1.7 SONY ALPHA
Agostino Maiello, novembre 2007

Avremmo voluto scrivere un semplice test del Minolta AF 50mm f/1.7 quando utilizzato sulla Sony A100, ma poi ci siamo detti: come volete che vada un 50mm di Minolta? Bene, ovviamente. Allora abbiamo un po' allargato il nostro campo d'azione e ci siamo chiesti: può essere un sostituto dello zoom di serie?

Lo zoom fornito in kit con la Sony A100, meglio conosciuta come Sony Alpha, è un 18-70 f/3.5-5.6 che ha un angolo di campo equivalente, sul 35mm, ad un 27-105mm. Confrontarlo con un 50/1.7 è un po' sommare le mele con le pere: entrambe sono un frutto, ma le somiglianze si fermano lì.
Proviamo allora a capire in che termini si possono comparare le due ottiche. Le due considerazioni più ovvie ce le togliamo subito davanti: lo zoom è più versatile in termini di lunghezza focale; il fisso, grazie alla sua maggiore luminosità, consente di scattare anche in condizioni di poca luce, dove lo zoom si arrenderebbe o, semmai, costringerebbe ad innalzare la sensibilità.
Quale di questi due fattori è più importante? Dipende dal tipo di fotografie che si realizzano, sia in termini di soggetti che di condizioni di ripresa.
Andare in giro al crepuscolo con un'ottica luminosa è un piacere innegabile per molti fotografi, noi compresi, ma per altre situazioni di ripresa avere più focali a disposizione può essere importante se non indispensabile. Qualcuno ogni tanto suggerisce che i piedi sono un ottimo zoom; è vero fino ad un certo punto, perché allontanandosi o avvicinandosi dal soggetto si modifica anche la prospettiva, dunque l'aspetto finale della foto sarà diverso da quello che si avrebbe stando fermi e cambiando semplicemente lunghezza focale. Un altro punto da considerare è la profondità di campo. Con l'avvento del digitale ed i suoi sensori più piccoli del 24x36mm, è più difficile ottenere una PDC molto ridotta, il che rende ancora più preziose le ottiche molto luminose.
Dunque, poiché ciascun obiettivo può arrivare dove l'altro viene meno - riprese in poca luce in un caso, flessibilità nelle lunghezze focali nell'altro – non ha più senso chiedersi "quale dei due compro?". Semmai, considerato che di norma una reflex digitale viene venduta in kit con uno zoom, la domanda può essere: vale la pena affiancare allo zoom un 50mm a focale fissa?

A nostro avviso la risposta dovrebbe essere sempre e comunque sì; sia perché, come appena detto, con un 50mm luminoso si possono fare foto precluse agli zoom di serie, sia perché il costo di un 50mm, specie se usato, va da poche decine a poco più che un centinaio di Euro, dunque è decisamente abbordabile. E poi, per quanto incredibilmente buoni rispetto al prezzo a cui vengono venduti, quelli di cui stiamo parlando sono pur sempre degli zoom decisamente amatoriali, con prestazioni spesso altalenanti e qualità costruttiva che va dal medio-basso al molto modesto, e che non è raro lascino insoddisfatto un fotografo che abbia un minimo di aspettative in termini di qualità – ad esempio, il Sony andrebbe usato il meno possibile a tutta apertura, per non pregiudicare la resa ai bordi; zoom di altre marche mostrano evidenti limiti in termini di trattamento antiriflesso, o di risolvenza.

Vediamo qualche esempio pratico del confronto che abbiamo effettuato tra i due obiettivi in questione. I test andrebbero sempre fatti a parità di condizioni, ma data la differenza di luminosità tra i due obiettivi gli scatti a tutta apertura hanno una differenza di resa notevole, visto che parliamo di un f/1,7 contro un f/5.6 (l'apertura massima dello zoom quando impostato a 50mm). Scattando sia a colori che in BN, ai diaframmi intermedi ed a tutta apertura, abbiamo riscontrato che, all'atto pratico, le differenze di resa non sono poi così eclatanti. O meglio, ci sono, ma bisogna sapere dove andare a cercare. Lo zoom Sony ha, per il prezzo, delle prestazioni notevoli, con l'unica debolezza di una resa un po' morbida ai bordi a tutta apertura, quindi è consigliabile usarlo chiudendo sempre di circa uno stop (ma già passando da f/5.6 a f/6.3 le cose migliorano molto). Anche il 50mm soffre ai bordi quando usato a tutta apertura, ma la cosa è del tutto fisiologica in un obiettivo che apre fino a f/1.7.

