Per quanti anni ancora esisteranno le fotocamere reflex dotate di specchio?
Me lo chiedevo quando uscirono le prime compatte digitali prive di mirino ed apprezzai subito la visione Live View, anche se ancora a bassa risoluzione, al posto della tradizionale visione reflex che aveva ed ha ben poco in comune con quello che poi veniva registrato dalla pellicola ed ora dal sensore. Si lavorava di esperienza e fantasia per la corretta esposizione, per le dominanti cromatiche e per la profondità di campo (alcune reflex analogiche avevano il pulsante per controllare la PDC ma, chiudendo il diaframma ad F/11, non si vedeva quasi più nulla nel mirino e diventava difficile se non impossibile valutare le aree effettivamente a fuoco).
Questa mia preferenza è sempre suonata come una bestemmia a molti miei amici e colleghi, ma il tempo mi sta dando ragione e, anche se per molti le fotocamere professionali continuano ad essere dotate di mirino reflex o galileiano, la strada aperta da Sony per le fotocamere non compatte (vedi le prime Sony NEX e la fortunata serie A7) è stata rapidamente seguita da altri fabbricanti. Oggi le mirrorless, da fotocamere più amatoriali anche se costose, cominciano ad affollare anche il settore professionale - vedi le recentissime Hasselblad X1D e la Sigma SD Quattro - e non mi ha sorpreso affatto la presentazione della nuova Canon EOS M5, una mirrorless di fascia alta e prezzo adeguato (oltre 1000 Euro per il solo corpo macchina, più della Sigma SD Quattro dotata di sensore Foveon di risoluzione nominale abbastanza simile per cui sarà interessante effettuare un test di confronto appena possibile).
La Canon EOS M5 ha un nuovo sensore CMOS APS-C da 24,2Mpx che, grazie al nuovo processore DIGIC 7, dovrebbe assicurare ottime prestazioni e collocare la nuova fotocamera al vertice della gamma mirrorless Canon riconoscibile dalla lettera "M". La M5 è la prima fotocamera del sistema M ad avere la forma che ricorda la reflex anziché le compatte. Da ricordare che le fotocamere e gli obiettivi M hanno un tiraggio molto corto (18mm contro 44mm) e non sono compatibili con il normale sistema "Canon reflex" salvo montare gli obiettivi Canon EF sui corpi M con un apposito anello adattatore.
Il nuovo processore DIGIC 7 promette di poter riprodurre maggiori sfumature di colore e toni, rumore ridotto e dettagli più definiti, ma questo lo verificheremo nel test approfondito che abbiamo in programma. Il sensore, ereditato dalla EOS 80D, migliora - rispetto a questa - la gamma dinamica e la latitudine di posa proprio grazie al nuovo processore ed all’uso di microlenti gapless per aumentare la sensibilità dei pixel alla luce e ridurre il rumore digitale.
La Canon EOS M5 si propone come una mirrorless molto veloce e reattiva: si avvia in un solo secondo e può scattare sino a 9 fps ma - attenzione! - in quest'ultimo caso mantenendo fissa la messa a fuoco effettuata all'inizio della raffica. L'AF continuo avviene fino a 7 fps che non sono affatto male.
In mano
La Canon EOS M5 riprende le forme classiche delle tradizionali reflex e la parte centrale è dominata da una sporgenza simile al pentaprisma che però racchiude il mirino elettronico ed un piccolo flash. Il mirino elettronico è ad alta risoluzione con una frequenza di refresh di ben 120 fps che dovrebbe eliminare qualsiasi problema coi soggetti in movimento. Quando si utilizza il mirino, lo schermo LCD touch può essere trasformato in un touch pad, consentendo di utilizzare il pollice per cambiare il punto o la zona AF, imitando la funzione Multi-controller a joystick di una reflex. Sul corpo ci sono diversi pulsanti personalizzabili ed una ghiera a portata di pollice per controllare l’esposizione. Lo schermo è orientabile, ma solo in verticale. La batteria è dichiarata per circa 300 scatti che è un valore simile a quelli delle concorrenti.
