"FIORISCE IL CIELO" di Angela Serafino
"PARAZIONI" di Raffaele Puce

"La mia terra sta nelle braccia della luce".
Recita così un verso di Angela Serafino, autrice del primo dei due snelli ed economici volumetti che ci accingiamo a sfogliare. La 'terra' in questione è il Salento, qui eletto a rappresentante d'eccezione di un Sud che chiede di svelarsi lasciando da parte, una volta tanto, stereotipi e pregiudizi: quelli più 'scomodi' e mortificanti quanto quelli, altrettanto ingombranti, 'da cartolina'.
Già: perché ogni preconcetto, negativo o positivo che sia, stende davanti agli occhi un velo che impedisce allo sguardo di penetrare la realtà di un luogo; la realtà 'vera', intendo; quella vissuta e percepita ogni giorno da chi vi dimora. Ed è proprio questo lo spirito che anima la collana Segnali di Sud delle Edizioni Aramirè (inaugurata, appunto, dal lavoro di Angela Serafino): raccontare un Sud vivo, geneticamente intriso di poesia e bellezza, senza però cadere nella trappola del 'pre-confezionato'. La Serafino, nel suo Fiorisce il cielo, sceglie di affidarsi alla libera perlustrazione - visiva ed emotiva insieme - dei 'suoi' luoghi, dando vita ad un percorso fotografico che non ha altro filo conduttore se non quello, capriccioso e schiettamente incostante, che ha per protagonista la luce. Una luce che impronta di sé natura e cose e che l'autrice pedina con discrezione e delicatezza, dando vita ad immagini ora più quiete e sommesse, dal sapore piacevolmente antico, ora vibranti di cromatismi intensi. Il fatto che non ci sia un soggetto privilegiato ne fa una raccolta particolarmente variegata, costruita mettendo insieme piccole serie di immagini: l'autrice sembra talvolta meditare sull'inesorabile naturalezza del tempo che passa, concentrandosi sulle rughe di un muro scrostato, o lasciandosi ammaliare dal merletto che la ruggine ha intessuto su un vecchio cancello; rincorre la luce fattasi riflesso sul mare o sulla sabbia umida, impigliata tra le ragnatele di un fico d'India, filtrante tra le tegole incerte di un antico tetto o a stento trattenuta dalle imposte chiuse di una porta; o, ancora, pare a volte farsi erba tra l'erba, contrapponendo alla fioritura del cielo quella più corporea dei prati, colta da una prospettiva 'dal basso' che immerge l'osservatore in un tripudio di steli e corolle, avvicinati così tanto da poter quasi credere di sentirne l'ipotetico respiro.


Se nel corso di questa leggiadra e cangiante passeggiata fotografica le scene si sono susseguite senza rispondere ad un ordine o ad un tema certi e determinati, nel lavoro di Raffaele Puce ci imbattiamo invece in un percorso più definito, dedicato alle spettacolari architetture di luce caratteristiche delle feste salentine e del Meridione in genere: le Parazioni. Luminarie scenografiche, come quinte pronte ad accogliere lo spettacolo proprio della festa - sia essa civile o religiosa -, le parazioni vivono un'esistenza effimera ma al tempo stesso folgorante, da protagoniste. Raffaele Puce ce ne rimanda il fascino candidamente sfrontato con immagini a colori che le ritraggono compiute e pronte ad essere percorse, ammirate, vissute; ma la sua ricerca si caratterizza soprattutto per l'attenzione prestata al lavoro che precede l'accensione delle infinite lampadine. Una ricerca che, iniziata negli anni Ottanta, ha permesso al fotografo di documentare questa sorta di 'rituale' dall'interno, senza cedere alle facili lusinghe del mero - e riduttivo - aspetto folkloristico del fenomeno. Ecco quindi che entrano in scena, ritratti il più delle volte in un reportagistico bianconero, i paratori: con abili equilibrismi, sospesi con stupefacente disinvoltura su lunghe scale, intrecciano fil di ferro, destrezza ed esperienza per progettare e costruire, concretamente, l'allegria della festa. I loro gesti, sconosciuti ai più, rimodellano lo spazio urbano intessendo arabeschi provvisori che vanno a stagliarsi contro un cielo ancora diurno: quasi una sorta di 'arte del ricamo' su larghissima scala, tramandata di generazione in generazione, che sostituisce al supporto di stoffa l'impalpabile vastità dell'aria. L'essere riuscito a non farsi abbagliare dalla "eclatanza folklorica di un momento" - come fa notare Angela Serafino nella sua Prefazione al lavoro di Puce - ha permesso al fotografo di espandere lo sguardo sui 'tempi lunghi' (di gesto in gesto, di anno in anno), indagando il 'fenomeno parazioni' ben oltre l'emozione contingente e transitoria - quanto comunque ineludibile - dell'evento singolo. Ampliando i confini del suo lavoro oltre l'ambito prettamente estetico, dunque, l'analisi si allarga fino a lambire i territori dei simboli e della struttura dei sistemi comunicativi propri della cultura popolare salentina, aprendosi così ad un orizzonte storico-antropologico di ben più ampio respiro.

Serena Effe © 03/2007


Angela Serafino > il suo impegno culturale ruota intorno all'arte come strumento cognitivo, formativo ed estetico senza cesure. Ha pubblicato in raccolte i saggi Il cerchio rosso (Argo, 1996); All'interno dell'opera (Raggio Verde, 2000); Ridar forma (Capone, 2001); Retorica senza sintassi. Descrizioni delle immagini di guerra (Manni, 2004); Dal colore al suono, dal suono al colore (Besa, 2005).

Raffaele Puce > fotografo, affianca all'attività di ricerca quella di documentazione di beni culturali, collaborando con strutture pubbliche e private. Nel 1999 vince ex-aequo il Premio Nazionale Giovani Artisti Portfolio Immagini in Movimento a Modena (Galleria Civica). Tra le mostre: Brescia, Museo Ken Damy, collettiva Sequenze (1993); Genova, Fondazione Giacomo Costa, Viaggio intorno alla mia stanza (1994); Pisa, Notti di Puglia (2002); Parabita (Le) Fotografie inutili - Catalogo improbabile in Esterno notte Interno notte l'Eco delle Veneri (2005).


Titolo: Fiorisce il cielo
Autore: Angela Serafino
Editore: Aramirè - collana Segnali di Sud
Formato: 64 pagine, foto a colori, 17x21cm - in appendice, testi poetici dell'Autrice
Prezzo: 8 euro

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Titolo: Parazioni
Autore: Raffaele Puce
Editore: Aramirè - collana Segnali di Sud
Formato: 64 pagine, foto a colori, 17x21cm - introduzione dell'Autore, prefazione di Angela Serafino
Prezzo: 8 euro

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