SOFFIETTO CONTAX AUTO PC PROVA SUL CAMPO
Michele Vacchiano, maggio 2000

Il soffietto di estensione è un accessorio irrinunciabile per chi voglia dedicarsi seriamente alla macrofotografia. Più versatile dei tubi di prolunga e molto più comodo da usare, si rivela adatto tanto alle riprese in studio quanto a quelle sul campo.

Il soffietto utilizzato per l'articolo è proprio quello Contax con un'interessante soluzione alternativa per l'ottica e vari esempi sui risultati ottenibili grazie ai movimenti.

Esistono modelli sia universali che originali, tutti dotati della trasmissione dell'automatismo del diaframma. Occorre dire che una decina di anni fa la proposta del mercato era molto più vasta e diversificata. Oggi, l'uniformarsi verso il basso dei gusti e delle esigenze dei fotoamatori (anche di quelli "evoluti") ha fatto sì che molte case rinunciassero a proporre un accessorio tutto sommato poco richiesto e certamente non economico, realizzato per soddisfare esigenze piuttosto sofisticate.

Contax continua a produrre il suo Auto PC, che nella sua impostazione di fondo non è molto cambiato dalla sua apparizione sul mercato ad oggi.

La caratteristica che differenzia in modo peculiare il soffietto Contax da quelli proposti dalla concorrenza è descritta dalla sigla PC, che sta per "perspective control": il soffietto ha la possibilità di basculare la piastra anteriore lungo l'asse verticale. In questo modo l'ottica può inclinarsi lateralmente come avviene negli apparecchi professionali a banco ottico. Il limite del basculaggio è rappresentato dalla struttura fisica del soffietto: in realtà la piastra anteriore può ruotare di 360 gradi (vedremo più avanti che cosa questo comporta).

Perché questa sofisticata caratteristica? Perché il soffietto Contax è pensato anche per lo still life e la ripresa di piccoli oggetti in studio, oltre che per la fotografia naturalistica. E la ripresa in studio deve potersi avvalere di un buon controllo della profondità di campo e delle proporzioni del soggetto. Cosa ottenibile solo grazie ai movimenti di basculaggio, che consentono l'ottimale applicazione della regola di Scheimpflug. Così, anche se il piano su cui giace il soggetto non risulta perfettamente parallelo al piano focale, il basculaggio dell'ottica permette ugualmente la corretta messa a fuoco di tutti i punti immagine, rimediando così alla scarsa profondità di campo propria delle brevi distanze di ripresa.

Abbiamo detto che la piastra anteriore può ruotare di 360 gradi. Questo consente di invertire l'ottica (procedura consigliabile quando si supera il rapporto di riproduzione di 1:1) mantenendo l'automatismo del diaframma. Insieme al soffietto sono forniti appositi anelli che si avvitano alla ghiera frontale dell'obiettivo e che ne garantiscono il corretto inserimento entro il bocchettone di serraggio della piastra anteriore.

In un soffietto capace di flettersi come un'anguilla, la trasmissione automatica del diaframma non può essere garantita da un raccordo rigido, come avviene negli altri soffietti automatici. La soluzione più ovvia potrebbe essere costituita da un doppio scatto flessibile, ma Contax ha fatto di meglio: sfruttando lo scatto elettromagnetico delle sue reflex ha escogitato un sistema di trasmissione molto preciso ed efficace. La chiusura del diaframma dell'obiettivo è garantita da uno scatto flessibile che si avvita alla base della piastra anteriore. Quando il diaframma è chiuso al valore impostato, invia alla fotocamera l'ordine di chiudere l'otturatore, grazie a un cavetto elettrico che collega la piastra al corpo macchina e che si inserisce nella presa per lo scatto flessibile.

L'allungamento del soffietto Contax Auto PC va da 30 a 170 mm. L'ingrandimento supera il rapporto di 2:1 con l'obiettivo da 50 mm. Ma per utilizzare al meglio questo piccolo gioiello sarebbe necessario montarvi lo Zeiss S-Planar T* 100 mm f/4, un obiettivo in montatura corta (cioè senza ghiera di messa a fuoco) appositamente progettato per le brevi distanze di ripresa. Purtroppo questo eccellente strumento di lavoro non viene più prodotto, ma è talvolta possibile reperirlo sul mercato dell'usato. Raramente, in verità, perché chi ce l'ha se lo tiene ben stretto.

Come tutti gli obiettivi "bellows" il 100/4 S-Planar non può funzionare se non è montato sul soffietto, ma le possibilità di messa a fuoco sono incredibili: dall'infinito (a soffietto tutto chiuso) si va al rapporto di 1,4:1, che quasi raddoppia se l'ottica è montata in posizione invertita. L'apertura relativa massima non eccessiva (f/4) garantisce un'ottimale correzione dalle aberrazioni mantenendo contenuto il numero di lenti, e quindi la compattezza e la leggerezza. Per contro il diaframma chiude fino a f/32 per consentire la necessaria profondità di campo, sempre critica alle brevi distanze di ripresa.

Se all'infinito lo Zeiss 100/4 S-Planar si comporta in modo degno ma non esaltante, a distanza ravvicinata le sue prestazioni superiori s'impongono con prepotenza: la nitidezza e il contrasto sono eccezionali, così come la profondità d'immagine.

L'unico neo è costituito proprio dalla luminosità non eccessiva. Effettuando la mira a tutta apertura al rapporto di riproduzione di 1:1, la luce che raggiunge il mirino equivale a un diaframma 8: sufficiente quando il soggetto è pienamente illuminato dal sole, ma problematico quando ci si trova nel folto di un bosco. Si rende allora raccomandabile l'uso di una conchiglia oculare, capace di impedire che l'occhio venga colpito dalla luce ambiente.

Uso da più di dieci anni l'accoppiata Auto PC - 100/4 S-Planar, con risultati sempre soddisfacenti. Il soffietto è semplice da utilizzare anche all'aperto. I comandi sono posizionati là dove ci si aspetta di trovarli e possono essere azionati senza staccare l'occhio dal mirino. Lo scorrimento delle piastre lungo la slitta è morbido e graduale, il sistema di bloccaggio immediato ed efficace. Anche sul campo è possibile invertire l'ottica con pochi semplici movimenti: l'operazione non richiede più di qualche secondo.

In studio (o comunque quando si utilizza il cavalletto) è opportuno fare ricorso alla doppia slitta di messa a fuoco fornita come accessorio opzionale: essa consente di curare la messa a fuoco senza modificare il rapporto di riproduzione, semplicemente avvicinando o allontanando dal soggetto tutto il sistema fotocamera-soffietto-obiettivo. Ovviamente quando si lavora a mano libera la doppia slitta non è necessaria: ci pensa il fotografo ad avvicinarsi o allontanarsi dal soggetto fino a quando l'immagine nel mirino non risulta nitida.

Una fotocamera Contax munita di soffietto, senza contare gli indispensabili flash, non si può definire un'attrezzatura leggera. Tuttavia l'insieme risulta sempre ben bilanciato e non troppo faticoso da sorreggere, anche quando si resta a lungo accovacciati nell'erba ad osservare l'imbozzolarsi di un bruco.

Il Contax Auto PC viene venduto oggi a circa 2.200.000 lire.

Michele Vacchiano © 5/2000
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