A seconda del tipo di soggetto la differenza di risolvenza tra centro e bordi può risultare più o meno visibile; in generale possiamo dire che, dopo aver stampato diverse immagini da entrambe le ottiche fotografando vari tipi di soggetti, la resa è sempre molto buona: quella del fisso è più morbida rispetto a quella dello zoom, che appare più inciso, ma per rendersene conto bisogna mettere le stampe una di fianco all'altra. Prese singolarmente, sono buone tutte (i confronti sono stati fatti avendo come base delle stampe 20x30cm). Quanto alla differenza tra centro e bordi, in caso di soggetti uniformi (il classico muro, ad esempio), è avvertibile a tutta apertura ma rimane accettabile; mentre ai diaframmi intermedi è praticamente inavvertibile, almeno fino al 20x30.
In controluce entrambi gli obiettivi si comportano molto bene, riuscendo a mantenere una buona nitidezza e senza desaturarsi troppo se non in condizioni davvero estreme; quasi sempre, comunque, lo zoom finisce con l'arrendersi un po' prima, probabilmente a causa del maggior numero di lenti di cui è composto.

Inutile soffermarsi sulla distorsione: a 50mm (che, lo ricordiamo, è l'angolo di campo di un 75mm) è praticamente inesistente. A livello di resa cromatica non ci sentiamo di individuare regole valide in assoluto: lo zoom tende ad essere un po' più saturo, a fronte della resa mediamente più morbida del 50mm fisso: quale preferire può anche essere questione di gusti.
Il limite principale che riscontravamo negli zoom ai tempi della pellicola, e cioè la piattezza delle foto prodotte (speriamo che qualcuno si ricordi ancora di termini quali ariosità, plasticità…), sembra essere stato sostanzialmente superato, visto che anche l'economico zoom di serie della Sony, nelle giuste condizioni, è capace di tirar fuori immagini di buona tridimensionalità. Non sappiamo quanto di ciò sia dovuto all'ottica e quanto al sensore ed al software di elaborazione dell'immagine, ma tant'è. Beninteso, anche il 50mm non manca di regalare immagini altrettanto tridimensionali e "profonde", e questo connotato in alcuni casi appare ancora più marcato grazie ai giochi di sfocato che si possono fare con un f/1.7, preclusi allo zoom.

Come concludere, dunque, questo articolo che nelle intenzioni voleva essere un test ma che alla fine è diventato più che altro un ragionamento? A nostro avviso, un 50mm luminoso non dovrebbe mancare nel corredo di un fotografo digitale; senza nulla togliere alla maggior praticità dello zoom ed alla sua qualità più che sufficiente per stampe anche di buone dimensioni, il classico cinquantino può offrire ancora oggi una combinazione di elementi che lo rendono irrinunciabile. Innanzitutto è leggero, compatto ed economico. Inoltre, quella manciata di stop in più rispetto allo zoom consente di scattare con poca luce, ed ha due ulteriori vantaggi: il primo è quello di poter giocare con la profondità di campo (anche in situazioni di piena luce) alla ricerca di immagini non ottenibili con uno zoom (a meno di non mettersi in postproduzione a sfocare con Photoshop), il secondo è che costringe il fotografo a gestire la ripresa con una sola focale a disposizione, esercitando le capacità di visione, visto che non si ha più a disposizione la facile strada della variazione della focale.

E' il caso di fare un'ultima osservazione, specie per chi è nato con la fotografia a pellicola. Uscire con un 50mm ed una reflex a pellicola significava andare in giro con un obiettivo "normale", in termini di scena inquadrata; il fotografo d'esperienza sapeva che cosa aspettarsi da quella focale in termini di angolo di campo e di prospettiva. Ma, poiché quando montato su una reflex digitale col classico sensore APS-C il 50mm ha l'angolo di campo di un 75mm (la prospettiva non cambia), ci si ritroverà talvolta spiazzati da quello che l'occhio suggerisce di fotografare ("pensando" ancora al classico 50mm) e quello che invece vede nel mirino. Fotografo avvisato…

Prospettiva, lunghezza focale, distanza dal soggetto
Per approfondire gli argomenti relativi alle differenze tra zoom e focali fisse, si possono consultare le FAQ – Miscellanea di Nadir, o gli articoli "Noo!! Ancora zoom e focali fisse?" e "Il 135mm: un'alternativa allo zoom?"

Agostino Maiello © 11/2007
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