Connessioni
La Canon EOS M5, come la maggior parte dei prodotti di ultima generazione, non manca di Wi-Fi, NFC e Bluetooth per stabilire una connessione costante con lo smartphone che può essere anche utilizzato come telecomando, funzione sempre più diffusa e molto utile. Ovviamente occorre scaricare l’applicazione dedicata.
Video
La Canon EOS M5 è in grado di riprendere filmati Full HD 60p perfettamente stabili grazie alla compensazione digitale su 5 assi del mosso. In pratica, se l’obiettivo è stabilizzato, la M5 utilizza la stabilizzazione ottica dell’obiettivo, ma se l’obiettivo non è stabilizzato, interviene la stabilizzazione digitale nel corpo. Inutile dire che le migliori prestazioni si abbiano con la stabilizzazione reale, ma - visto che la Canon non offre un sensore stabilizzato come Pentax e Sony - ci possiamo accontentare.
Lo zoom EF-M 15-45 f/3.5-6.3 IS STM
Volendo corredare la Canon EOS M5 con un piccolo e relativamente economico zoom standard (addirittura più piccolo del solito 18-55 - 28,8-88mm equiv. - già esistente nel corredo di obiettivi EF-M) esiste il 15-45 che attira tutte le mie simpatie e ben si sposa con le dimensioni del corpo. E' talmente piccolo che il passo filtri è da soli 49mm come i vecchi Zuiko che corredavano le gloriose Olympus OM. Anche con le mirrorless Sony, per esempio, non mi piace avere un corpo piccolo e compatto come quello della A7 per poi corredarlo con un obiettivo grande e pesante. Gusti personali, non lo metto in discussione. Mi piace il fatto che lo zoom sia dotato di una vera focale grandangolare (24mm equiv.) al posto del solito 18mm (29mm equiv. in quanto il fattore di crop del sensore CMOS adottato da Canon è 1.6), ma non mi piace che la focale più lunga (per giunta estremamente corta, 72mm equiv.) sia F/6.3. D’accordo che i sensori di oggi permettono di usare sensibilità prima impensabili, ma F/6.3 resta comunque troppo buio per uno zoom di così ridotta escursione focale e non permette un adeguato controllo dello sfocato proprio alla focale più lunga, quella con cui tenterei, per esempio, un ritratto. Il 15-45 sarà offerto nell'apposita versione kit ad un prezzo molto conveniente rispetto all'acquisto separato.
Lo zoom EF-M 18-150mm f/3.5-6.3 IS STM
E’ un nuovo zoom presentato con la EOS M5 (oltre all’economico e piccolo 15-45 f/3.5-6.3 stabilizzato) e che ben si presta ad esaltarne le prestazioni e la versatilità grazie alla vasta gamma di focali (è uno zoom 8,3x) anche se avrei preferito la focale di partenza più grandangolare (almeno 15mm come lo zoom standard). La cosa fondamentale è che si tratta di un obiettivo dotato di stabilizzatore d'immagine - cosa non comune in casa Canon - che dovrebbe permettere sino a 4 stop di guadagno in condizioni di scarsa luminosità. Lo stabilizzatore Dynamic IS assicura la medesima stabilità anche per i filmati e si integra con la stabilizzazione digitale incorporata a 5 assi di EOS M5, assicurando video sempre nitidi. Altre caratteristiche di EF-M 18-150mm f/3.5-6.3 IS STM includono la tecnologia del motore STM per una messa a fuoco pressoché silenziosa ed il diaframma a 7 lamelle di forma pressoché circolare.
Conclusioni
La Canon EOS M5 è stata appena presentata e siamo curiosi di avere la possibilità di provarla in redazione, in particolare contro la nuova mirrorless Sigma SD Quattro che ha risoluzione e prezzo molto simili. Le prestazioni sulla carta sono interessanti, come è molto interessante il nuovo zoom EF-M 18-150 f/3.5-6.3 IS STM con il quale è stata presentata. Entrambi saranno disponibili da novembre ed il prezzo suggerito da Canon è di poco superiore ai 1000 Euro per il corpo della M5 e di circa 500 per lo zoom 18-150, prezzi che senz’altro diventeranno più bassi presso i migliori negozi a partire da novembre 2016 e renderanno l’accoppiata M5 + 18-150 molto interessante.
Rino Giardiello © 09/2016
Riproduzione Riservata