Il minuscolo obiettivo “normale” di casa Canon, il 40mm F/2.8, segue la tradizione seguita da altri marchi di fornire un obiettivo più piccolo e leggero dei consueti “normali standard” (di solito il 50mm F/1.7 o F/1.8) ma di focale leggermente più corta (di solito sui 40-45mm e minore luminosità) e sempre dalla buona resa. Questi obiettivi sono stati subito ribattezzati “pancake”.
I pancake sono, com'è noto, le frittelle degli americani. Gli assidui lettori delle pubblicazioni Disney conoscono bene l'abilità di Paperino nel prepararli, e come essi costituiscano la colazione preferita di Qui, Quo e Qua, oltre che il soggetto di numerosi, divertentissimi cortometraggi.
I pancake possono essere mangiati così come sono, o ricoperti di sciroppo d'acero. In ogni caso, essi rappresentano un ricordo incancellabile per chiunque abbia trascorso anche un breve periodo negli States (quelli surgelati in vendita nei nostri supermercati non sono la stessa cosa, forse perché il luogo e l'atmosfera sono parte integrante del godimento di un cibo). Filosofia gastronomica a parte, il termine pancake indica anche un tipo di obiettivo molto compatto, quasi piatto (come una frittella, appunto), usato per mantenere contenute le dimensioni dell'attrezzatura: una reflex corredata con un obiettivo "pancake" può stare in una piccola borsa, e persino (a seconda della reflex) in una capace tasca.
Il Canon 40mm f/2,8 EF STM è un curioso obiettivo ultracompatto che - sul formato pieno - sta a metà tra il normale e il grandangolare moderato. I detrattori potrebbero dire che non è né carne né pesce, mentre in realtà può rivelarsi ideale per chi fotografa in viaggio, sia in città che fuori, e non solo per le sue dimensioni: la focale regala (sul formato pieno) un tipo di prospettiva molto naturale, mentre l'angolo di campo è sufficiente a comprendere tutto ciò che serve, senza il rischio di inquadrare elementi estranei. Certo, nelle strette vie delle città d'arte bisogna selezionare il punto di vista e l'inquadratura più adatta, ma questo vale per qualunque focale in qualunque situazione.
Il Canon 40mm f/2,8 EF STM è - ovviamente - autofocus, ma la tecnologia usata non è la solita: il classico autofocus USM è stato infatti sostituito da un autofocus STM. STM significa Stepping Motor Technology, cioè "motore con tecnologia passo-passo". Il sistema assicura un elevato grado di precisione se abbinato al live-view e al video: in pratica esso usa la rilevazione di fase per individuare rapidamente il punto di messa a fuoco, e - subito dopo - si basa sul contrasto per definire la messa a fuoco fine. Il motore è fluido e silenzioso, un vantaggio apprezzabile soprattutto durante le riprese video.
I test pubblicati in rete evidenziano una distorsione (a barilotto) praticamente trascurabile e una risoluzione eccellente sia al centro che ai bordi non appena si chiude di poco il diaframma. Come sempre, i diaframmi intermedi sono i migliori, mentre già a f/11 la qualità inizia a scendere a causa della diffrazione. L'aberrazione cromatica laterale è estremamente contenuta, a tutto vantaggio della percezione di nitidezza.
Il ridotto numero di lenti (6 elementi in 4 gruppi a schema simmetrico) del Canon 40mm f/2,8 EF STM, unito a un buon trattamento antiriflesso, garantisce un'eccellente tenuta nel controluce, senza flare o immagini fantasma del foro del diaframma. La distanza minima di messa a fuoco è di 30 centimetri. Sorprendentemente, anche le fotografie scattate a breve distanza presentano un buon contrasto e una nitidezza decisamente interessante (si veda la fotografia delle zucche e il successivo particolare ingrandito al 100%).
Ho affiancato questo simpatico obiettivo ai miei seriosi e blasonati Zeiss ZE (rigorosamente manual focus) non solo per avere uno strumento capace di lavorare veloce in situazioni poco "meditative" (esempio: street photography in una città affollata), ma anche per realizzare velocemente e senza troppi problemi le mie (rare) riprese video, campo in cui la piccola "frittella" si rivela, a mio parere, ideale.
La filettatura frontale è di 52 millimetri: consiglio di equipaggiare l'obiettivo con un economico paraluce in gomma ripiegabile, che migliora la qualità delle riprese senza influire sulla compattezza dell'insieme. Il Canon 40mm f/2,8 EF STM è stato sottoposto a severe prove sul campo, abbinato a una Canon Eos 5DS R, il cui sensore di elevata densità (50,6 milioni di pixel su formato pieno) è in grado di mettere a dura prova le capacità e il potere risolvente degli obiettivi. Ho voluto testare soprattutto la risposta al controluce, una delle situazioni di ripresa che preferisco: i risultati, come si può vedere dalle immagini allegate, sono di tutto rispetto. In rapporto al suo costo (lo si trova facilmente a poco più di 150 Euro) le prestazioni sono eccellenti e l'obiettivo è altamente raccomandabile.
Michele Vacchiano © 11/2016
Riproduzione Riservata