Il digitale spadroneggia ormai ovunque ed andare in giro con un'ottica non autofocus di qualche decennio fa, e che non vanta nel suo nome nemmeno una sigla come i vari APO ULTRA ASPH VR, può apparire come il gesto di un nostalgico che non si arrende al progresso. Invece...
Canon 5D e Contax AX una affianco all'altra con due mitici Zeiss extraluminosi: il 35/1.4 e l'85/1.4
Il classico ritratto a tutta apertura nel quale si nota la ridottissima profondità di campo degli F/1.4 (vedi dettaglio nel riquadro sottostante).
Nell'ingrandimento si nota lo sfocato graduale e la notevole nitidezza della parte a fuoco nonostante la morbidezza a F/1.4. L'esemplare del test è uno Zeiss 85/1.4 Made in Germany.
Non c'è molto altro da dire su un'ottica famosa e conosciuta da anni: le immagini in questa pagina parlano da sole. Aggiungiamo solo qualche considerazione legata alle differenze di resa tra i Planar Made in Germany e quelli giapponesi, visto che li abbiamo provati entrambi. Prese singolarmente le immagini sono tutte ottime ed è impossibile attribuirle ad uno dei due obiettivi; ci si riesce solo, e non sempre, quando si ha la stessa immagine scattata con entrambi. In tal caso si possono rilevare alcune sfumature nella resa che, del resto, sono le tipiche differenze che si riscontrano storicamente tra la scuola tedesca e quella giapponese: il Planar Made in Germany ha un po' meno risolvenza a tutta apertura ma ne ha di più a F/8; a F/1.4 ha quelle plasticità e tridimensionalità stellari che lo hanno reso celebre nel ritratto a tutta apertura. Il Made in Japan, d'altro canto, ha più risolvenza a F/1.4 ed un po' meno a F/8 (in altre parole ha una resa più uniforme), ma a F/1.4 è più brillante e meno morbido. A gusto di chi scrive, è leggermente meno gradevole nei ritratti, ma dipende anche da quello che si fotografa e come lo si vuole rendere: il volto rugoso di un vecchio pescatore senz'altro verrà reso meglio dal Made in Japan, mentre una bambina o una sposa dal Made in Germany. Ribadiamo comunque che si tratta di differenze, come si dice, per palati sopraffini, che facciamo più che altro per arricchire il discorso; il succo della faccenda è che la 5D rende pienamente giustizia a questo signor obiettivo che tra l'altro ora ci si può procurare con uno sforzo economico assai inferiore rispetto al passato; dunque non resta che impegnarsi per rendergli giustizia anche come fotografi.
Rino Giardiello e Agostino Maiello © 09/2008
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La notevole apertura permette di staccare completamente il soggetto in primo piano dallo sfondo
Ad F/8 la profondità di campo aumenta considerevolmente come pure la risolvenza e lo si nota persino nella piccola jpeg a lato.
Distorsione e vignettatura sono ai minimi della categoria.
Si ringrazia l'amico Carlo Nicolucci per la collaborazione come modello e per aver messo a disposizione la sua Canon EOS 5D
Scheda Tecnica Planar 85/1.4
Peso: 595g
Lenti: 6, in 5 gruppi
Messa a fuoco: da 1m a infinito
Lunghezza focale: 84.8mm
Angolo di campo: 28º 30'
Diametro filtri: 70mm
Come si può notare dai grafici a sinistra, la distorsione è prossima allo zero come pure la vignettatura (relative illuminance) già a F/5.6.
Le prestazioni sono di tutto rispetto e molto omogenee sin dalla massima apertura, ma migliorano sensibilmente ad F/5.6.